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Racchette e corde

Idee storiche: dalla terza razza alla rotella del bilanciamento

Gli Anni ’80 sono stati forieri di grandi innovazioni e cambiamenti per quanto riguarda gli attrezzi. L’abbandono del legno e la comparsa di metallo e grafite hanno aperto un mondo… di idee tecnologice

di | 02 gennaio 2020

Abbiamo parlato spesso dell’importanza di tutto ciò che ruota intorno alla nuda struttura di un telaio. I grommets, i bumpers, i sistemi antivibranti, i sistemi per incrementare la stabilità, la potenza, il controllo, eccetera eccetera. Negli ultimi quarant’anni, lo sviluppo dei materiali ha coinvolto la varietà dei componenti sintetici e i tutti i particolari che interagiscono col semplice stampo della racchetta, hanno compiuto una evoluzione importante.

Se pensiamo a ciò di cui era costituita una racchetta di legno, come unici elementi possiamo individuare il fusto, l’impugnatura e il buttcap. Nient’altro. Il cosiddetto tennis moderno ha concretamente frammentato la racchetta in una cospicua serie di elementi diversi.

La Wilson Javelin col suo ponticello che si innalza fino al ponte superiore e va a ridisegnare il logo della W al centro del telaio

Dopo il metallo, l’introduzione della graphite cambiò i giochi per quanto riguardo l’evoluzione delle racchette. Permise di sviluppare, esternamente e internamente, sofisticati sistemi dalle molteplici funzioni.

Nel 1980 Wilson con la mitica “Ultra”, lancia il PWS, ovvero il famoso “perimeter weight system”, un sistema che prevede masse di peso addizionale a ore 3 e 9, per aumentare la stabilità del telaio sui colpi decentrati. Nel 1982 un’altra perla: un sistema che va a interessare il cuore aperto. Un ponticello che si innalza fino al ponte superiore e va a ridisegnare il logo della W al centro del telaio: è la favolosa Wilson Javelin. In questo modo, secondo i tecnici di Chicago, si influenza sia la stabilità che la rigidità della racchetta.

Ed è così che in Europa si sviluppa un concetto simile attraverso Le Coq Sportif. La terza razza centrale della racchetta del neo vincitore del Roland Garros Yannick Noah serve, secondo i tecnici francesi ad aumentare rigidità, stabilità e a assorbire persino le vibrazioni!

Nel 1982, Kneissl lancia un’idea geniale per modificare l’assetto di una racchetta: “Super Pro Vario” è un telaio sofisticato e futuristico che permette di alterare il bilanciamento attraverso una rotella dentata posizionata sul buttcap.

Grattandola con l’unghia di un dito, si attiva lo scorrimento una zavorra interna al telaio che va a modificare le specifiche dinamiche dell’attrezzo. In questo modo, per la prima volta troviamo un vero e proprio sistema tecnologico interno al telaio.

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