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I 5 passi per trovare... la risposta giusta

Saper rispondere bene al servizio è uno degli aspetti più importanti del tennis moderno. Per farlo, curate questi aspetti: l'anticipazione motoria, lo split step, la torsione delle anche, l'open stance e la posizione di mani e arti

di | 03 settembre 2019

Nel tennis moderno, caratterizzato da un incremento costante della velocità, assume un’importanza sempre maggiore l’abilità tecnica della risposta al servizio. Un aspetto che senza dubbio meriterebbe un ruolo più significativo nella struttura di allenamento del tennista. Ma quali sono i punti chiave che caratterizzano la risposta al servizio?

1. L'anticipazione motoria

Considerando che nel circuito Atp il tempo medio che intercorre tra la prima palla di servizio e l’esecuzione della risposta è di 0,81 secondi, uno degli aspetti più significativi da associare alla risposta è la capacità di anticipazione motoria. Si ricordi che possiamo distinguere due forme di anticipazione alle quali riservare prioritaria importanza in termini di allenamento. La prima è la cosiddetta “anticipazione della situazione”, nella quale l’azione viene preparata sulla base delle esperienze acquisite (ad esempio aver risposto tante volte al servizio di un determinato avversario) e sulla base delle percezioni analitiche della situazione. La seconda è la cosiddetta “anticipazione dell’azione”, la quale consente di reagire con quelle azioni che hanno provato di essere adeguate rispetto ad una determinata situazione (ad esempio la risposta indirizzata in uno specifico settore del campo con una particolare tipologia di rotazione).

2. Lo split step

Una buona risposta al servizio deve sempre essere preceduta dall’esecuzione dello split step, quel saltello fatto allargando le gambe. Tale saltello (da effettuare una frazione di secondo prima dell’impatto dell’avversario) consente di accumulare energia elastica attraverso una fase di contrazione eccentrica dei muscoli del quadricipite. Energia che sarà impiegata e convertita in movimento nella successiva fase di estensione degli arti inferiori. La scelta della tipologia di split step (sul posto, in avanti, indietro) è correlata alla situazione tattica e allo stile individuale dell’atleta. Solitamente è opportuno associare allo split step in avanti un movimento di preparazione non particolarmente ampio con la finalità tattica di togliere tempo e spazio all’avversario.

3. La torsione delle anche

È fondamentale che il movimento di preparazione sia guidato dalla torsione delle anche piuttosto che delle spalle. In tal modo è possibile produrre un cosiddetto backswing più compatto contenendo il grado di arretramento dell’attrezzo.

4. L'Open stance

Rispondere in posizione aperta, l'open stance appunto, è la soluzione tatticamente più vantaggiosa in quanto il tennista in tal modo ha l’opportunità di essere già pronto per eseguire il colpo al termine dello split step, senza dover compiere passi aggiuntivi che su servizi particolarmente veloci potrebbero comportare un ritardo nell’esecuzione della risposta.

5. Gli arti e le mani

Nella risposta di diritto, durante la prima fase di preparazione, è opportuno che la mano non dominante si disponga davanti al corpo attraverso un movimento di dissociazione degli arti superiori, meccanica molto differente da quella che solitamente i tennisti adottano quando hanno più tempo a disposizione. Per quanto concerne il rovescio bimane è importante che le mani siano adiacenti già in posizione di partenza, preferibilmente con un grip neutro (ad esempio eastern di diritto) nella mano inferiore. Durante la preparazione, le mani devono mantenersi all’altezza dei fianchi riducendo in tal modo la circolarità dell’attrezzo nella fase di arretramento. Per quanto concerne il rovescio a una mano è fondamentale che il gomito si disponga davanti al corpo in linea con il centro di gravità, in modo da contenere il grado di torsione del tronco nella fase di preparazione, con l’opzione tattica di eseguire una risposta aggressiva o di contenimento (preferibilmente in back-spin) modulando i gradi di libertà di movimento dell’avambraccio e della mano.

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