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Racchette e corde

Tre Head Gravity a confronto: quale fa per te? - Video

Abbiamo testato sul campo e sul Diagnostic Center i tre modelli top delle racchette che hanno Alexander Zverev e Ashleigh Barty come ambassador: Pro, MP e Tour. Attrezzi caratterizzati dalla cosmesi “a due facce” con ovale ampio nella parte alta per offrire lo sweet spot più ampio possibile

di | 31 marzo 2021

Alexander Zverev con la sua Head Gravity Pro

Alexander Zverev con la sua Head Gravity Pro

Tra le sei collezioni di racchette targate Head, quella delle Gravity viene accompagnata dalla dicitura “massive Sweetspot”. Con sweet spot si intende l’area ottimale di impatto sul reticolo corde di una racchetta da tennis. Quella zona del piatto in cui la resa del colpo è massima, in termini di spinta e/o rotazione e altrettanto ottimale è il comfort. In sintesi lo schiocco, il “pof” è bello pieno, al braccio non arrivano contraccolpi e… si gode.

Più ampio è lo sweet spot, più la racchetta perdona, è confortevole, aiuta. In un certo senso è migliore: offre vantaggi a una più ampia fetta di giocatori.

Questo è il motivo per cui le aziende ci lavorano. Head, che associa alla collezione Prestige il concetto di “Precisione assoluta”, a Extreme quello di “Grandi rotazioni” e a Instinct quello di “Potenza senza sforzo”, ha declinato la sua collezione di racchette dal grande sweet spot in 6 modelli: Pro, Tour, MP, MP L, S e Lite.

Si tratta, in particolare nel caso dei primi tre, di attrezzi destinati al pubblico degli agonisti, non a caso hanno come testimonia la n.1 del mondo Ashleigh Barty e l’attuale n.7 Alexander Zverev. Per le nostre prove in laboratorio e sul campo abbiamo pensato di mettere a confronto proprio questi tre per aiutare chi fosse interessato a questo tipo di attrezzo nella scelta del più adatto alle proprie caratteristiche.

Tecnologia e design

Gli aspetti che contraddistinguono immediatamente le Head Gravity sono la colorazione e la forma dell’ovale. Si tratta dell’unica racchetta sul mercato “a due facce”. La prima versione era rosso/arancio da una parte e verde acqua dall’altra, disegnate sul fondo nero grafite.

La versione 2021 si arricchisce cromaticamente: una faccia sfuma dall’azzurro al violetto, l’altra dal giallo al verde. Di sicuro originale.

Il piatto corde è particolarmente ampio e tondeggiante nella parte alta, dove è statisticamente provato che avviene la maggioranza degli impatti a livello agonistico. Una scelta che serve proprio a favorire la resa dei colpi e il comfort.

In tutti i modelli è stata applicata la tecnologia definita Graphene 360+, che implica l’utilizzo di questo materiale molto leggero e molto resistente in tutte le zone in cui se ne poteva trarre vantaggio alleggerendo senza perdere solidità e resistenza all’impatto. Nella parte bassa dell’ovale la struttura basata sulle cosiddette Spiral Fibers contribuisce a migliorare il feeling nell’impatto.

In laboratorio

A parità di dimensione del piatto corde e di lunghezza, le differenze tra i tre modelli sono legate al peso, al bilanciamente, allo spessore del telaio a al pattern d’incordatura.

Gravity Pro e Gravity Tour hanno entrambe lo schema fitto 18x20 ma la prima ha un profilo  sottile da 20 mm, la seconda sale a 22mm. Lo stesso spessore del modello MP che però presenta un pattern a maglia più larga con 16 corde verticali e 20 orizzontali.

Il peso maggiore sono i 315 grammi della PRO. Poi si scende ai 305g della Tour fino a i 295g della MP. Al contrario il bilanciamento è tanto più verso la testa quanto più diminuisce il peso: il punto d’equilibrio è a 31,5 cm dall’estremità del manico nella Pro, 32 cm nella Tour e 32,5 cm nella MP.

Per il test comparativo abbiamo fatto incordare con la stessa corda (monofilo Head Hawk Touch) alla stessa tensione i due modelli con il pattern 18x20 (kg 20/19) salendo di un kg (21/20) per la MP a maglia più larga.

Il responso del Diagnostic Center è che la Pro risulta nettamente la più potente ma altrettanto nettamente la meno maneggevole.

E l’attrezzo con i valori più equilibrati (51 punti su 1000 di potenza e 50 punti su centro di controllo) è la Gravity Tour.

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In campo

Siamo scesi in campo con le tre Head Gravity insieme a Marco Pedrini, maestro di tennis ma anche ex giocatore professionista con un best ranking di n. 294 del mondo.

Il suo braccio si è trovato più a suo agio con i due modelli sulla carta più impegnativi, Pro e Tour, considerato il pattern più fitto e il peso maggiore.

Lì ha riscontrato una maggiore omogeneità nel supporto della racchetta tra fase offensiva in spinta e fase difensiva in controllo, rispetto alla MP che manteneva le caratteristiche di grande spinta su tutti i colpi offensivi, a partire dal servizio, ma meno sicurezza e stabilità in difesa e quando non c’era la possibilità di spingere ma si poteva solo contenere.

Dal suo punto di viste la racchetta è ideale per chi vuole crearsi gli spazi per attaccare da dietro per poi magari andarsi a prendere il punto a rete, date le ottime prestazioni dell’attrezzo nelle soluzioni al volo.

In rapporto al livello di gioco della grande massa degli agonisti, cioè la quarta categoria, possiamo senz’altro dire che Gravity Pro richiede qualità tecniche ma soprattutto fisiche di una certa caratura. La spinta e lo sweet spot sono molto generosi ma la maneggevolezza ridotta nel limita il godimento ha chi ha qualità fisiche e dosi di allenamento importanti. Questo tipo di atleta ne può trarre grandi soddisfazioni in termini di efficacia ma anche di comfort. Ma forse non stiamo parlando di un Quarta categoria.

Per questa fascia più ampia di agonisti il compromesso migliore è Gravity Tour, che mantiene qualità tecniche per palati fini (in particolare il pattern 18x20) ma grazie al peso più contenuto e a una manovrabilità nettamente superiore diventa accessibile e performante anche per un livello di classifica 4.1/4.2.

Su questa falsariga si arriva alla versione più ecumenica, Gravity MP, decisamente alla portata di una massa molto ampia di agonisti. Per mixare il feeling di Marco Pedrini con il nostro potremmo dire che è una racchetta adatta anche al Fighter del circuito FITpra a patto che sia votato a un tennis aggressivo, che voglia sfruttare la facilità e il comfort con cui questa racchetta è in grado di esprimere spinta e profondità.

Il fatto che nonostante un bilanciamento decisamente verso la testa dell’attrezzo sia la più maneggevole fa subito capire come prevalga l’attitudine della Gravity MP a sfornare un vincente cercando di spingere ad ogni occasione rispetto a quella di piazzare sempre la palla di là, a velocità media cercando la precisione certosina che non è la sua dote principale.

Complessivamente il test comunque conferma la vocazione alla spinta e al comfort della collezione Gravity, in questa sua nuova edizione. Conferma anche che queste due caratteristiche sono declinate in gradazioni bel differenziate nei diversi modelli della collezione: è importante identificare quella più adatta alle proprie caratteristiche.

Tutti i dati delle Head Gravity a confronto

 

HEAD GRAVITY PRO

La scheda tecnica

  • Piatto Corde: 100 sq. in.
  • Profilo: 20-20-20 mm
  • Schema incordatura: 18x20
  • Peso senza corde: 315 g
  • Lunghezza: cm 68,5
  • Bilanciamento (senza corde): 31,5 cm
  • Prezzo al pubblico: 270,00 euro

Il Lab

  • Peso: g 328
  • Deflessione corde: 50
  • Bilanciamento: cm 32,5
  • Rigidità: 63 RA
  • Inerzia: 342
  • Potenza: 54/100
  • Controllo: 47/100
  • Maneggevolezza: 59/100

 

Racchetta incordata con sintetico monofilamento Head Hawk Touch, calibro 1,25 alla tensione di 20/19 kg

HEAD GRAVITY TOUR

La scheda tecnica

  • Piatto corde: 100 sq. in..
  • Profilo: 22-22-22 cm
  • Schema d’incordatura: 18x20
  • Peso senza corde: 305 g
  • Bilanciamento (senza corde): 32 cm
  • Prezzo al pubblico: 260,00 euro

 

Il Lab

  • Peso: g 319
  • Deflessione corde: 50
  • Rigidità: 62 RA
  • Inerzia: 326
  • Bilanciamento: cm 33,5
  • Potenza: 51/100
  • Controllo: 50/100
  • Maneggevolezza: 69/100

 

Racchetta incordata con sintetico monofilamento Head Hawk Touch, calibro 1,25 alla tensione di 20/19 kg

HEAD GRAVITY MP

La scheda

  • Piatto corde: 100 sq. in.
  • Profilo: 22-22-22 cm
  • Schema d’incordatura: 16x20
  • Peso senza corde: 295 g
  • Bilanciamento (senza corde): 32,5 cm
  • Prezzo al pubblico: 250,00 euro

 

Il Lab

  • Peso: g 309
  • Deflessione corde: 46
  • Rigidità: 62 RA
  • Inerzia: 329
  • Bilanciamento: cm 34,1
  • Potenza: 52/100
  • Controllo: 47/100
  • Maneggevolezza: 77/100

 

Racchetta incordata con sintetico monofilamento Head Hawk Touch, calibro 1,25 alla tensione di 21/20 kg

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