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Il tempo di preparazione è fondamentale. Tanto quanto l'esecuzione, con la mano, il gomito o il braccio. E poi occhio a non sbagliare l'atterraggio
di Michelangelo Dell'Edera * | foto Getty Images | 07 ottobre 2019
* ISF R. Lombardi
“Quando si esegue una volée è fondamentale ridurre l’ampiezza della preparazione perché non si ha tempo di arretrare la racchetta”. Tale indicazione per quanto corretta, non può prescindere da alcune considerazioni correlate alle capacità percettive che sottendono l’abilità di modulare al meglio l’ampiezza della preparazione dei colpi al volo. Una buona capacità di anticipazione motoria, ad esempio, è una condizione fondamentale per ridurre i tempi di reazione consentendo di programmare risposte motorie adeguate.
In ultima analisi, si ricordi che uno degli errori più gravi che si possano commettere nell’esecuzione della volée consiste nel sincronizzare la fase di impatto con quella di atterraggio. In tal caso il peso del corpo si trasferisce verso il basso con conseguente dispersione di velocità lineare. A seguito di tale errore spesso la palla può terminare a rete. Al contrario, uno dei segreti per eseguire una buona volée consiste nell’atterrare soltanto dopo aver colpito la palla, con conseguenti benefici in termini di trasferimento del peso del corpo (importante per la produzione di velocità lineare) e movimento orizzontale dell’attrezzo (importante per generare profondità di palla).