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Le storie

Verso lo US Open su SuperTennis: le 8 finali di Lendl

Continua il nostro avvicinamento ai al grande appuntamento dello US Open in esclusiva su Supertennis, in chiaro e gratis, per tutti. Riviviamo le grandi storie e i personaggi simbolo del torneo. Oggi ricordiamo le otto finali consecutive di Ivan Lendl

di | 12 agosto 2023

Sportcast, la società del Gruppo FITP che gestisce il canale tv SuperTennis, ha raggiunto un accordo con la United States Tennis Association (la federtennis statunitense) per acquistare in esclusiva tutti i diritti media degli US Open.

Ci avviciniamo al grande appuntamento rivivendo grandi storie e personaggi che hanno segnato momenti indimenticabili nel torneo.

A Ivan Lendl non piace New York. Troppo caos, troppo rumore. Preferisce fare su e giù dalla sua casa di Greenwich in Connecticut, distante una cinquantina di chilometri. Preferirebbe dedicarsi alla pesca, l'altra sua grande passione dopo il tennis. Ma New York e Lendl sono fatti per stare insieme. Le sue otto finali consecutive allo US Open segnano gli anni Ottanta e rappresentano uno dei risultati più difficilmente eguagliabili nella storia del torneo.

La serie inizia nel 1982. In semifinale batte John McEnroe, ma nella sfida per il titolo perde contro Jimmy Connors. La stessa finale si ripete con lo stesso esito nel 1983. L'anno successivo salva un match point in semifinale giocata nel primo storico Super Saturday con le due semifinali maschili e la finale femminile nella stessa sessione. In finale, però, lo ferma ancora McEnroe che aveva battuto in finale al Roland Garros dopo una rimonta entrata nella storia.

US Open 1985-87, Lendl imbattibile

Le finali Slam perse in quei primi anni convincono Lendl a cambiare strada. Inizia un regime alimentare più stretto e più sano con il dottor Haas, inizia a lavorare con la giovane psicologa Alexis Castorri che richiamerà una trentina d'anni dopo in qualità di coach di Andy Murray. Lendl si affida a Tony Roche, campione australiano che prende il posto del tecnico e manager Wojtek Fibak, polacco che ha scelto prima di lui l'American Way of Life.

"Tony ha lavorato con le su tutto, su come andare a rete, su dove giocare la volé, su come rispondere per preparare i miei passanti. E' stato un lavoro duro" ha raccontato Lendl. I risultati si vedono. Perde il primo set solo agli ottavi contro il peruviano Jaime Yzaga, nei quarti lascia otto game a Yannick Noah, in semifinale supera in tre set Connors. In finale, l'8 settembre 1985, c'è ancora McEnroe che ha rischiato grosso al primo turno contro l’israeliano Shlomo Glickstein.

Lendl ha un piano chiaro. "Volevo entrare in campo e colpire tutto il più forte possibile, senza paura" racconta, come riportano i giornali dell'epoca. Il piano riesce alla perfezione. Lendl vince 76(1) 63 64. Il giorno dopo diventa numero 1 del mondo: lo resterà per 156 settimane di fila. McEnroe, invece, non giocherà più una finale Slam in singolare. "Se due settimane fa, mi avessero chiesto chi avrei voluto come avversario in finale non avrei avuto dubbi: andava bene anche mia nonna - dice Lendl -. Aver vinto il titolo contro McEnroe è ancora più dolce"

Da numero 1 del mondo si ripresenta a New York nel 1986, dopo aver vinto il secondo Roland Garros e perso in finale a Wimbledon. A Flushing Meadows due potenziali contendenti per il titolo escono subito. Paul Annacone, futuro coach di Pete Sampras e Roger Federer, elimina McEnroe al primo turno. Todd Whitaken sorprende Connors al terzo. Lendl arriva senza grandi difficoltà ai quarti, cede un set a Henri Leconte ma arriva in semifinale, e supera Stefan Edberg soffrendo un po' solo nel primo set.

Nella sfida per il titolo, incontra Miloslav Mecir che ha eliminato Becker. La partita di fatto non esiste: finisce 64 62 60. "E' difficile descrivere che sensazioni provo, per tanto tempo ho sognato di vincere lo US Open, ora che li ho vinti voglio farlo ancora" ha detto. Continua, comunque, a non vivere bene le grandi finali. "Lavori tanto per arrivare a giocarti il titolo nei major, e quando ci arrivi sei nervosissimo prima della partita per cui vorresti solo che finisca" spiega.

Le ultime finali

Sarà proprio Wilander a fermarlo in finale, al quinto set, nel 1988. L'ottava finale consecutiva, risultato a cui era arrivato solo Bill Tilden negli anni Venti nella storia del torneo, la raggiunge nel 1989. Nel percorso elimina Jim Courier e Andre Agassi, ma nella sfida per il titolo cede al tie-break del quarto set contro Boris Becker. 

Un anno dopo, nel 1990, sembra anche lanciato a raggiungere la nona finale di fila, ma incontra sulla sua strada un giovane talento che sta per avviare una nuova fase nella storia del tennis maschile. Lendl perde i primi due set, vince terzo e quarto, ma arriva a corto di energie al quinto. La stretta di mano è un passaggio di consegne. E' finita l'era di Ivan Lendl, sta per iniziare il decennio dell'uomo che l'ha appena sconfitto, un certo Pete Sampras.

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US Open su SuperTennis: i dettagli dell'accordo

L’accordo, raggiunto con la collaborazione di IMG, avrà durata pluriennale a partire dal 2023, e consentirà agli appassionati italiani di tornare ad assistere gratuitamente alla prova americana del Grand Slam® dopo 34 anni di visione limitata alle pay tv. SuperTennis trasmetterà i match più importanti sia in diretta che in differita nell’arco delle 24 ore, mentre, in aggiunta, la piattaforma digitale SuperTenniX darà ai tesserati FITP e ai propri abbonati la possibilità di vedere tutte le partite del torneo in streaming.

Per i possessori di Smart TV l'offerta si arricchisce grazie all'HbbTV, acronimo di Hybrid Broadcast Broadband TV. Premendo il tasto verde del telecomando, si aprirà una schermata mosaico (in gergo landing page) nella quale lo spettatore – con l’ausilio delle frecce presenti sul telecomando – potrà spostarsi per selezionare altri tre campi oltre a quello in quel momento trasmesso in diretta sul canale.

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