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Collezionismo

Il fascino del legno è... Extra

Il nostro esperto di collezionismo ha scovato una racchetta in un mercatino e si è subito informato sull’origine del telaio. Scoprendo la storia di un’azienda scomparsa troppo presto, assente persino nel libro guida del settore “Racchette italiane”

di | 16 gennaio 2020

Qualche tempo fa nei miei consueti tour fra i mercatini delle pulci di Torino e provincia ho avuto la fortuna di imbattermi in una racchetta decisamente non comune, tanto misteriosa che non è neppure contemplata nel libro guida del settore ‘Racchette italiane’ scritto nel 2007 dall’amico Beppe Russotto, primo presidente dell’Associazione Collezionisti Tennis.

La racchetta, modello Delta Extra, riporta una stampiglia a fuoco con la scritta: P. Sirtori Missaglia (Italy) e sul cuoio del tondello del manico la sigla: P S M.

Ho cercato di approfondire queste scarne notizie e con un po’ di fortuna sono entrato in contatto con il Sig. Italo Sirtori, imprenditore novantenne titolare con i figli della Officina Sirtori Srl di Missaglia (Lecco), sorta nel 1920 e operante nel settore delle lavorazioni meccaniche.

Il Sig. Italo mi riferisce che senza dubbio la mia racchetta è stata fabbricata da suo cugino Pietro, il quale verso la metà degli Anni Trenta aveva rilevato dal padre una falegnameria che trasformò successivamente in laboratorio di produzione sci e racchette da tennis.

Pietro, meglio conosciuto come ‘Pierino’, era una persona ingegnosa e meticolosa ed i suoi prodotti erano molto apprezzati dagli sportivi lombardi, cosa che è confermata dalla racchetta che si presenta ben rifinita nei particolari. Ho inoltre potuto chiarire il significato della sigla “P S M” che si identifica in “Pietro Sirtori Missaglia”.

Il Signor Pietro era amante del gioco del tennis e fu tra l’altro uno dei soci fondatori del Dopolavoro Comunale di Missaglia, che vantava una sezione tennis con alcuni campi da gioco. Purtroppo morì improvvisamente in giovane età e non avendo figli la sua azienda cessò l’attività negli anni quaranta.

La breve durata e la modesta produzione sono sicuramente i motivi che, oggigiorno, rendono le racchette di questo marchio decisamente rare.

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