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L'intervista

Dell'Edera: "Costruiamo il giocatore universale" - Video

Il direttore dell'Istituto di Formazione Roberto Lombardi parla del futuro del tennis italiano, visto dai raduni tecnici dedicati ai giovani. Che di recente hanno trovato una nuova risorsa. La Federazione, infatti, collaborerà con Riccardo Piatti per la crescita degli Under 16

08 giugno 2021

Michelangelo Dell'Edera

Michelangelo Dell'Edera, direttore dell'Istituto Superiore di Formazione R. Lombardi

L'obiettivo è ambizioso ma (come dimostrano i risultati degli ultimi anni) assolutamente possibile: costruire dei giocatori universali. Cosa significa questo, in termini tecnici e in termini di impegno, lo può spiegare compiutamente Michelangelo Dell'Edera, direttore dell'Istituto di Formazione Roberto Lombardi, in prima linea ogni volta che si parla di passi avanti in ambito tecnico.

Lo incontriamo in uno dei raduni tecnici che si svolgono periodicamente lungo lo Stivale, e che rappresentano un momento di formazione e di crescita per allievi e maestri. Raduni che adesso si avvalgono anche di consulenze importanti, come quella di Riccardo Piatti, coach di Jannik Sinner.

"La Federazione sta lavorando da tempo nella direzione giusta, e i raduni tecnici degli Under sono un momento fondamentale nel percorso. Uno di quegli step che sono stati decisivi negli anni per arrivare al punto in cui siamo oggi. Il valore aggiunto di questi raduni oggi - spiega Dell'Edera - è dato dalla consulenza di Riccardo Piatti e dell'intero suo team che opera a Bordighera. Una consulenza internazionale ma che possiamo dire a pieno titolo italiana, di un coach che è prima di tutto un maestro. Con lui condividiamo tanti principi, dall'autonomia alla consapevolezza, che vanno a toccare tutte le aree in maniera importante. Insieme a lui, la Federazione fornisce le informazioni ai ragazzi ma anche ai loro allenatori, in modo che il lavoro prosegua una volta tornati a casa".

Il momento del tennis italiano è probabilmente il più felice di sempre. Con tanti campioni pronti a sbocciare.

"I nostri campioni - continua Dell'Edera - continuano a migliorare giorno dopo giorno, settimana dopo settimana. Questo dimostra ai giovani che bisogna continuare a imparare, a crescere. La fase di apprendimento è sinonimo di errore: non bisogna aver paura dunque, ma bisogna provare a lavorare duramente fino a che non si riesce a creare dei giocatori universali, capaci di essere competitivi ovunque a livello internazionale".

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