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L'allenamento

I colpi di Khachanov, gigante ai raggi X

Analizziamo come Karen Khachanov, 22enne russo già capace di vincere un Masters 1000, sfrutta i centimetri al servizio. I fondamentali si caratterizzano per un movimento di preparazione molto compatto. Nel diritto occhio alla disposizione della racchetta, e nel rovescio...

di | 13 maggio 2019

In questo articolo prenderemo in considerazione gli aspetti più rilevanti che caratterizzano la tecnica di Karen Khachanov. Il russo, vincitore nell’ottobre del 2018 del Masters 1000 di Parigi Bercy e oggi protagonista agli Internazionali BNL d'Italia, è già stato capace a 22 anni di arrivare fino alla posizione numero 11 della classifica Atp, candidandosi come uno dei protagonisti del tennis del futuro. E del presente...

Il diritto

Khachanov esegue il diritto con una presa full western. Osservando le immagini n.1 e n.2 si nota come il palmo della mano sia disposto sotto il manico della racchetta determinando una iperestensione del polso durante la fase di accelerazione. Con tale impugnatura è possibile generare una notevole complessità di palla anche se a discapito dell’accelerazione lineare poiché risulta limitato il movimento in direzione orizzontale dell’attrezzo. Nelle immagini si evidenzia anche come il gomito sia molto vicino al busto, e ciò comporta una prevalenza dei movimenti di rotazione del braccio e di torsione del tronco rispetto a quelli di estensione e traslazione. Nonostante le evidenti difficoltà correlate a tale meccanica esecutiva, nell’immagine 2 si può apprezzare un elemento di stabilità della tecnica associabile alla simmetria di movimento delle mani che, nella fase di impatto, hanno la stessa profondità. Tale azione garantisce stabilità delle spalle e delle anche e conseguentemente una maggiore applicazione della forza. La deviazione radiale della mano dominante interviene pochi millisecondi prima dell’impatto producendo una velocità aggiuntiva della racchetta che cambia sia altezza che inclinazione.

PREPARAZIONE MOLTO PERSONALE

È molto personale la tecnica di Khachanov anche per quanto concerne la preparazione. Osservando l’immagine 3 si può notare come la racchetta sia disposta sotto la mano con l’avambraccio in pronazione. Solitamente i tennisti, in questa fase del movimento, hanno la testa della racchetta piuttosto alta per aumentare i tempi di applicazione della forza. In realtà Khachanov determina spazio di accelerazione dell’attrezzo attraverso l’estensione del gomito che è particolarmente distante dal tronco al termine della preparazione. Un ulteriore accumulo di energia elastica è garantito dalla rotazione esterna del braccio e dall’iperestensione del polso (vedi ancora immagini 2 e 3). Si tratta di una meccanica esecutiva alquanto complessa che non è consigliabile nelle fasi del percorso formativo che precedono quella di specializzazione.

Il rovescio

Uno degli aspetti più interessanti del rovescio di Khachanov è riconducibile alla posizione che assumono le mani sul manico della racchetta. Osservando l’immagine 4 si può notare come la mano destra sia piuttosto distante dalla parte inferiore del manico e ciò comporta una posizione elevata della mano dominante che è molto vicina al cuore della racchetta. Con tale assetto l’attrezzo è più stabile durante la fase di accelerazione poichè la poca distanza delle mani dalla testa della racchetta comporta una maggiore resistenza alla rotazione dell’attrezzo (“momento di inerzia”). Per contro la minore lunghezza della leva determina una riduzione dello spazio di accelerazione. Probabilmente anche per tale motivazione il tennista russo estende l’arto sinistro in corrispondenza dell’impatto (vedi immagine 5). Il movimento di abduzione dell’arto dominante è una costante nel rovescio bimane di Khachanov unitamente alla coppia di forze prodotta dai polsi che è particolarmente evidente nell’immagine 6. Come è stato già riscontrato in relazione al diritto, anche il rovescio bimane di Khachanov è caratterizzato da un movimento di preparazione particolarmente compatto (vedi immagine 4) con le mani e la testa della racchetta che assumono una posizione piuttosto bassa al termine del “backswing”. Tale meccanica esecutiva favorisce il controllo del movimento e il timing in quanto i tempi di applicazione della forza sono brevi ma può comportare una riduzione della velocità prodotta e alcune difficoltà nella gestione di impatti particolarmente elevati.

Il servizio

Il servizio di Khachanov è caratterizzato da un movimento di preparazione breve (vedi immagine 7) attraverso il quale l’attrezzo si muove subito in direzione verticale (vedi immagine 8) con il gomito in posizione flessa. Se tale meccanica può favorire il timing esecutivo, occorre prestare attenzione affinché nel corso del tempo non intervengano infortuni alla spalla a seguito di una contrazione troppo veloce dei muscoli che compongono la cuffia dei rotatori. A tal riguardo è fondamentale che il gomito si muova verso l’alto portandosi dietro la spalla (immagine 7) e non in posizione avanzata rispetto alla stessa, il che renderebbe il movimento molto traumatico. Khachanov effettua un lancio di palla piuttosto avanzato come si evince osservando la distribuzione del peso del corpo nell’immagine 8. Tale azione, specialmente se non si ha una statura particolarmente elevata come la sua (198 cm), può limitare il movimento dei segmenti corporei in direzione verticale durante la fase di accelerazione incidendo negativamente sulle percentuali del servizio. Nell’immagine 9 si può notare come in corrispondenza del finale, il braccio completa la rotazione interna attorno alla spalla non con il gomito flesso ma con l’arto dominante disteso, il che rende conto dell’impatto particolarmente avanzato.

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