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C'è chi li vive con ansia e accelera i ritmi finendo per avere fretta e aumentare le probabilità di... sconfitta. Bisogna invece concentrarsi sui propri rituali, come Djokovic, usare i propri colpi “sicuri” e non pensare al risultato
di Antonio Daino * | foto Getty Images | 18 settembre 2019
* I.S.F. R. Lombardi
Il primo assioma della forza mentale dice “conosci te stesso”, nel senso di conoscere il punto forte e il punto debole del tuo gioco al fine di poter produrre la tua migliore prestazione.
Nel caso dei “big points”, significa prendere coscienza di come il giocatore reagisce quando si trova a giocarli. Se il giocatore viene colto da un senso di disagio, il bisogno conseguente sarà quello di togliersi dalla situazione il più rapidamente possibile per eliminare le sensazioni di paura, ansia e tensione che caratterizzano quel momento. In queste situazioni il comportamento “istintivo” è quello di accelerare le azioni di gioco, come è facile constatare nei ragazzini o nei giocatori di club, che non hanno ancora imparato a mantenere lo stesso ritmo nei tempi morti. Questi giocatori, a causa della tensione, accorciano i loro tempi abituali sia quando servono sia quando devono rispondere, aumentando la quota di rischio del loro gioco e favorendo involontariamente, come le statistiche dimostrano, le possibilità di successo dell’avversario.