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Diritto: è meglio inside in o inside out?

Nel tennis maschile circa il 40% dei colpi di diritto sono effettuati dal lato del rovescio. Perché è particolarmente vantaggioso farlo? Ma le due esecuzioni presentano una differenza rilevante. Scopriamo quale è

di | 12 giugno 2019

Tra le varianti tattiche che caratterizzano il tennis moderno, particolare attenzione merita il diritto inside out. Nel tennis maschile circa il 40% dei colpi di diritto sono effettuati dal lato del rovescio. In realtà davvero pochi giocatori del circuito possono essere considerati deboli di rovescio ma nonostante questo la tendenza a eseguire un’elevata percentuale di diritti anomali è sempre più diffusa. Perché è particolarmente vantaggioso optare per tale soluzione tattica? Il diritto è il colpo a rimbalzo più offensivo del tennis moderno, garantisce di produrre velocità particolarmente elevate (da 32 m/s a 42 m/s) e sicuramente maggiori rispetto a quelle associate al rovescio (da 22 m/s a 26 m/s). Pertanto un primo vantaggio è di tipo biomeccanico ed è correlato alla velocità prodotta dall’attrezzo al momento dell’impatto, un secondo vantaggio è di tipo tattico in quanto eseguendo un diritto anomalo si è necessariamente costretti a essere particolarmente offensivi dal momento che il tennista è in una posizione del campo dalla quale il recupero è più difficile.

Il diritto inside-out secondo Roger Federer

Due tipi di diritto

In realtà è opportuno operare una distinzione tra il diritto inside out e il diritto inside in. Il primo è eseguito dal lato sinistro del campo (ci si riferisce a un giocatore destrimane) sul rovescio dell’avversario con la finalità di creare uno spazio che consenta successivamente (attraverso il colpo inside in) di aggredire il lato destro dell’avversario (quello del diritto per un destrimane). Pertanto possiamo dire che il diritto inside in rappresenta la variante tattica conclusiva della fase offensiva prodotta attraverso il diritto inside out. Per chi utilizza tale schema è fondamentale allenare il diritto in corsa rendendo tale colpo particolarmente efficace. In tal modo l’avversario sarà destabilizzato qualora volesse utilizzare il rovescio lungolinea per sottrarsi da una situazione tattica difensiva e se decidesse di optare per tale soluzione dovrebbe comunque eseguire un colpo con un coefficiente di rischio piuttosto elevato. Per tale motivazione tanti tennisti si difendono dal diritto inside out eseguendo un rovescio diagonale con un’angolazione e una velocità che forzi l’avversario ad effettuare un colpo di rovescio piuttosto che un altro diritto inside out.

La ricerca di palla

Da un punto di vista tecnico una precondizione per favorire l’esecuzione delle angolazioni anomale, è la ricerca di palla. Attraverso una serie di scivolamenti laterali (“shuffle steps”) il tennista ha il compito di determinare una corretta distanza dalla palla funzionale a favorire il trasferimento del peso del corpo durante la fase di accelerazione. A volte è opportuno combinare gli scivolamenti laterali con l’esecuzione di un passo incrociato all’indietro (“cross-behind step) affinché il corpo si posizioni dietro e non soltanto lateralmente rispetto alla palla. Biomeccanicamente il diritto inside out e inside in presentano una differenza rilevante. Il primo deve essere eseguito ponendo l’enfasi sul  movimento di flessione orizzontale del braccio come se il tennista volesse eseguire un diritto lungolinea, mentre il secondo deve essere eseguito ponendo l’enfasi sulla rotazione interna del braccio come se il tennista volesse eseguire un diritto diagonale. A volte ai giocatori di livello intermedio capita, nel tentativo di effettuare un diritto inside out o un diritto lungolinea, di inviare la palla al centro del campo. Tale errore deriva da un’eccessiva rotazione interna del braccio e conseguente flessione del gomito nella fase di accelerazione che, al contrario, occorre associare esclusivamente alla meccanica esecutiva del diritto diagonale o del diritto inside in.

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