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Racchette e corde

Head Radical 2021 a confronto: scegli la più adatta a te

Nella gamma della nuova versione della racchetta che ha come testimonials Diego Schwartzman e Taylor Fritz abbiamo testato i tre modelli di punta: Pro MP e S. Stessa corda, stessa tensione per andare a individuare sul campo le diverse sfumature dell’arancione più popolare sui campi

di | 09 gennaio 2021

Da sinistra Head Radical Pro, Radical MP e Radical S

Da sinistra Head Radical Pro (profilo tra 20 e 21,5 cm), Radical MP (profilo tra 20 e 23 mm) e Radical S (profilo tra 22 e 25mm)

L’arancione nel tennis è il colore delle Radical, sin dal tempo in cui trionfavano impugnate da Andre Agassi. In pura logica agonistica, quella che dice che prima si lavora per rendere ancora più incisivo il nostro colpo migliore e poi rinforzare il punto debole, Head ha reso la nuova versione (che verrà lanciata a livello mondiale il prossimo 21 gennaio) ancora più arancione. O meglio, ha reso l’arancione ancora più forte, connotando la collezione con un impatto visivo che non può passare inosservato.

I principali testimonial oggi sono l’argentino Diego Schwartzman e lo statunitense Taylor Fritz, tra le donne l’americana Sloane Stephens. Ma ciò che più conta, e rende particolarmente attesa l’uscita della nuova Radical, è la sua collocazione mirata alla fascia agonistica alta, giocatori e giocatrici che picchiano, hanno tecnica e fisico e cercano dunque un rapporto equilibrato tra potenza e controllo, tra spinta e precisione.

Un segmento di mercato dove si trova a misurarsi con le Wilson Blade, le Babolat Strike, le Yonex VCore, le Dunlop CX e via discorrendo.

In questa versione 2021, detta “360+” le Radical, oltre a ‘radicalizzare’ il look, si aggiornano con l’introduzione del Graphene a “360 gradi”, cioè in tutte le zone del telaio dove può essere utile a ottimizzare la distribuzione delle masse grazie alla eccezionale robustezza, e al tempo stesso leggerezza, del materiale.

Insieme al Graphene nella mescola sono inserite anche quelle che alla Head hanno chiamato SpiralFibers: collocate nella parte bassa dell’ovale contribuiscono a rendere più morbido l’impatto e migliore la sensibilità.

Tra le scelte tecniche che caratterizzano le nuove Radical c’è poi il concetto del Control pattern, che si traduce in un reticolo corde (16x19) in tutti i principali modelli, con una maggiore densità nella parte centrale/alta del piatto, dove i moderni colpitori impattano quasi sempre la palla. Una scelta che vuole offrire maggior controllo e al tempo stesso, implicando maglie più larghe e minor rigidità nel resto del piatto, una maggiore tolleranza sui colpi decentrati.

A valorizzare le rotazioni e la spinta c’è poi l’adozione dei “Sounds Grommet”, passacorde pensati per aumentare la libertà di movimento delle corde favorendo la performance.

Queste le principali caratteristiche comuni delle nuove Radical, che nel primo lancio saranno quattro, i modelli Pro, MP, S e Lite.

Avendo l’opportunità di un test in anteprima abbiamo voluto ragionare su un “confronto interno” tra i tre modelli più tecnici (lasciamo momentaneamente a parte la più leggera Lite), per provare a capire quali possono essere gli utilizzatori ideali di ciascuna versione. Abbiamo dunque scelto di incordare i tre esemplari a nostra disposizione con la stessa corda (il nuovo sintetico monofilamento Head Lynx Tour, anche lui arancione, calibro 1,25), montato alla stessa tensione (22 kg per le verticali, 21 kg per le orizzontali).

In laboratorio

Quello che salta subito all’occhio al momento dei rilevamenti dei diversi telai sul Diagnostic Centre è che la versione Pro e la MP sono due sfumature prestazionali di un attrezzo con un unico Dna, mentre Radical S, pur identificandosi sul piano estetico, ha un’anima completamente diversa.

Pro e MP hanno la stessa dimensione di piatto corde e lo stesso pattern d’incordatura 16x19 ma si differenziano per lo spessore del telaio. La Pro è più sottile, più pesante e, di poco, meno rigida. MP ha il bilanciamento più spostato verso la testa. Alla fine la macchina test le apparenta piuttosto strettamente con livelli di potenza simili (54 su 100 la Pro, 56 su 100 la MP) e controllo quasi sovrapponibili (43 su 100 la Pro, 42 su 100 la MP). Anche il dato di maneggevolezza non è tanto diverso tra le due (65 su 100 la Pro, 63 su 100 la MP) ed è l’aspetto che fa capire che parliamo di racchette per giocatori veri.

Radical S si stacca proprio su questo versante: con 77 punti su 100 di maneggevolezza è proprio di un'altra categoria. Su questo incidono di sicuro i soli 280 grammi di peso, che implicano una minore propensione alla spinta (314 punti è il dato, contro i 332 della Pro e i 336 della MP). Alla fine il Lab la vede più votata al controllo (53 punti su 100) rispetto che alla potenza (47 punti su 100) ma il buon equilibrio tra i due dati, la generosità delle dimensioni del piatto (102”), la rigidità contenutissima (61 RA) nonostante lo spessore maggiore rispetto alle “sorelle” alimenta la curiosità per la prova sul campo.

In campo

L’idea di partenza non è solo quella di saggiare le nuove Head Radical ma di capire con quali diversi caratteri i tre modelli dalle caratteristiche agonistiche più spiccate si rivolgano al pubblico degli agonisti. La prima impressione sul campo conferma il suggerimento del laboratorio: Radical Pro e MP sono come due facce di una medaglia unica. Radical S si stacca nettamente. E con questa ripartizione andremo a riassumere il giudizio del campo.

 

Radical Pro e MP, due gusti per la stessa ricetta: attaccare da fondo

Normalmente due attrezzi praticamente gemelli ma diversi per peso e bilanciamento si dividono il gradimento del giocatore da torneo in modo chiaro: il tennista a tutto campo, che vuole incidere anche sotto rete, va verso il peso maggiore ma distribuito in modo neutro. Chi attacca deciso ma restando tendenzialmente a fondocampo preferisce il telaio più leggero ma con il bilanciamento più verso la testa.

Nel caso di Radical Pro e MP 2021, la differenza non esce così chiara.

Entrambe le racchette spingono con generosità e controllano bene. La palla esce pesante e si governa con tutte le rotazioni. Radical Pro però appare più severa. Contrariamente al giudizio del laboratorio, appare meno manovrabile, più impegnativa. Potremmo dire che nella scelta, va tenuto conto della propria predisposizione a picchiare a tutto braccio, della propria prestanza. Radical Pro ne richiede più di MP. In cambio, se ben gestita, offre anche un tocco di pesantezza in più alla palla.

Riassumendo: chi vuole sfondare mantenendo un buon controllo e non ha problemi di muscolarità disponibile, può sbilanciarsi verso la Pro. Chi punta ad esprimere lo stesso tennis offensivo da fondo ma con un minimo di tolleranza e un pizzico di aiuto in più si troverà a suo agio con Radical MP.

Radical S: radicalmente… più facile

La musica cambia totalmente quando si impugna Radical S. Il piatto è più ampio e l’impatto più morbido, la maneggevolezza rende il gesto immediatamente più agile e la disponibilità delle prerogative “radical”, cioè buon equilibrio di spinta e controllo, diventano disponibili anche agli agonisti di Quarta categoria, fino ai migliori amatori del circuito Fit-Tpra.

La palla è ovviamente meno pesante che con le sorelle più massicce ma l’intera gamma di soluzioni è garantita con grande piacevolezza. Si picchia in top, si “affetta” in back e si segue a rete con facilità e buone sensazioni di tolleranza se l’impatto non è perfetto.

Si coglie che l’attrezzo, nonostante lo spessore superiore a Pro e MP, non è affatto rigido. E la generosità del piatto da 102 pollici quadrati si fa sentire, sia nella risposta al servizio (agile e tollerante) sia sotto rete e nell’esecuzione dello smash.

Riassumendo: questa è la Radical per gli agonisti non troppo radicali. Che numericamente sono di sicuro più numerosi. Per sopperire alla spinta minore (compensata già in parte dal fatto che la racchetta si muove più velocemente) il segreto è non salire con la tensione rispetto ai modelli con il piatto più piccolo. Noi l’abbiamo provata con un sintetico monofilamento  (Head Lynx Tour calibro 1,25) a 22/21 Kg e la palla filava generosamente.

 

HEAD RADICAL PRO

La scheda

  • Piatto Corde: 98 sq. in.
  • Profilo: 20-21,5-21 mm
  • Schema incordatura: 16x19
  • Peso senza corde: 315 g
  • Lunghezza: cm 68,5
  • Bilanciamento (senza corde): 31,5 cm
  • Prezzo al pubblico: 270,00 euro

Il Lab

  • Peso: g 331
  • Deflessione corde: 49
  • Bilanciamento: cm 32,5
  • Rigidità: 63 RA
  • Inerzia: 332
  • Potenza: 54/100
  • Controllo: 43/100
  • Maneggevolezza: 65/100

 

Racchetta incordata con sintetico monofilamento Head Lynx Tour, calibro 1,25 alla tensione di 22/21 kg

 

HEAD RADICAL MP

La scheda

  • Piatto corde: 98 sq. in..
  • Profilo: 20-23-21 cm
  • Schema d’incordatura: 16x19
  • Peso senza corde: 300 g
  • Bilanciamento (senza corde): 32 cm
  • Prezzo al pubblico: 250,00 euro

 

Il Lab

  • Peso: g 317
  • Deflessione corde: 47
  • Rigidità: 64 RA
  • Inerzia: 336
  • Bilanciamento: cm 33,5
  • Potenza: 56/100
  • Controllo: 42/100
  • Maneggevolezza: 63/100

 

Racchetta incordata con sintetico monofilamento Head Lynx Tour, calibro 1,25 alla tensione di 22/21 kg

HEAD RADICAL S

La scheda

  • Piatto corde: 102 sq. in.
  • Profilo: 22-25-23 cm
  • Schema d’incordatura: 16x19
  • Peso senza corde: 280 g
  • Bilanciamento (senza corde): 32 cm
  • Prezzo al pubblico: 210,00 euro

 

Il Lab

  • Peso: g 298
  • Deflessione corde: 46
  • Rigidità: 61 RA
  • Inerzia: 314
  • Bilanciamento: cm 33,6
  • Potenza: 47/100
  • Controllo: 53/100
  • Maneggevolezza: 77/100

 

Racchetta incordata con sintetico monofilamento Head Lynx Tour, calibro 1,25 alla tensione di 22/21 kg

 

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