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L'angolo dell'insegnante

La cultura del feedback

La risposta è fondamentale. Non parliamo di quella al servizio, ma di quelle tra allievo e insegnante. Qui ci concentriamo sul feedback esterno e sui “tempi”.

di | 25 settembre 2019

C'è un tema che lega in modo chiaro e inequivocabile l'area metodologica, quella della Comunicazione e della Sociologia e quella mentale: il ruolo del feedback. Per capire l'importanza di questo argomento occorre da un lato mettere a fuoco l'elemento di congiunzione fra l'attività di teaching (insegnamento) e l'attività di learning (apprendimento), e dall’altro quello fra l'attività di coaching e l'attività di training. Si tratta di attività sovrapponibili, destinate a incontrarsi e intrecciarsi di continuo, e rispetto alle quali un valore aggiunto è rappresentato proprio dalla comunicazione. Il trasferimento delle conoscenze relative alle singole abilità tecniche e alle loro meccaniche esecutive nasce come processo lineare fra emittente (insegnante e allenatore) e ricevente (allievo e atleta) pur nella sua naturale propensione a determinare influenza diretta e immediata sul destinatario del messaggio, ma gradualmente si evolve (o almeno dovrebbe farlo) in una dinamica semicircolare e quindi finalmente circolare. Cosa significa tutto ciò? Significa che la relazione da asimmetrica si trasforma in simmetrica, da flusso di informazioni fra soggetto “one up” a soggetto “one down” si trasforma in scambio di stimoli cognitivi ed emozionali dentro un contesto “one to one” o comunque molto simile ad esso.

Aumentare l'efficacia

Stiamo parlando di un approccio finalizzato ad aumentare l'efficacia della didattica del tennis e a rendere complementari le dinamiche dell'insegnamento e quelle dell'apprendimento. La parola "feedback" significa risposta. Quale risposta? Quella dell'allievo rispetto all'oggetto della lezione, ma sopratutto quello dell'insegnante nei confronti della attuazione degli esercizi da parte dell'allievo: il riferimento nemmeno troppo implicito è perciò alla sua capacità di interpretare il compito che gli è stato assegnato, anche quando esso non è destinato alla performance, nella sua accezione più ampia e classica. La letteratura scientifica ci propone una pluralità di tipologie di feedback. Una prima distinzione riguarda il feedback interno ed esterno. In questo articolo l'attenzione è concentrata sul feedback esterno somministrato con sapienza da parte dell'insegnante di tennis. In relazione alla distinzione fra Minitennis e Tennis, possiamo articolare il nostro ragionamento, andando a valorizzare le diverse sfumature della messa in atto della soluzione del feedback. Fra i feedback esterni abbiamo infatti feedback generici e specifici; negativi, positivi e neutri; interrogativi, prescrittivi e descrittivi; individuali o collettivi.

Tre tipi di feedback

Quali sono quelli più idonei? Per rispondere a questa domanda è opportuno collocare i feedback generici, positivi o neutri, collettivi, interrogativi o descrittivi dentro lo step formativo dell'avviamento. Possiamo altresì collocare i feedback specifici, prescrittivi o descrittivi, negativi o neutri (ma teoricamente anche quelli positivi), individuali dentro le progressioni del perfezionamento e della specializzazione. È un problema di non facile soluzione che richiede conoscenze (il sapere) e competenze (il saper fare) da parte dell'insegnante di tennis, e che al contempo intreccia la grande difficoltà dell'individuazione del momento più opportuno in cui, all'interno della didattica, la circolarità del processo comunicativo è chiamato a dispiegare la propria strategia. Anche in questo caso abbiamo tre tipologie di feedback da considerare: feedback durante l'azione di gioco; feedback subito dopo l'azione di gioco; feedback parecchio dopo l'azione di gioco (o l'esercizio).

Le varie fasi

In fase di avviamento e pre-perfezionamento è consigliato un feedback subito dopo l'esercizio, nel pieno rispetto dei principi della multilateralità, gradualità, multiformità e specificità dell'apprendimento propri del Minitennis. In fase di perfezionamento e specializzazione è consigliato invece un feedback durante, subito dopo e parecchio tempo dopo l'azione di gioco e/o l'esercizio. La cultura del feedback è questo: flessibilità, dinamicità, adattabilità, sostenibilità nell'impresa di ridurre le distanze spazio-temporali esistenti fra i due soggetti operanti dentro questa costante polarizzazione, pur utile e costruttiva.

* Giornalista, docente Luiss e Sapienza, responsabile Area Comunicazione e Sociologia dell'Istituto Superiore di Formazione R. Lombardi della Fit

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