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L'attrezzatura del campione

Davis: racchette a puntino

L’incordatore degli azzurri ci spiega come i giocatori hanno messo a punto l'attrezzatura per affrontare l’ultima sfida di Coppa, contro l’India sull’erba di Calcutta. Calzature con suola speciale, racchette con corde e tensioni senza variazioni rispetto ai tornei sul duro

di | 15 aprile 2019

È sembrata una passeggiata anche se a Calcutta la squadra azzurra di Coppa Davis ha trovato un campo improbabile con l’erba troppo alta e i rimbalzi irregolari. D’altra parte l’India anche a Terzo Millennio inoltrato mantiene un fascino tutto suo che mette insieme la precarietà dell’esistenza e la sua immensa forza vitale. I nostri giocatori l’hanno assorbita tutta, questa forza, anche perché si sono preparati alla perfezione. Sono arrivati su quell’erba con le scarpe adatte (quelle speciali per il tennis su erba, con la suola puntinata) e decisi ad ambientarsi al meglio. Nei primi giorni di allenamento, nei cambi di direzione si scivolava. Ma non c’era spazio per mettere le mani avanti, bisognava adattarsi velocemente (anche alle palle Wilson Us Open, dato che agli Open d’Australia si giocava con le Dunlop, meno veloci e più consistenti).

A cercare di mettere gli azzurri nelle condizioni ideali per esprimere il loro miglior tennis si impegnato con un lavoro certosino di taratura Pier Paolo “Jambo” Melis, l’incordatore ufficiale delle nazionali italiane. È sempre lui che si prende cura delle racchette dei nostri e ci ha racconta le loro scelte per la sfida vincente con Gunneswaran e soci.

Seppi e Berrettini, racchette di peso - “Seppi, grande protagonista del match - spiega Melis - ha giocato con la sua solita Pro Kennex Q Tour 325, più lunga del normale (70 cm invece cha i classici 68,5) che pesa, con le corde, ben 370 grammi. Anche l’incordatura non è cambiata rispetto alle sue normali abitudini: sintetico monofilamento Luxilon Alu Power, montato a 2 nodi con schema Atw. La tensione è contenuta: kg 22/21”.

“Matteo Berrettini, secondo singolarista, all’esordio in Coppa Davis, ha usato una Head Extreme MP – continua “Jambo”, ormai da anni compagno d’avventure degli azzurri in giro per il mondo – Misura di manico n.3, finita pesa 350 grammi. Per l’incordatura, anche Matteo vuole una tensione contenuta, 23/22 kg: la corda è una Signum Pro Firestorm, monofilamento sintetico, calibro 1,30”.

La squadra ha lavorato quasi una settimana sui campi del Calcutta South Club e Melis ha avuto modo di curare nei dettagli gli attrezzi di tutti e 5 i convocati da capitan Barazzutti.

 

La 'nuova' di Fabbiano - “Thomas Fabbiano quest’anno ha cambiato racchetta, passando dalla Wilson Burn alla Head Speed Pro, il telaio di Djokovic e Zverev, versione con pattern 18x20. Il suo attrezzo incordato pesa 329 grammi, con bilanciamento a 32,2 centimetri dall’estremità del manico.

Rispetto alla racchetta che usava in precedenza è salito di peso arretrando però il bilanciamento. La corda è la stessa di Seppi, monofilo Luxilon Alu Power, alla tensione di 22,5/20,5 kg. Curiosa la sua abitudine di montare l’overgrip avvolgendolo al contrario, come farebbe un mancino. Dice che così lo sente più morbido. Fabbiano e Seppi tra l’altro usano un manico piccolo, n.2”.

Il Bole e il Ceck -“Ha cambiato qualcosa anche Simone Bolelli - spiega lo stringer cagliaritano -. Sulla sua Babolat PureAero VS da 346 grammi monta un’incordatura ibrida tutta sintetica: monofilo Tecnifibre Black Code calibro 1,28 sulle verticali e Tecnifibre Razor Code calibro 1,25 sulle orizzontali. La sua tensione è la più alta del gruppo: 29/28 kg”.

Appurato che per tirare le sue cannonate in doppio Bolelli si fa preparare una vera e propria ‘tavola’ resta solo da guardare da vicino l’arma di Marco Cecchinato, che è lo stesso modello del ‘Bole’ (Babolat Pure Aero VS) ma incordato a una tensione molto più ‘umana’.

“Il Ceck - finisce di raccontarci ‘Jambo’ - monta un sintetico monofilamento Babolat RPM Blast, lo stesso che usa Rafael Nadal. La tensione è 22/23 Kg. La sua racchetta finita pesa 350 grammi. Per il grip ha gusti raffinati: sceglie l’antico piacere del cuoio naturale”.

 

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