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Avviciniamoci al grande appuntamento dello US Open in esclusiva su Supertennis, in chiaro e gratis, per tutti, con una serie di grandi storie e personaggi simbolo del torneo. Oggi riviviamo l'introduzione del tie-break, allora definito "Sudden death" nel 1970
di Alessandro Mastroluca | 10 agosto 2023
Sportcast, la società del Gruppo FITP che gestisce il canale tv SuperTennis, ha raggiunto un accordo con la United States Tennis Association (la federtennis statunitense) per acquistare in esclusiva tutti i diritti media degli US Open. Ci avviciniamo al grande appuntamento rivivendo grandi storie e personaggi che hanno segnato momenti indimenticabili nel torneo.
Una bandiera rossa con le lettere S e D in mezzo. Così il 2 settembre 1970 gli spettatori presenti a Flushing Meadows vengono avvertiti che in campo sta iniziando una "Sudden Death", una "Morte improvvisa". E' ancora un esperimento, sarà una delle più durature e significative innovazioni nella storia del tennis. Oggi lo chiamiamo tie-break. Tra le lettere S e D nella bandiera ce ne sono altre due, più piccole, una V e una A. Stanno per Van Alen, Jimmy Van Alen. Niente a che vedere con i fratelli Van Halen dell'omonimo gruppo musicale, una delle cinque rock band ad aver realizzato più di uno studio-album che ha venduto più di 10 milioni di copie negli Stati Uniti.
Jimmy Van Alen, aristocratico cresciuto tra i Rembrandt a Wakehurst, è l'inventore di questa formula per risolvere un set senza che prosegua a oltranza fincé uno dei due non raggiunga i due game di vantaggio. Van Alen viveva nella più antica magione ottocentesca di Newport, nel Rhode Island, la prima casa del tennis americano. Nel 1880, racconta Steve Tignor nel suo “Borg-McEnroe”, “Harry Stevens, fidanzato di Edith Wharton, portò per la prima volta reti, palline e racchette a Newport, nello stesso periodo in cui James Gordon Bennett Jr., il ricco e stravagante editore del New York Herald commissionava allo studio architettonico McKim, Mead & White la costruzione di un buen retiro nel centro della città, che avrebbe chiamato Newport Casino. Con le sue serate danzanti, i concerti nel piazzale a forma di ferro di cavallo e i campi da tennis, fu il primo centro di ritrovo in stile europeo del Paese”.
In questa cittadella del tempo libero, che non ha nulla a che vedere col gioco d'azzardo a dispetto del nome e oggi ospita la Hall of Fame del tennis, nel 1881 si giocarono i primi campionati nazionali statunitensi, gli attuali US Open. Qui, nel 1954, Van Alen dirigeva un torneo per dilettanti. Nella finale di singolare Ham Richardson sconfisse Straight Clark 6-3, 9-7, 12-14, 6-8, 10-8. La lunga durata della partita lo costrinse a spostare su un campo secondario con pochi posti il match clou, la finale di doppio fra gli australiani Lew Hoad e Ken Rosewall e gli statunitensi Tony Trabert e Vic Seixas, quattro dei migliori giocatori del mondo.
Van Alen da giocatore non ha ottenuto risultati di rilievo. Ha giocato solo una volta gli U.S. National Championships nel 1931 e perso al secondo turno. Ma conosce bene il gioco e i motivi per cui attrae il pubblico. Così alla fine degli anni Cinquanta sviluppa quello che chiama Van Alen’s Serving and Scoring System (VASSS). Lo sperimenta al Newport Casino Invitational, ma non piace: prevede che la riga del servizio sia spostata indietro e un punteggio simile a quello del tennis tavolo. Allora sviluppa una seconda versione del VASSS, il Van Alen Simplified Scoring System: chi prima arriva a 31 punti vince il set, sul 30-30 si gioca un tie-break da nove punti. In questo che Van Alen chiama "game extra" il primo che vince cinque punti, vince il set.
Più volte prova a convincere la United States Lawn Tennis Association (la Federazione tennis USA, oggi USTA) e l'International Lawn Tennis Federation (oggi ITF) a implementare il sistema, ma invano. Allora decide di convincere direttamente i professionisti, che allora non potevano giocare gli Slam e la Coppa Davis. Nel luglio 1965 organizza un torneo a Newport con un montepremi da $10.000 che prevede un girone all'italiana a 10 e il nnuovo sistema di punteggio. I gioctori non gradiscono del tutto.
Ma gli esperimenti per ridurre la lunghezza dei set continuano, anche dopo il passaggio all'era Open. Il primo torneo della nuova era si gioca a Philadelphia a febbraio del 1970: sono gli U.S. Pro Indoor Championships. Un evento che oggi chiameremmo combined, con i grandi dell'epoca. In tabellone spiccavano Margaret Court, Billie Jean King, Tony Roche e Rod Laver. Nei primi turni si gioca un tie-break da sette punti, poi si passa a una formula diversa che di punti ne prevede 12: chi arriva a sette, vince; se si arriva sul 6-6 si procede a oltranza finché uno dei due non maturi due punti di vantaggio.
La USTA aveva comunque già deciso di implementare il tie-break allo US open di quel 1970. Non per una richiesta dei giocatori. Ma per il potenziale televisivo. Infatti dal 1969 la CBS, la tv pubblica statunitense, ha acquistato i diritti per il torneo per cinque anni. Non ha scelto la formula di Philadelphia, che poi è il tie-break come lo conosciamo oggi, ma la "Sudden Death" con il punto secco che decide tutto sul 4-4. I telespettatori familiarizzano per la prima volta con questa novità durante gli U.S. Pro Tennis Championships di Boston dell'estate 1970, uno dei tornei che anticipano lo US Open. Rod Laver non gradisce: "Perché usare questo torneo per fare un esperimento? E' uno dei tornei più grandi del mondo, con tanti soldi in palio, e lo giochiamo con un sistema che i giocatori non vogliono e i tifosi non capiscono".
Quel sistema, però, resta in vigore allo US Open, unico Slam in cui fin dall'inizio il tie-break si è giocato anche nei set decisivi. "E' lo step più rivoluzionario che lo sport abbia mai compiuto per quanto riguarda il sistema di punteggio" si legge sul New York Times. Il 2 settembre 1970, primo giorno di quell'edizione del torneo, 26 volte si alzano le bandierine rosse. Si giocano anche due tie-break al quinto set, ma in nessuno dei due casi quel primo giorno si arriva sul 4-4, che vorrebbe dire match point per tutti e due i giocatori.
Il meccanismo era semplice: il primo giocatore serviva due volte, il secondo altre due, il primo ancora due, poi si cambiava campo e il secondo giocatore batteva per gli ultimi tre punti. Ma non sempre era un vantaggio avere un servizio in più. Un caso di scuola è la Sudden Death fra Niki Pilic e Pancho Gonzales, autentica leggenda negli anni Cinquanta e Sessanta. Pilic vince i primi due punti, Pancho i successivi due, Pilic gli altri due al servizio. Gonzales va a servire sotto 2-4, paga la pressione e sotterra la volée al primo set point. Poi lancia la pallina che aveva conservato per l'eventuale seconda di servizio fuori dallo stadio.
In un altro memorabile momento, nella Sudden Death del secondo set Virginia Wade e Sharon Walsh, promettente teenager californiana, arrivano sul 4-4: match point Wade, set point Walsh che infila un sorprendente lob. La britannica, che sarà campionessa a Wimbledon nel 1977, lascia la pallina e la osserva rimbalzare sulla riga.
La rivoluzione è lanciata e non torna indietro. Anche se tra Laver e Van Alen vince il primo. L'australiano contribuisce a sviluppare la versione attuale del tie-break, quella utilizzata a Philadelphia. Dal 1976 è con questa che si gioca allo US Open.
L’accordo tra Sportcast e la USTA, raggiunto con la collaborazione di IMG, avrà durata pluriennale a partire dal 2023, e consentirà agli appassionati italiani di tornare ad assistere gratuitamente alla prova americana del Grand Slam® dopo 34 anni di visione limitata alle pay tv. SuperTennis trasmetterà i match più importanti sia in diretta che in differita nell’arco delle 24 ore, mentre, in aggiunta, la piattaforma digitale SuperTenniX darà ai tesserati FITP e ai propri abbonati la possibilità di vedere tutte le partite del torneo in streaming.
Per i possessori di Smart TV l'offerta si arricchisce grazie all'HbbTV, acronimo di Hybrid Broadcast Broadband TV. Premendo il tasto verde del telecomando, si aprirà una schermata mosaico (in gergo landing page) nella quale lo spettatore – con l’ausilio delle frecce presenti sul telecomando – potrà spostarsi per selezionare altri tre campi oltre a quello in quel momento trasmesso in diretta sul canale.