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Sinner il nuovo Murray?

L'altoatesini ha esordito agli US Open in un tabellone Slam tenendo testa a Wawrinka. Uno straordinario ragazzo normale si sta facendo strada nel tennis che conta

di | 28 agosto 2019

E' nata una stella? Presto per dirlo, ma la suggestione è enorme. Così come le aspettative: non si vince per caso a 17 anni un challenger come quello di Bergamo lo scorso febbraio e poi si concede il bis a Lexington, nel Kentucky, qualche settimana fa. Non si supera il primo turno di un Masters 1000 come gli Internazionali BNL d'Italia battendo sul centrale un marpione come Steve Johnson, per di più in rimonta e annullando un match point. E non si è in tabellone agli US Open a 18 anni appena compiuti uno Slam, a 18 anni appena compiuti: tra i tennisti italiani solo Diego Nargiso nel 1988 aveva due mesi in meno quando giocò gli Australian Open. Di Jannik Sinner, enfant prodige dell'Italtennis, si sa ancora poco se non che da ragazzino, come ogni buon altoatesino che si rispetti (è nato a San Candido), era una promessa dello sci e all'età di 14 anni si è trasferito a Bordighera, presso l'accademia di Riccardo Piatti su imbeccata di Massimo Sartori, uno che ha la vista lunga e mentore di Andreas Seppi, altoatesino come Sinner. Uno straordinario ragazzo normale.

ESORDIO SLAM A 18 ANNI

Il paragone a qualcuno potrà sembrare ardito: Jannik ricorda molto un certo Murray e lo ha fatto vedere anche al suo esordio Slam in uno degli stadi da tennis più belli del mondo, il "Louis Armstrong Stadium" contro Stan Wawrinka, avversario di enorme prestigio. Uno che qualche anno fa gli US Open li ha pure vinti. Attenzione, questo non significa che Sinner vincerà più dello scozzese o quanto lui, ma che lo ricorda nelle movenze e nello stile di gioco. Come Andy non perde campo e colpisce la palla senza paura: come il campione britannico sa cambiare continuamente velocità alla palla senza neppure pensarci. Gioca lungo, stretto, ad altezze differenti trovando angoli micidiali. Soprattutto cerca di stare più vicino possibile alla riga di fondo per togliere tempo all'avversario, dote che ha permesso a Murray di raggiungere il vertice della classifica mondiale. Jannik, nonostante la giovane età, è già molto abile nel costruire e indirizzare lo scambio per poi cominciare a spingere.

UN ATTACCANTE DA FONDO

Se escludiamo un gioco di volo ancora un po' scolastico (ma i margini di miglioramento sono enormi a soli 18 anni), non gli manca nulla: servizio potente (oltre i 200 orari), due fondamentali da fondo incisivi e regolari (il colpo naturale è il rovescio bimane, anche se è con il dritto che prende più rischi cercando di chiudere il punto o quanto meno aprirsi il campo), una buona rapidità di gambe a dispetto dell'altezza (191 cm) e riflessi felini alla risposta, dote che lo accomuna appunto a Murray.

Sinner e Federer a Roma

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