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Racchette e corde

La nuova Extreme Tour sfida la Pro: confronto in anteprima

I due modelli di punta delle nuova collezione Head, portati sul circuito professionstico da Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti, alla prova del campo. Il primo è un classico rivisto, il secondo un’assoluta novità, che potrebbe cambiare le carte in tavola. Entrambi sono pensati per agonisti di buon livello

di | 28 luglio 2020

C’è un “new kid in town” e promette sfracelli. Nel mondo delle racchette agonistiche Head fa irruzione, con la nuova collezione Extreme, un modello che non c’era, giovane nell’aspetto (come tutta la serie giallogrigia) fresco nelle idee e nell’atteggiamento aggressivo. E’ un ragazzo nuovo, un “new Kid”, velocissimo nei movimenti, potente e al tempo stesso affidabile. Un tipo pericoloso.

Si chiama Extreme Tour, lo avevamo annunciato presentando in anteprima tutta la nuova linea Head Extreme che per noi italiani ha un sapore particolare perché i testimonial di spicco, a livello mondiale, sono due azzurri, uno già affermato perché è già n.8 del mondo, Matteo Berrettini. L’altro che si farà, anche se a 18 anni è già tra i primi 300 Atp, Lorenzo Musetti.

Le due Head Extreme del nostro confronto, i modelli Pro e Tour

Extreme Tour è proprio la racchetta promossa da Musetti. Come dicevamo, è la novità assoluta della collezione. Una novità grossa perché ha richiesto uno stampo apposito. Cambiano infatti tutte le misure. Il piatto corde è da 98” (come la Wilson Blade) e non da 100 come le Extreme classiche. Il profilo è più sottile (varia a seconda delle zone del telaio tra i 21 e i 23 mm anziché tra 21 e 26 come nella PRO e nella MP). Il peso (a nudo) è di 305 grammi con un bilanciamento a 31,5 cm, dunque neutro, non verso la testa della racchetta.

Proprio quest’ultimo dato è quello che spicca: grazie a una studiata polarizzazione delle masse, Extreme Tour è una racchetta spiccatamente moderna, evoluta, che però non vede il peso spostato verso la testa per guadagnare potenza.

Extreme Tour pesa (senza corde) 305 grammi ma quando la impugni e la muovi nell’aria sembra più leggera di una Pure Drive da 300 grammi. Il bilanciamento neutro, molto amato dai tennisti più classici, quelli abituati a giocare a tutto campo, è stato nel recente passato sostituito da una proposta immaginata per la grande massa di picchiatori da fondo, con più o meno rotazione, con il punto di equilibrio a 32,5 centimetri dall’estremità del manico e oltre.

Se in campo quello "da fondo" è il tuo schema di gioco esclusivo, avere più peso e massa verso la testa ti aiuta a imprime spinta e rotazione. Così la tendenza è andata verso attrezzi complessivamente più leggeri, anche sotto il 300 grammi, ma con il peso sempre più verso la testa.
Basta guardare anche in questa nuova collezione Extreme: le versioni “Lite”, da 270 grammi, hanno bilanciamenti a 33 cm, anche a 34 cm. E’ inevitabile: altrimenti manca la sostanza per dare spinta e profondità alla palla.
Quello che ne esce però è un attrezzo molto legato a uno stile di gioco preciso e difficile da personalizzare: se vuoi aggiungere un po’ di piombo, non sai dove metterlo.

Con Exteme Tour si riparte dall’equilibrio neutro. Per una nuova strada. Abbiamo voluto provarla confrontandola con la nuova versione Pro, di cui ormai ben si conoscono feeling e prestazioni.

I DATI DI LABORATORIO

Abbiamo messo sulla macchina test il nostro esemplare di Extreme Tour, incordato con sintetico monofilamento Head Lynx Tour, alla tensione di kg 20/21. Abbiamo voluto stare su valori di tensione bassi considerata la natura consistente della corda e il piatto da 98". Per l’esemplare di Extreme Pro che ci fa da riferimento abbiamo chiesto a Marco Rossani, responsabile del team degli incordatori degli Internazionali BNL d’Italia, un chilo in più, kg 21/22.

I dati, che trovate sotto, parlano per la Tour di una rigidità statica media (65 punti) e di una buona attitudine alla spinta (317 punti).

La nuova Head Extreme Tour sulla macchina test

IN CAMPO

La prima sensazione impugnando la Extreme Tour, rispetto alla Pro, è proprio una maneggevolezza nettamente superiore. In fondo la differenza sono solo 10 grammi complessivi (anche la Pro è bilanciata a cm 31,5 dall’estremità del manico).

Questa Tour si gestisce con molta immediatezza e il primo vantaggio è percepibile nella risposta al servizio: si è più pronti a impattare che con la Pro.

Il bello però è che non c’è perdita di consistenza. Siamo abituati con le ultime generazioni di attrezzi agili ad avere, come contrappasso della manovrabilità, quasi sempre un senso di non totale pienezza del telaio. Che si trasforma nella sensazione che la nostra palla esca veloce ma sia “leggera”.

Da fondocampo - Non è il caso della Extreme Tour e, tra tutti gli aspetti tecnologico-evolutivi, questo è il dato più interessante. Lo è soprattutto se unito a un’altra sensazione che arriva chiara dopo i primi minuto di scambi da fondocampo: la racchetta spinge efficacemente, spinge facile ma senza perdita di controllo. E anche il confort resta molto elevato, con uno sweet spot ampio (l’area del piatto in cui la racchetta offre un rendimento ottimale) che perdona i colpi non perfettamente centrati.

E’ efficace se si gioca di piatto ma altrettanto se si predilige caricare il il top spin. E nemmeno il back scappa via o tende ad alzarsi.

Il nostro compagno di test, Massimo (classifica 4.1, 54 anni, fondocampista dal tennis completo) non trova alcuna difficoltà nel passare dalla sua abituale Wilson Pro Staff 97 a questa Extreme Tour. Si trova immediatamente bene. Anzi ha la sensazione di giocare più facile.

Se gli mettiamo in pugno la Pro, ecco che la differenza è consistente e compaiono naturali le necessità di adattamento. Extreme Pro è più potente, ancora più stabile di Tour, ma non ne ha l’agilità. Una volta impostato il gesto non ci sono tanti margini di correzione: la palla va via pesante e profonda come una cannonata ma se avevi sbagliato le misure sarà in rete o lunga, inesorabilmente.

 Servizio e colpi al volo – La battuta e tutte le giocate sotto rete, pane quotidiano per la Extreme Pro, regina nel settore, sono la parte più intrigrante della nuova Extreme Tour. Certo, se uno ha fisico e capacità (per esempio Matteo Berrettini…) la Pro è devastante. Ma se sei un filino più normale, ecco che con la Tour puoi fare lo stesso gioco con la racchetta che ti aiuta, ti viene incontro. O meglio pretende un po’ meno da te, soprattutto sul piano fisico.

Il servizio esce potente e preciso, efficace con tutte le rotazioni, ma senza richiedere forza erculea. E le volée hanno quella piacevolezza che può derivare solo da un attrezzo consistente ma dal bilanciamento neutro. E questa è una caratteristica che non ha tante altre corrispondenze sul mercato, a parità di peso complessivo, comfort e maneggevolezza.

Extreme Tour ed Extreme Pro sono entrambe realizzate con la tecnologia Graphene 360 plus

CONCLUSIONI

Head Extreme Tour alla prova del campo si rivela dunque una novità vera. Una sfidante per le racchette da agonisti duri e puri che vogliono il piatto da 98 pollici quadrati perché aggiunge confort e tolleranza sopra la media. Una possibile alternativa più “controllosa” a chi ha bisogno di spinta per il suo gioco da fondocampo ma non disdegnerebbe un tocco di maneggevolezza e sensibilità in più per spingersi qualche volta a rete. O per giocare in doppio con un po' più di sicurezza.

Stiamo parlando sempre di una racchetta per gente da torneo ma in grado di offrire qualcosa di nuovo in tutte le zone del campo: non solo dalla solita, rassicurante ma talvolta monotona, riga di fondo.

Le due Head Extreme Pro e Tour sono dotate di Spin Grommets, passacorde allargati per aumentare la performance delle corde

Le schede

HEAD EXTREME TOUR

Dimensioni piatto corde: 98 pollici quadrati

Schema d’incordatura: 16x19

Peso (senza corde): g. 305

Bilanciamento (senza corde): cm 31,5

Profilo: mm 22-23-21

Lunghezza: cm 68,5

 

Il Lab

Peso incordata: g. 322,5

Bilanciamento incordata: cm 32,1

Inerzia: 314

Rigidità statica: 65 RA

(Racchetta incordata con monofilamento Head Lynx Tour a 20/21 Kg)

 

HEAD EXTREME PRO

Dimensioni piatto corde: 100 pollici quadrati

Schema d’incordatura: 16x19

Peso (senza corde): g. 315

Bilanciamento (senza corde): cm 31,5

Profilo: mm 23/26/21

Lunghezza: cm 68,5

 

Il Lab

Peso incordata: 329

Bilanciamento incordata: 32,5 cm

Inerzia: 331

Rigidità statica: 64

(Racchetta incordata con monofilamento Head Lynx Tour a 21/22 Kg)

Il profilo della Head Prestige Pro è variabile tra i 21 e i 26 mm, quello della Tour, più sottile, tra i 21 e i 23 mm

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