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Racchette e corde

Pure Strike: per colpire pulito, il confronto video

La versione rinnovata della Babolat di Dominic Thiem, la più votata al controllo, ha il profilo più contenuto e squadrato. Agonistico più selettivo il modello 100, ideale per picchiare di piatto. Leggera e più abbordabile la Team

di | 06 novembre 2019

Sharp Control (“controllo chiaro, nitido, pulito”) dice la campagna di lancio della terza edizione della Pure Strike, l’ultima nata in casa Babolat, come alternativa sicuramente “di controllo” alle più potenti Pure Drive e Pure Aero.

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Il testimonial fedele è l’austriaco Dominic Thiem, che ha collaborato direttamente con l’azienda e i suoi ingegneri alla messa a punto di questo nuovo modello, sempre dipinto di bianco e facilmente riconoscibile ma con qualche serigrafia nera in più e con il bumper e qualche inserto in rosso/arancio.

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Il testimonial fedele è l’austriaco Dominic Thiem, che ha collaborato direttamente con l’azienda e i suoi ingegneri alla messa a punto di questo nuovo modello, sempre dipinto di bianco e facilmente riconoscibile ma con qualche serigrafia nera in più e con il bumper e qualche inserto in rosso/arancio.

Bisogna metterci una certa qualità e precisione negli impatti, perché lo sweetspot non è così generoso.

Una famiglia, sei telai

La famiglia Pure Strike prevede sei telai, dal 98” di ovale sino alla versione Lite, leggerissima. In mezzo la più universale Pure Strike 100 da 300 grammi di peso e la Pure Strike Team da 285 grammi, i due modelli che abbiamo testato in anteprima.

Dal punto di vista tecnologico le Strike sono dotate di C2 Pure Feel, il sistema di controllo delle vibrazioni, evoluzione dello storico Cortex System; e di Control Frame Technology, concepito per combinare la stabilità di una racchetta a profilo squadrato con l’aerodinamicità di una struttura invece ellittica irregolare. L’obiettivo è chiaro ed esplicito: si punta sulla precisione e sul controllo.

L'austriaco Dominic Thiem, testimonial principe della famiglia Pure Strike in casa Babolat

IN CAMPO

Due attrezzi interessanti, non comuni, e soprattutto non tipici della “griffe” Babolat, conosciuta soprattuto per le Pure Drive di Fognini e le Pure Aero di Nadal. Racchette piene, di sostanza e di controllo. Non di eccessi specialmente se si parla di potenza e spinta. Innanzitutto va detto che parliamo di racchette belle e sobrie esteticamente; come accade oramai da un paio di annate, “pulite” e semplificate cromaticamente.

Pure Strike 100: ideale per chi gioca piatto

Partendo dalla Pure Strike 100, possiamo dire che è una una racchetta da agonisti e non troppo facile da decifrare. Ideale, anche se non lo si capisce da subito, per giocare piatto, senza rotazioni. Bisogna metterci una certa qualità e precisione negli impatti, perché lo sweetspot non è così generoso; meglio se si riesce ad accelerare con la testa della racchetta alzando il ritmo e sfruttando la spinta della palla in arrivo. In questo senso va letto forse il dato di potenza del laboratorio, che altrimenti sembra sconfessato in campo, dove il controllo sembra nettamente prevalere.

Buonissimo il feeling e il comfort dei colpi piatti, buono il controllo del back e le sbracciate in top, anche se meno costanti nella resa, in termini di “giri” impressi alla pallina e pesantezza dei colpi.

La Pure Strike 100 è compatta a rete, stabile e discretamente sicura; restano, come a fondo, controllo e precisione, anche se il livello delle volée dipende sempre molto dalle capacità tecniche del giocatore, come per tutte le racchette agonistiche che si rispettino. Al servizio corpose le prime palle piatte e incisiva la variante slice. Per caricare a dovere una seconda in Kick ci vogliono tecnica adeguata e spinta di gambe.

Pure Strike Team: versatile. Anche per ragazze e junior

La Pure Strike Team è come detto più leggera e più maneggevole (di molto dice il laboratorio, di poco in campo). È un attrezzo più versatile, abbordabile anche per livelli di gioco inferiori, fisici meno potenti (donne o junior) ma con una predilezione per gli stessi tipi di gioco. Impatti con poca rotazione, gesti classici vengono arricchiti comunque da ottimo controllo senza clamorose “esplosioni di potenza”. Forse con la Team... riescono un po’ più cose se si abbassano le aspettative. Lo stesso top spin prende sì, ma senza pretendere pesantezza e profondità da Pro.
La Pure Strike 100 è una racchetta ideale per picchiare a tutto braccio da dietro, comandando dalla riga di fondo senza troppi fronzoli (e rotazioni)

Le conclusioni

In sintesi se la Pure Strike 100 è una racchetta ideale per picchiare a tutto braccio da dietro, comandando dalla riga di fondo senza troppi fronzoli (e rotazioni) ed è adatta dai Terza Categoria in su, la Pure Strike Team apre le porte anche a donne o juniores agonisti e un pubblico di Club che ama il gioco tradizionale e classico, piatto o in back con frequenti discese a rete.

Pure Strike 100

PAGELLONE: 79/100

  • Potenza 8
  • Controllo 9
  • Maneggevolezza 8
  • Fondo 8
  • Rete 8
  • Servizio 8
  • Top 7
  • Back 8
  • Estetica 7
  • Comfort 8

 

IL LAB (corde Rpm Blast 22 kg)

  • Lunghezza 68,6 cm
  • Peso 315 g
  • Ovale 100”
  • Profilo 21-23-21 mm
  • Bilanciamento 33,2 cm
  • Rigidità 69
  • Inerzia 325
  • Potenza 60/100
  • Controllo 38/100
  • Maneggevolezza 70/100

Pure Strike Team

IL PAGELLONE: 77/100

  • Potenza 7
  • Controllo 8
  • Maneggevolezza 8
  • Fondo 8
  • Rete 8
  • Servizio 8
  • Top 7
  • Back 8
  • Estetica 7
  • Comfort 8

 

IL LAB (corde Xcel 22 kg)

  • Lunghezza 68,6 cm
  • Peso 297 g
  • Ovale 100
  • Profilo 21-23-21 mm
  • Bilanciamento 33,7 cm
  • Rigidità 69
  • Inerzia 303
  • potenza 55/100
  • controllo 43/100
  • maneggevolezza 85/100

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