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Tattica e mental game

Il selfie del tennista

Nel tennis, le aree fondamentali alla base delle nostre prestazioni sono quattro: area tecnica, tattica, fisica e mentale. E bisogna fotografarle il prima possibile. Ecco come utilizzare il pensiero strategico e un esercizio per la propria autostima.

di | 04 settembre 2019

La forma mentale del tennista è basata sull’affermazione “Conosci te stesso”, che deve concretizzarsi nello specifico contesto sportivo. Una prima distinzione imprescindibile anche in tempi di selfie imperante – pratica che tende a concentrare il mondo della persona in una immagine – è quella che distingue il tennista come persona dal tennista come giocatore. È opportuno considerare alcuni valori fondanti della persona quali integrità, umiltà e gratitudine; mentre quelli del giocatore sono: onestà, impegno e determinazione. È solo partendo dalla consapevolezza dei propri valori che si può predisporre la forza mentale del giocatore.

È noto che il tennis sia uno sport di situazione, il quale presenta un elevato livello di complessità rispetto agli sport chiusi in cui la prestazione è definita a priori (come il nuoto o l’atletica). Con l’obiettivo di rendere il contesto tennistico maggiormente chiaro e “allenabile” a livello specifico, è opportuno far riferimento al concetto di multilateralità (nell'immagine), per indicare la 4 aree fondamentali alla base della prestazione tennistica: tecnica, tattica, fisica e mentale.

Multilateralità: le 4 aree

Nello specifico, è emblematica la reazione osservata sul campione composto dai migliori tennisti italiani under 12, convocati ai raduni al centro tecnico di Tirrenia. L’esperienza, per certi aspetti sorprendente, vissuta nel corso degli incontri introduttivi con i suddetti ragazzi, consisteva nel rilevare lo sgomento nei loro sguardi e la difficoltà incontrata quando veniva chiesto loro cosa fosse la tecnica, la tattica o l’aspetto fisico riferite al contesto tennistico. L’elevato tempo di latenza delle risposte dimostrava chiaramente una totale assenza di riflessione riguardo all'argomento. Ognuna delle quattro aree presenta differenti livelli di approfondimento, per i quali è opportuno calibrare in modo funzionale, a seconda del livello tecnico e cognitivo del giocatore.

Per quanto riguarda l’area mentale, è possibile definirla come l’elemento deputato a sovrintendere alla decisione di quale comportamento attuare in una specifica situazione. L’area fisica riguarda la possibilità di arrivare sulla palla. Quella tecnica considera in che modo il giocatore è in grado di colpire la palla e infine quella tattica riguarda il dove mandare la palla.

Il pensiero strategico

In generale, è emerso come la maggioranza dei tennisti fatichi a riconoscere quali siano effettivamente i propri punti di forza e di debolezza rispetto alle 4 aree sopra enunciate. Per fornire un supporto efficace a una auto-riflessione critica e costruttiva, un suggerimento utile potrebbe essere quello di utilizzare la tecnica del pensiero strategico, il quale “obbliga” (per l’incremento della loro consapevolezza) a scegliere quale sia la risorsa (punto forte) e quale la criticità (punto debole) del proprio gioco. Dopo aver effettuato questa prima analisi, è opportuno passare ad una fase successiva, la quale prevede la scelta del secondo punto (un po’ meno forte di quello già individuato) e infine essere in grado di accettare l’ultimo elemento rimasto.

Esercizio: autostima è darsi... un voto

Un semplice esercizio connesso al costrutto di autostima prevede, dopo aver effettuato le scelte descritte alla fine dell'articolo principale, l’auto-assegnazione di una valutazione (tra 6 e 10) per indicare il valore attribuito a ciascuna delle 4 aree (ricordandosi di non poter attribuire lo stesso voto a due aree). Il margine di un punto serve a verificare la tendenza a percepire il valore di sé (autostima) più o meno elevato rispetto a quello che è realmente.

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