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L'angolo dell'insegnante

30 qualità di un buon allenatore

Dalla pazienza all'umiltà, nessun maestro o coach nasce con tutte le caratteristiche necessarie. Ma i migliorano lavorano e imparano tutta la vita per averle se non tutte il più possibile. E voi (o i vostri maestri), quante ne possedete?

di | 30 maggio 2019

* Tim Bainton è il fondatore e direttore esecutivo di Blue Chip Sports Management e Blue Chip Tennis Academies. È un Pro of the Year USTA, è diplomato HPCE, USPTA Elite Professional e PTR Professional 5A. Tim è stato relatore in molti simposi USPTA e PTR, inclusa la PTR Directors of Tennis Conference. È un esperto in acquisizione, gestione e riposizionamento di circoli tennis e club della salute.

Certe qualità sono fondamentali per allenatori di qualsiasi livello. La maggior parte di esse, quelle che elenchiamo qui, ad alcuni verranno naturali, mentre altri avranno bisogno di concentrarsi di più e fare pratica.
Nessun allenatore possiede queste qualità, per lo meno non tutte insieme, quando inizia la propria carriera, ma ho conosciuto molti grandi allenatori che hanno continuato ad aggiornarsi e ad adattarsi per acquisirle tutte.

1. Pazienza - Ogni allenatore deve essere conscio che apprendere nuove abilità richiede tempo. Alcuni allievi imparano più velocemente, altri più lentamente. Il compito dell’allenatore è quello di non perdere di vista gli obiettivi del proprio allievo.

2. Desiderio - Per essere efficace, un maestro deve insegnare volentieri. Un buon allenatore desidera migliorare i propri giocatori aiutandoli, guidandoli.

3. Professionalità  - Come per ogni professione, anche quella del maestro di tennis richiede professionalità. È difficile per un allievo rispettare il proprio allenatore se questo arriva sempre in ritardo alle lezioni o si veste in modo poco appropriato. Se l’allenatore si comporta in modo professionale nell’insegnamento, anche l’allievo sarà più attento nell’apprendimento.


4. Ambiente positivo - Un buon allenatore non incute paura. È flessibile ed affidabile, creando un’atmosfera piacevole e favorevole all’apprendimento. È una persona cui gli allievi possono porre le loro domande senza preoccuparsi di commettere errori.

5. Simpatia - Un allenatore deve avere un carattere che si combini meglio possibile con i propri allievi. La professione dell’allenatore si basa completamente sulla comunicazione. Non esiste nulla di peggio per l’apprendimento di un allievo cui non piace per nulla il proprio allenatore e, di conseguenza, non si fida di lui.

6. Umore - Ovviamente essere divertenti è una qualità che molti apprezzano, ma nel mondo dell’insegnamento l’umorismo ha uno scopo ben più grande che non il solo divertimento. Crea un ambiente più rilassante per l’apprendimento e riduce lo stress di commettere errori. Intercorre una linea sottile, tuttavia, tra l’essere spiritoso e ridicolo. Troppo divertimento può far sì che gli allievi non prendano sul serio l’allenatore.


7. Empatia - Gli allenatori devono credere veramente in ciò che fanno. Non hanno scelto questa professione solo per riuscire a pagare le loro bollette. Vogliono assolutamente fare la differenza. Gli allievi sanno riconoscere questa qualità in un allenatore e di conseguenza saranno più propensi ad apprendere.

8. Forte presenza - Per un allenatore farsi un nome, costruirsi una reputazione e un proprio marchio è importante quanto lo è per un imprenditore. Gli allenatori di successo si sono costruiti la propria reputazione da soli attraverso il duro lavoro e la dedizione, espandendo i propri orizzonti e promuovendo la loro carriera.

9. Autoconsapevolezza - Un allenatore è consapevole di quanto la sua mimica e le sue parole possano influenzare i propri allievi. Un buon allenatore si presenta, parla e agisce in un modo appropriato che incoraggia gli allievi a migliorarsi.


10. Preparazione - Un allenatore deve sempre avere a portata di mano vari accessori didattici per ovviare a una situazione in cui una particolare tecnica di insegnamento potrebbe risultare poco efficace. Inoltre deve preparare il proprio campo e l’attrezzatura necessaria prima che gli allievi arrivino alla lezione o all’allenamento.

11. Ottimo ascoltatore - Allenare in modo efficace è un lavoro di squadra e richiede che allenatore ed allievo siano sulla stessa lunghezza d’onda. Un allenatore non può fornire indicazioni se non comprende perché l’allievo non riesce ad apprendere. Un buon allenatore riesce a modificare il suo stile di insegnamento per andare incontro alle necessità di ciascun allievo.

12. Fornire critiche costruttive - Un buon allenatore deve avere un atteggiamento positivo che possa migliorare l’apprendimento dei propri allievi. Per non scoraggiare gli allievi un allenatore deve comunicare le sue critiche in modo costruttivo, non distruttivo. L’allenatore deve correggere in un modo che non sia umiliante o troppo critico.


13. Accettare le critiche in modo costruttivo - Allenare è una strada a doppio senso ed un allenatore deve anche apprezzare i suggerimenti degli allievi su come potersi migliorare. Un buon maestro utilizza queste indicazioni per accrescere le proprie abilità e per diventare un allenatore sempre migliore.

14. Riconoscere i propri limiti - Un buon allenatore pone sempre l’allievo in primo piano. Se sono richieste capacità che sono al di fuori dalle sue attuali abilità o conoscenze, è sua responsabilità ammetterlo. Inoltre deve trovare un modo per riuscire ad aiutare i suoi allievi oppure trovare un’altra persona che sia in grado di farlo.

15. Porre obiettivi - Gli obiettivi sono fondamentali. Un allenatore deve sapere come porre obiettivi che possano motivare i propri allievi a lavorare duramente, ma devono sempre essere realistici e raggiungibili. Generalmente gli allenatori pongono degli obiettivi a breve, medio e lungo termine, in modo che gli allievi, una volta raggiunto l’obiettivo, si sentano soddisfatti e proseguano il loro percorso. Se il tuo studente ha raggiunto tutti i suoi obiettivi, dovrai porne di nuovi!


16. Disponibilità - Un buon allenatore non è mai arrogante o scostante. Solitamente sa essere un buon ascoltatore, qualità che lo rende una persona piacevole con cui parlare, creando un’atmosfera gradevole. Come un mentore, un allenatore dovrebbe essere in grado di fornire consigli che vanno ben al di là delle semplici abilità tennistiche, ed includono consigli applicabili anche al di fuori dalla vita sul campo da tennis.

17. Risolvere problemi - Indipendentemente da ciò che insegni, si presenteranno sempre problemi. Che sia uno studente troppo distratto per comprendere cosa stai insegnando, una mancanza di comunicazione oppure una varietà di altre problematiche, ci saranno sempre dei piccoli problemi. Ogni allenatore deve affrontare dei problemi, un buon allenatore trova le soluzioni per risolverli.

18. Collaborazione - Spesso comprendere come risolvere i problemi richiede più di analizzare la situazione in modo critico. Gli allenatori collaborano tra di loro. Si scambiano idee ed opinioni su come insegnare più efficacemente varie abilità o cercano soluzioni creative su come superare le sfide.


19. Ottimista, ma realista - Ovviamente nessuno diventerà il prossimo Roger Federer in un solo anno, ma gli allenatori devono porre ai propri giocatori obiettivi che questi reputino raggiungibili. L’ottimismo è una forte motivazione, e mantenere motivati i propri allievi è la via migliore per farli apprendere.

20. Assumersi le proprie responsabilità - È semplice attribuire colpe a qualcun altro, ma in caso di fallimento o errori, un buon allenatore si assume sempre le proprie responsabilità.  Da parecchi mesi un giocatore trova difficoltà con un determinato colpo; sebbene l’allenatore abbia provato molti differenti modi per correggerlo, capisce che attribuendo al giocatore la colpa per non riuscire ad effettuarlo in modo corretto non farebbe altro che contaminare l’atmosfera di apprendimento. L’allenatore invece accetterà la responsabilità di dover comunicare in modo più efficace, cercando una soluzione alternativa che possa portare benefici al giocatore.

21. Voglia di evolversi - Il mondo dello sport è in continua evoluzione e gli allenatori devono adattarsi per restare aggiornati. Che si tratti di imparare nuovi regolamenti, adattare la metodologia d’insegnamento o tenersi aggiornati

22. Aggiornamento continuo - In un mondo in continua evoluzione vengono introdotte continuamente nuove idee e tecniche. Per poter diventare il miglior insegnante possibile, un allenatore deve avere conoscenze molto ampie su cosa e come insegnare. L’unico modo per farlo è con un aggiornamento continuo.

23. Incoraggiamento - In qualsiasi sport le battute d’arresto possono scoraggiare l’atleta, ma nel tennis, data la sua natura di sport individuale, questo succede più spesso che in altri. È compito dell’allenatore offrire ai giocatori supporto sia fisico che emozionale. L’incoraggiamento contribuisce a tenere i propri giocatori in linea con i propri obiettivi.


24. Guida - Un allenatore funge da guida con il suo esempio ed una delle caratteristiche principali di un buon leader è di perseverare nonostante le difficoltà. Questo è possibile solo con molta pazienza. Un leader mostra forza e determinazione. Un buon leader inoltre motiva ed ispira. Possedere queste caratteristiche fa di un buon allenatore un leader.
25. Mentore - Il compito dell’allenatore non è solo quello di insegnare abilità tennistiche. Aiuta i propri allievi a risolvere i problemi con il lavoro di squadra e la collaborazione, caratteristiche che valgono anche al di fuori dal mondo dello sport. Quando l’influenza di un allenatore trascende l’ambito tennistico, l’allenatore diventa un mentore.

26. Costanza - Un allenatore mantiene uno stile d’insegnamento costante, modificandolo leggermente in base all’allievo, ma senza cambiamenti drastici. La costanza fornisce chiarezza negli obiettivi, sia dell’allenatore che dei giocatori.

27. Intelligenza emotiva - L’intelligenza emotiva è l’abilità di identificare e gestire le proprie emozioni e quelle degli altri. Questo aspetto è estremamente importante, soprattutto negli sport individuali come il tennis. Tanti dicono che il tennis si gioca su due fronti: sul campo e nella testa. È compito dell’allenatore comprendere lo stato emotivo del giocatore, come delusione e frustrazione, e di trasformarlo in qualcosa di positivo.

28. Obiettività - Sebbene per un allenatore sia importante possedere un elevato IQ emotivo, in alcune situazioni è preferibile essere più pragmatici. Gli allenatori spesso cercano di essere obbiettivi quando un giocatore commette un errore, per spiegare cosa è andato storto, senza confondere i fatti con le emozioni.
Se un giocatore, per esempio, sbaglia vari colpi di fila ed afferma di essere un pessimo tennista, l’allenatore potrebbe rispondergli che sta semplicemente colpendo la palla troppo forte. Un allenatore può essere diretto ed allo stesso tempo avere emozioni.


29. Creatività - Un allenatore non esegue ripetutamente lo stesso drill se si accorge che non è efficace. Spesso gli allenatori devono pensare fuori dagli schemi per trovare un metodo che funzioni per un particolare allievo.

30. Umiltà - L’umiltà è fondamentale per essere un buon allenatore. Comprendere pensieri ed emozioni del proprio allievo aiuta l’allenatore a comunicare meglio. Compiacimento ed arroganza sminuiscono l’allievo, portandolo poi a scoraggiarsi. Nella professione dell’allenatore non c’è spazio per l’arroganza.  

Allenare è un privilegio e un’opportunità per usare svariate abilità, alcune delle quali fanno parte del proprio DNA, mentre altre le dovremo acquisire col tempo. I grandi allenatori non finiscono mai di imparare!
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