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Tattica e mental game

Tre obiettivi per vincere di più

Esistono tre tipi di obiettivi per tre livelli distinti e per ogni fase del processo di apprendimento. Si parte dal “Fai del tuo meglio”, passando per quelli di prestazione e infine con quelli di “risultato”.

di | 21 giugno 2019

Nel contesto sportivo l’obiettivo rappresenta la concretizzazione del percorso. Far vedere all'atleta il traguardo o l’obiettivo da raggiungere produce il lui due effetti: da un lato lo stimola a un maggiore impegno e attenzione nello svolgimento del compito; dall’altro suscita in lui un incremento del desiderio, della piacevole attesa che incrementerà la gioia, la soddisfazione e l’emozione per essere riuscito a conseguirlo. Nel percorso globale del processo di apprendimento si è soliti individuare 3 tipi di obiettivi che evolvono con l’incremento del livello.

Obiettivo 1: “Fai del tuo meglio”

Il primo tipo di obiettivo è quello rappresentato dall’espressione “fai del tuo meglio”, perché tiene in particolare considerazione la specifica complessità dell’apprendimento tennistico. È importante che l’insegnante sia generoso nell’erogare riconoscimenti in funzione dell’impegno globale profuso a prescindere dalla reale prestazione tecnica allo scopo di incrementare il senso di autoefficacia e di autostima del soggetto.

Obiettivo 2: la prestazione

Se dalla fase di avviamento passiamo a quella di perfezionamento e agonismo, ecco che il soggetto può provare a investire maggiori risorse nell’apprendimento e quindi provare a diventare più ambizioso nella scelta dei suoi obiettivi. È proprio sull’incremento del livello di motivazione che si inserisce il secondo tipo di obiettivo: quello di prestazione (inteso come compito motorio sotto il controllo del giocatore). In sostanza stiamo parlando del servizio e non della risposta. Ma si possono anche fissare obiettivi di prestazione nel rispetto della precipuità tennistica. Basta che la palla che arriva al giocatore giunga in condizioni standardizzate (cesto o palleggio di costruzione) al fine di mettere a punto qualità e quantità di obiettivi di prestazione raggiungibili. Assegnare compiti-sfida adeguati consente un grande coinvolgimento emotivo da parte dei soggetti nei confronti dello specifico obiettivo di prestazione da conseguire migliorando la motivazione, l’interesse e la passione.

Obiettivo 3: il risultato

La naturale evoluzione dell’esercitazione sugli obiettivi nel contesto tennistico è quella del passaggio dagli obiettivi di prestazione a quelli di risultato (competizione). È il passaggio più complesso e necessita di una grande esperienza da parte dell’insegnante. Succede con una certa frequenza che questo passaggio venga sottovalutato da genitori e, talvolta, maestri.

L'errore psicologico da evitare è quello di “proiettare” la propria visione su quella dell'atleta che la deve compiere. Il quale si trova quindi nella condizione di fare ciò che lui non voleva e quindi si “ribella” con comportamenti apparentemente inspiegabili. La maggior parte dei fenomeni di ansia, nervosismo e malanni psicosomatici sono causati da questo conflitto. Il tennis produce forti emozioni perché il giocatore è protagonista unico del suo destino. Più i ragazzi sono convinti di essere capaci di svolgere con successo un compito (senso di autoefficacia) e più facilmente ottengono risultati positivi.

Infine non bisogna dimenticare che l’obiettivo più importante dal punto di vista mentale che ogni tennista deve abituarsi a conseguire è quello della vittoria su sé stesso per poter ottenere quella sull’avversario.

Gli obiettivi? Devono essere SMART

Gli inglesi hanno creato l’acronimo SMART (intelligente) per indicare le cinque caratteristiche che dovrebbero avere gli obiettivi per incrementare la percezione di autoefficacia e autostima del giocatore. Specific (specifici dello sport), Measurable (misurabili), Achievable (raggiungibili), Realistic (realistici) e Timetable (temporizzabili). Il vantaggio degli obiettivi SMART è quello di consentire al soggetto di auto-valutarsi nel miglioramento dei suoi fondamentali termini di “sono riuscito, non sono riuscito” e in caso di risposta non positiva di analizzare a quale livello cercare la responsabilità del successo o dell’insuccesso. Inoltre gli obiettivi SMART, per i giocatori in fase evolutiva, sono flessibili nel senso che possono essere rivisti e tarati.
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