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L'angolo dell'insegnante

Il valore del mentoring, nel tennis e nella vita

La relazione tra mentore e allievo promuove la crescita umana e professionale di entrambi, e crea un ambiente sano basato sull’apprendimento. Il coach deve essere bravo a diventare uno strumento d’ispirazione, con le responsabilità che ne conseguono, e l’allievo a seguirne i consigli. Ecco alcuni punti fondamentali per essere un buon mentore.

di | 19 settembre 2019

Il mentoring è uno strumento prezioso per condividere ciò di cui si è a conoscenza per poter ispirare gli altri. Ha il potere di avere un effetto positivo sulla vita di qualcuno, e talvolta ciò può accadere anche senza che nessuna delle due parti se ne renda effettivamente conto. È la relazione reciprocamente vantaggiosa tra mentore e allievo che promuove la crescita e crea un ambiente sano basato sull‘apprendimento.

Dal punto di vista del mentore, la mentorship è un potente strumento d’ispirazione per aiutare gli altri a crescere. La forza del mentoring è immensa ed un mentore ha un profondo effetto sulla vita degli altri sia nella vita privata che in quella lavorativa. Il compito del tutor è non solo di guidare una persona nella sua carriera professionale, ma anche di essere un modello da seguire. I fatti contano più delle parole ed ogni cosa che fa un mentore, che siano i suoi insegnamenti od il suo linguaggio del corpo, viene notata ed influenza perciò coloro che lo/la osservano.

Un grande potere comporta anche grandi responsabilità, e questo è valido soprattutto per il mentoring. Sebbene i mentori abbiano la capacità di influenzare positivamente le persone, essi possono anche avere un impatto negativo se non riconoscono il proprio ruolo di modelli prendendolo sul serio. Essere un mentore è un dovere che si aggiunge al compito di allenatore, insegnante e professionista, e dovrebbe essere preso sul serio come gli altri tre. Per il processo di mentoring è essenziale che il mentore si ponga sotto una buona luce, dal momento che il mentee (l’allievo) misura il suo mentore secondo standard elevatissimi. Per l’allievo il mentore è il massimo dello splendore, un modello da emulare. Un buon mentore ne è ben consapevole e dovrebbe adempiere a questo suo ruolo per essere un insegnante migliore e più efficace, seguendo le seguenti qualità.

1. Sii aperto e pronto ad ascoltare. Un buon mentore accetta questa responsabilità col proposito di aiutare gli altri. L‘allievo è appassionato quanto il mentore e solitamente ha buone idee che vanno ascoltate con attenzione.

2. Sii responsabile di trasmettere tutti gli aspetti di questa posizione. Come mentore è importante far sapere al mentee che tutti gli aspetti del lavoro sono importanti. I mentori ricordano bene cosa significa essere nella posizione di mentee, perciò trasmettono le proprie esperienze con tutti i mezzi e le conoscenze possibili per avere successo.

3. Sii orgoglioso dei successi dell‘allievo. Ogni successo dell’allievo è un successo per il mentore. I mentori sono fonte d’ispirazione e di positività, ed esprimere la propria felicità può formare individui entusiasti con un grande spirito lavorativo.

4. Cerca sempre di fornire opportunità che rappresentino una sfida per l’allievo e che siano in grado di ampliare le loro competenze. Per esperienza i mentori sanno che mettersi in situazioni di disagio a lungo termine può risultare utile. Non esiste successo senza rischio. Che si tratti di parlare in pubblico, di insegnare un argomento sconosciuto o molti altri rischi. La sfida non è rappresentata solo dall‘esperienza in sé; la soddisfazione di sapere che sono in grado di superare ostacoli ardui li aiuta a diventare mentori migliori. Uno dei modi migliori per farlo è di organizzare un seminario economico o addirittura gratuito per gli allenatori della tua zona e di consentire all’allievo di tenere una relazione su un argomento di coaching a sua scelta. Ciò consentirà al mentee di conoscere meglio un argomento che ritiene appassionante ed aiuterà il mentore a capire quali tematiche del gioco motivano l’allievo.

5. Mostra l‘importanza e passione per un continuo processo di apprendimento e di formazione. Una delle qualità più importanti dei bravi mentori è che sono sempre desiderosi di continuare ad imparare e di migliorare se stessi. La formazione è un elemento indispensabile per ampliare i tuoi orizzonti su vari fronti. Mostrare impegno nell‘apprendimento dimostra la tua dedizione nell’aiutare gli altri a migliorare. Un mentore può fornire incentivi legati alla crescita del gioco. Ad esempio, se il mentee si assume l‘incarico di far crescere un programma e riesce a portarlo ad un certo livello, pagalo o rimborsalo perchè possa partecipare a seminari di formazione continua, lezioni ed altri corsi.

6. Sii preciso ad indicare cosa, come e quando fare una determinata cosa. Dare chiare e concise spiegazioni è vitale, perchè il messaggio non venga interpretato in modo errato.

7. Sii chiaro e sicuro della tua filosofia. Forse gli assistenti non seguiranno sempre la tua filosofia di coaching, tuttavia è molto importante che comprendano chiaramente quali progressioni desideri seguire nel coaching. Questo fornisce loro una tabella di marcia per allenare efficacemente, adattando il proprio stile entro i parametri previsti. I buoni mentori sono delle guide, non insegnanti.

8. Aiuta a modellare positivamente la carriera altrui. Che si tratti di coaching o di un’altra professione, un mentore illumina la strada da seguire per un futuro migliore. I mentori promuovono idee di autosufficienza e autonomia, che incoraggiano un allievo a trovare le proprie ideologie ed interesse per una particolare tematica. Rifletti un attimo ed immagina la seguente situazione: hai appena finito l’università e vuoi sapere quale professione intraprendere. Non stai cercando un lavoro qualsiasi. Stai cercando una professione particolare. In alcuni settori potrebbe non essere difficile trovare qualcosa che si adatti all’indirizzo di studio che hai appena completato. Tuttavia, nello sport, trovare un posto dove iniziare può essere difficile, ed è qui che avere un mentore è un grande vantaggio. Diventare un allenatore di tennis potrebbe non essere difficile, ma diventare un allenatore di successo è tutta un’altra storia. Gli allenatori di successo devono farsi un nome, diventare un marchio, e questo non è facile da realizzare senza un solido punto di partenza. Un mentore può impiegare la propria esperienza per guidare l’allievo attraverso le difficoltà che potrebbe incontrare e potrà offrirgli maggiori opportunità.

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Tim Bainton è il fondatore e direttore esecutivo di Blue Chip Sports Management e Blue Chip Tennis Academies. È un Pro of the Year USTA, è diplomato HPCE, USPTA Elite Professional e PTR Professional 5A. Tim è stato relatore in molti simposi USPTA e PTR, inclusa la PTR Directors of Tennis Conference. È un esperto in acquisizioni, gestione e riposizionamento di circoli tennis e club della salute.

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