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Tecnica e stili di gioco

Rovesci a confronto: una mano o bimane?

Analizziamo le differenze tra i due stili valutando quattro aspetti tecnici fondamentali, tra biomeccanica e muscoli utilizzati

di | 30 ottobre 2020

* I.S.F. R. Lombardi

Prendiamo in esame quattro attaccanti da fondo campo come Djokovic, Murray, Wawrinka e Thiem. Per quanto la tipologia di gioco sia la stessa, è interessante evidenziare come due di tali tennisti eseguano il rovescio a una mano peraltro con una prestazione molto elevata.

Di seguito analizzeremo alcune delle differenze tecniche tra rovescio bimane e rovescio a una mano, evidenziando anche come esse possano incidere sullo stile di gioco.

L'ampiezza della preparazione

I giocatori a due mani eseguono movimenti di preparazione non particolarmente ampi posizionando l’attrezzo in linea con l’anca posteriore al termine della fase di arretramento (nella foto con Andy Murray).

Al contrario i giocatori a una mano necessitano di una rotazione maggiore della racchetta che porta la stessa ad assumere una direzione obliqua piuttosto che perpendicolare alla rete al termine della preparazione.

Tale aspetto tecnico implica un differente posizionamento dell’atleta nella fase di costruzione del punto. Infatti chi esegue il rovescio a una mano è portato ad allontanarsi maggiormente dalla riga di fondocampo rispetto al giocatore bimane, in modo da poter produrre un movimento di preparazione più ampio senza che ciò comporti problematiche in termini di timing.

Ne possono conseguire difficoltà nel togliere tempo all’avversario a meno che il tennista non disponga di elevate capacità di forza (nella foto con Stanislas Wawrinka) che gli consentano di essere particolarmente aggressivo anche da posizioni arretrate.

La “stance”

Chi esegue il rovescio a una mano applica forza impiegando prevalentemente i muscoli posteriori della spalla (deltoide posteriore, trapezio ecc.) e pertanto ha l’esigenza di assumere una stance chiusa affinché possa accumulare energia elastica nella muscolatura della parte superiore del corpo al termine del movimento di preparazione.

Al contrario i giocatori bimani possono eseguire il rovescio anche assumendo stance aperte (nella foto con Novak Djokovic) in quanto applicano forza impiegando prevalentemente la muscolatura della parte anteriore del corpo (in riferimento all’azione dell’arto dominante).

Da un punto di vista tattico ciò garantisce notevoli benefici nella gestione dei recuperi laterali difensivi e nella risposta al servizio, situazioni di gioco in cui l’open stance è particolarmente vantaggiosa.

Per i giocatori a una mano la stance chiusa può comportare alcune problematiche nei tempi di recupero della posizione ottimale a seguito dell’esecuzione del colpo (nelle foto con Wawrinka e Dominic Thiem).

La torsione del tronco

Chi esegue il rovescio a una mano produce circa 120° di torsione delle spalle durante la fase preparazione. Ciò è funzionale a incrementare la distanza dell’attrezzo dal punto di impatto.

Al contrario chi esegue il rovescio a due mani può eseguire un movimento di preparazione più compatto producendo circa 90° di torsione delle spalle, in quanto ha il vantaggio di applicare forza non soltanto con l’arto dominante ma anche con l’arto non dominante.

Durante la fase di accelerazione, mentre i giocatori a due mani attraverso la torsione del tronco riescono a generare un incremento della velocità dell’attrezzo, i giocatori a una mano hanno l’esigenza di ridurre al minimo la torsione del tronco grazie all’azione di stabilità svolta dall’arto non dominante (nelle foto con Wawrinka e Thiem).

Solo in tal modo è possibile colpire la palla allontanando l’attrezzo dall’asse di rotazione attraverso l’estensione del gomito e il movimento orizzontale dell’arto dominante.

La prevenzione degli infortuni

Il decremento della torsione del tronco in fase di accelerazione rende più semplice l’esecuzione del rovescio lungolinea (anche i giocatori bimani in tal caso tendono ad assumere una stance più chiusa) e garantisce notevoli benefici per quanto concerne la prevenzione degli infortuni alla regione lombare, che sono molto più frequenti per chi esegue il rovescio a due mani.

L'impiego della catena cinetica

I giocatori a una mano possono beneficiare dell’impiego di una catena cinetica aperta con maggiori gradi di libertà di movimento delle articolazioni rispetto a quelli presenti nel rovescio bimane, che è un’abilità caratterizzata dall’impiego di una catena cinetica chiusa. Ciò rende più agevoli i movimenti di rotazione del braccio attorno alla spalla e di estensione del gomito e favorisce anche una maggiore ampiezza di movimento degli arti superiori durante la fase di accelerazione.

Per contro chi esegue il rovescio a due mani può svolgere, con i segmenti degli arti superiori, una maggiore azione di contrasto alla palla al momento dell’impatto. Tale vantaggio si avverte nell’esecuzione della risposta al servizio o quando il tennista deve fronteggiare impatti particolarmente elevati.

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