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La vita fuori dal campo

La carica "social" di Eugenie

La canadese ha più follower su Twitter della stessa associazione WTA. Serena Williams e Maria Sharapova restano però le regine della celebrità tennistica su Twitter

05 maggio 2019

La WTA ha un problema di popolarità? Se si guardano i numeri di Twitter e Instagram, ha almeno qualcosa su cui riflettere. Tre indizi fan più di una prova. Su Twitter, Osaka, Halep, Kvitova, Pliskova, Kerber, Svitolina, Bertens, Stephens, Barty e Sabalenka prese tutte insieme non raggiungono i 3 milioni di follower.
Ha più seguito da sola Caroline Wozniacki che pure, con poco più di 3 milioni di follower. quasi sfigura di fronte alla regina delle celebrità tennistica, Serena Williams, che attrae 10,8 milioni di fan su Twitter e 10,6 su Instagram. L'unica che riesca a tenerle testa come appeal, non è certo una sorpresa, è Maria Sharapova: un segnale che, guardando al futuro, la  WTA deve considerare con attenzione.

Il profilo dell'associazione, poi, ha la metà dei fan sui due social di Eugenie Bouchard, n.81 del mondo. L'impressione è che si possa rivoltare lo slogan scelto per la campagna del 2011, poi aggiornata nel 2012. “Strong is beautiful”, “Forte è bello” diceva allora la WTA. Ma è vero anche, e forse di più, il contrario. “Beautiful is strong” verrebbe da dire oggi, almeno a giudicare da quel che attrae oggi sulle piattaforme dove si cementa la popolarità.

Sul suo profilo Instagram, Bouchard si mostra mentre assaggia un'ostrica a bordo piscina, mentre guarda il telefono e sorseggia un frullato, al mare, mentre saluta i tifosi dei Miami Dolphins prima di una partita di NFL.
Si lascia scattare foto mentre spinge un carrello della spesa, si concede a un'immagine sorridente con Richard Branson che l'ha voluta a giocare l'esibizione classica sull'isola di sua proprietà. E via così. Genie che prende il sole, Genie sirena, Genie che gioca a calcio, Genie con la sorella, Genie sul divano a Miami. Le versioni sono tante, minoritarie le foto di allenamenti o gli scatti delle partite.

Genie in the bottle

Via Twitter, scopriamo che le piacciono le grandi barche, che a volte non sa cosa ordinare per cena e quando le capita qualcosa di non gradito lo prende come una sfida. Mostra la foto di un tir a Vancouver che sul retro ha un manifesto pubblicitario della Coca Cola con la sua faccia e lo slogan “Ho baciato Genie”.

È Genie in the bottle, come canta Christina Aguilera, il genio della bottiglia, fenomeno marketable come un tempo è stata Anna Kournikova, che fu semifinalista a Wimbledon 1997 e alle WTA Finals del 2000, l'anno in cui raggiunse il best ranking di numero 8 del mondo.

Oggi Bouchard, sul profilo Instagram, ha più fan di quanti Halep ne raccolga su Instagram e Twitter insieme. Eppure da due anni la canadese non gioca una finale nel circuito maggiore e non batte una top 10. Da quasi quattro, dall'Australian Open del 2015, non raggiunge un quarto di finale negli Slam. Che potrebbe succedere se tornasse anche a vincere e ad occupare quelle posizioni di vertice che sembrava potesse mantenere dopo lo straordinario 2014 in cui ha giocato due semifinali e una finale nei primi tre major della stagione?

Non c'è dubbio che alla WTA un suo ritorno ad alti livelli potrebbe fare solo bene. Perché personaggi così, capaci di attirare anche tifosi più occasionali per ragioni più squisitamente estetiche, hanno fatto la fortuna del tennis femminile. Senza andare troppo indietro negli anni, è innegabile che all'estetica si deve molto dell'appeal di Gabriela Sabatini, che incendiava il Foro Italico e non solo. Le leggi dell'attrazione rendevano ancora più densa la rivalità, tecnicamente di altissimo livello, con Steffi Graf. Al tennis femminile di queste ultime stagioni, che ha guadagnato in equilibrio competitivo, profondità, varietà di stili e strategie, un personaggio così manca al vertice. E l'assenza si sente.

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