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L'angolo del medico

Battere l'epicondilite

Sapevate che più sale il livello di un giocatore e più si abbassano le possibilità che venga colpito dal gomito del tennista? Cause, cure e prevenzioni. E una serie di esercizi, per tutti, per evitarlo

di | 15 ottobre 2019

* I.S.F. Roberto Lombardi

Tennis ed epicondilite, o gomito del tennista, fanno parte della nostra storia così come ne fanno parte le prove di forza tra pari. Quante volte ci si cimenta in gare di “braccio di ferro” dove il più forte vince, dove appunto il braccio che imprime più forza prende il sopravvento. Con un po’ di fantasia il tennis vive situazioni analoghe dove l’avversario da battere è la palla da colpire. Quanto a lungo può resistere l’arto superiore del tennista, quali sono i livelli di forza ideale per poter giocare stabilmente a tennis, quali fattori determinano l’insorgere dell’epicondilite? E, in ultima analisi, si può prevenire?

Le cause

L’epicondilite si manifesta tramite un dolore in sede epicondilea, parte alta del gomito, che spesso si irradia dalla faccia posteriore dell’avambraccio fino alla mano implicando anche il dito medio e anulare. Quando il dolore interessa la regione controlaterale del gomito, si tratta presumibilmente di epitrocleite.
Quali sono le cause che maggiormente determinano l'epicondilite? Naturalmente le ipersollecitazioni meccaniche riguardanti le parti descritte. Nel caso del tennista in particolare l'impatto ripetuto della racchetta sulla palla, una massa muscolare dell'arto superiore inadeguata, l'invecchiamento fisiologico dei tendini, imperfezioni di carattere tecnico, racchette inadeguate alle caratteristiche del tennista, misura del grip troppo grande o troppo piccola e infine predisposizione naturale a questo tipo d'infiammazione.
È interessante però notare come l'epicondilite abbia un'incidenza pressoché nulla nei tennisti di alto livello.

Come si cura?

Naturalmente la prevenzione rappresenta l'obiettivo principale da perseguire. In prima istanza è fondamentale ricercare la perfezione tecnica, in secondo luogo cominciare a spingere la palla solo dopo aver eseguito un palleggio nell'area di servizio (pittino). Dedicare sedute di potenziamento muscolare a entrambi gli arti superiori, particolarmente utili si rivelano gli esercizi eseguiti utilizzando i manubri.
Di fondamentale importanza inoltre la scelta della racchetta e la tensione delle corde: quanto più diminuisce la tensione delle corde, tanto meno insorgerà l'epicondilite. Se l'epicondilite insorge, naturalmente bisogna rivolgersi al proprio medico che d'abitudine prescrive antinfiammatori, terapie fisiche, bendaggi funzionali, riposo...
Quanto più cresce il livello tecnico tattico e fisico, comunque, tanto più i rischi dell'epicondilite diminuiscono. Avvalersi di un buon maestro e di un buon preparatore fisico, quindi, costituisce la migliore forma di prevenzione.

Prevenire il gomito del tennista: 5 esercizi contro l'epicondilite

Quali sono gli esercizi fondamentali per prevenire l'epicondilite? Eccone una serie:

  • Stringere sia con la mano destra sia con la sinistra una palla da tennis contemporaneamente.
  • Impugnando una clavetta con la mano, eseguire delle circonduzioni del polso in senso orario e antiorario con l'avambraccio parallelo al terreno.
  • Dalla stazione eretta e con le braccia protese in avanti all'altezza delle spalle, impugnare con entrambe le mani un hand-roller a cui è stata applicata una funicella che sostiene un peso di circa mezzo chilogrammo. Avvolgere il più rapidamente possibile avanti e indietro (vedi foto).
  • Eseguire tutte le tipologie di mulinelli impugnando la racchetta.
  • Effettuare tutte le più comuni esercitazioni riferite all'utilizzo dei manubri.

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