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Racchette e corde

Ecco la nuova Blade: ma di che colore è?

Simona Halep e Stefanos Tsitsipas hanno esordito a New York con la V8, Versione 8, della Wilson più utilizzata nel circuito con la finitura cangiante che a seconda dei riflessi può virare dal verde brillante al bronzo, come il dorso di un maggiolino

di | 31 agosto 2021

Stefanos Tsitsipas a New York con la sua nuova Wilson Blade v8

Stefanos Tsitsipas a New York con la sua nuova Wilson Blade v8

Era già una racchetta-camaleonte. Stefanos Tsitsipas, Alex De Minaur, Lorenzo Sonego, Karen Khachanov, David Goffin, Milos Raonic, Sebastian Korda, Vasek Pospisil, Tommy Paul, Salvatore Caruso, Jenson Brooksby. E Simona Halep. Sono solo i primi giocatori che ci vengono in mente pensando a quelli che stanno utilizzando nel circuito del tennis professionistico una Wilson Blade. E in pugno a ognuno diventa qualcosa di diverso.

 

Non a caso è una racchetta che per le sue caratteristiche di buon compromesso tra potenza, spin, controllo e precisione (a vantaggio in questo caso di controllo e precisione) si è diffusa moltissimo tra gli agonisti nelle ultime stagioni. Al punto che capita spesso di assistere a sfide “ad armi pari”, cioè con lo stesso telaio, anche se gli stili non si assomigliano.

Gli Us Open sono un appuntamento particolare quest’anno per il best seller Wilson perché preludono al lancio della nuova versione, la “v8” che sarà nei negozi specializzati a partite dal 15 settembre. E la novità più clamorosa sta nell’aspetto, che diventa camaleontico come la sua anima.

Già la scorsa settimana Wilson ha diffuso attraverso i social immagini di alcuni dettagli, per alimentare il meccanismo virale della curiosità che culminerà con la comunicazione di tutti i dettagli tecnici. A spoilerare l’attrezzo intero sono arrivate le Us Series e ora gli Us Open, dove buona parte dei giocatori “ambassador” sono in campo con il nuovo modello, a partire proprio da Tsitsipas e dalla Halep che al primo turno hanno superato rispettivamente Andy Murray e Camila Giorgi brandendo una ‘v8’.

Immaginando che le caratteristiche tecniche possano essere anche state tarate più finemente rispetto alla ‘v7’ quello che subito colpisce è la livrea, con una vernice speciale dall’affetto cangiante che rende difficile definirne il colore. Cambia mentre la muoviamo in mano.

Da una certa angolazione è verde brillante, come metallizzato, il verde del dorso di quei lenti coleotteri che vediamo nei prati di campagna. Un colore che in realtà li aiuta a mimetizzarsi tra le foglie perché con il riflesso degli elementi circostanti vira in parte al marrone.

E così fa anche la nuova Wilson Blade che, se non avrà cambiato il piatto corde da 98 pollici quadrati, lo spessore di 21 mm e il peso di 305 grammi della ‘v7’, di sicuro ha cambiato totalmente faccia. Una scelta inedita e particolare: un look difficile da definire e al tempo stesso unico e inconfondibile.

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