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Tecnologie e accessori

La palla ufficiale degli IBI, col cuore di carbonio

Al Foro Italico il torneo maschile si gioca con le Dunlop ATP, il modello tecnologicamente più avanzato del brand. A partire dalla conformazione del nucleo. Nel tabellone WTA invece si usano le Fort Clay Court, evoluzione specifica delle celeberrime All Court

10 maggio 2021

C’è un altro filo rosso che collega gli Internazionali BNL d’Italia, le Next Gen ATP Finals e le Nitto ATP Finals. Anzi, è un filo giallo: perché si tratta delle palline che vengono utilizzate. In questi giorni a Roma, Djokovic, Nadal, Sinner, Berrettini & Co. se le daranno di santa ragione scaraventando da una parte all’altra della rete le Dunlop ATP, le stesse che verranno utilizzate per l’appunto anche negli eventi autunnali di fine stagione. Il tabellone WTA 1000 degli IBI21 invece si gioca con le Clay Court.

Va detto che i tre appuntamenti di punta a livello globale, giocati su suolo italico, sono in buona compagnia. Dunlop è infatti partner ufficiale di una caterva di tornei, il che lo rende il brand con il maggior numero di forniture di palline in essere sul circuito maschile. Dubai, Miami, Houston, Monte-Carlo, Barcellona, Tokyo, Shanghai, Basilea; insomma, un vero e proprio giro del mondo. In Italia, poi, circa il 50% dei tornei Challenger si gioca sempre con le Dunlop ATP.

Palla diffusissima dunque, ma andiamo a vedere come è fatta. Il nucleo è stato sviluppato partendo dalla tecnologia HD Pro Core, con l’inserimento di molecole di carbonio che aiutano a diminuire la dispersione della pressione (aumentando così la durevolezza e la qualità di gioco). Per quanto concerne il feltro, invece, la tecnologia impiegata è l’HD Pro Cloth, che pone le sue fondamenta sull’utilizzo di una lana di altissima qualità.

Si tratta di una palla pensata per un segmento di giocatori e praticanti “esigenti”. Chiunque abbia un po’ di tennis alle spalle ama sentire la palla “viaggiare” come nuova sotto la spinta dei propri colpi, nulla di peggio di vedere invece le prestazioni delle palline calare enormemente nel giro di poche ore di gioco. Proprio partendo da questo presupposto sono nate le basi della partnership tra ATP e Dunlop.

L’ATP era alla ricerca di una pallina che mantenesse le prestazioni elevate per un ampio lasso di tempo, così da rendere meno traumatico il passaggio dei giocatori dai circuiti ITF al piano superiore. Lì, il cambio palle cade ogni 11 game, non ogni 9 come nel circuito ATP.

Di conseguenza molti si trovavano “spiazzati”. Così il principale focus di produzione della Dunlop ATP si è diretto proprio su questo aspetto, prestazioni ottimali (e pressione garantita...) più a lungo.

Le ragazze con le Clay

Cambia il tabellone e cambia il tipo di palle. A Roma le ragazze del torneo WTA 1000 giocano invece con le Dunlop Fort Clay, una variante delle classicissime All Court, un vero e proprio catalyst sul mercato internazionale ormai da svariati anni. Come la sorella maggiore, anche la Clay “nasconde” lo stesso nucleo delle Slazenger Wimbledon ma all’interno del nucleo stesso, a differenza delle ATP, non vi è presenza di carbonio.

Le differenze più sostaziali rispetto alle All Court però si annidano nel feltro, che presenta un’alta percentuale di lana. Qui viene aggiunto uno speciale colorante in grado di conferire maggiore luminosità, ma anche un particolare idrorepellente capace di proteggere la palla dalle “impurità” della terra sedimentata. Anche in termini di impatto è possibile riscontrare una lieve differenza: rispetto alle All Court, il modello Clay restituisce una sensazione di maggiore morbidezza. Dal reparto “ricerca e sviluppo” dell’azienda lasciano intendere che questa differenza sia attribuibile proprio alla differente composizione, e dunque consistenza, del feltro.

Oltre a campioni e campionesse, sono loro - ATP e Clay Court - le grandi protagoniste gialle sul palcoscenico tutto rosso del Foro Italico.

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