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Siamo nel pieno del tennis su… prato. Rispetto alla terra rossa, un cambio radicale, tecnico, tattico, ma anche in termini di attrezzatura. Dalla testa ai piedi. In vista di Wimbledon andiamo ad analizzare che cosa serve per essere impeccabili
di Mauro Simoncini | 20 giugno 2019
Il momento della stagione è quello che si definisce il tipico giro di boa. E non solo perché siamo a metà anno. Dopo la stagione europea sui campi in terra battuta, culminata con il Roland Garros, il tennis ha cambiato superficie diventando, come si dice, un altro sport.
Sì perché quando nel giro di una settimana si passa dal ‘rosso’ al suo opposto, dal mattone tritato all’erba naturale, cambia davvero tutto. Per chi (e siamo tanti in Italia, quasi tutti) non ha la possibilità di provare a capire di cosa si tratta (campi in erba naturale nel nostro Paese ce ne sono pochissimi), basta comunque schierarsi su un campo da tennis in erba sintetica e... provare a giocare.
Ancora è presto per tuffarsi completamente nel candore di Wimbledon e della sua tradizione. Non sono ancora ufficialmente usciti gli outfit rigorosamente bianchi dei grandi marchi che i testimonial dovranno indossare all’All England Lawn Tennis and Croquet Club. Le collezioni dedicate sono moltissime e oramai coinvolgono anche il mondo delle racchette stesse, che vengono esteticamente rivisitate per l’occasione.
Per ora nei primissimi tornei i giocatori hanno mantenuto completini e colori già visti a Parigi, con colori e fantasie aggressive (fin troppo).
Ma una cosa è sicuramente cambiata, nella sostanza: la scarpa. Se la tomaia è pressoché identica, o lo sembra almeno a livello estetico, la suola è differente, in particolare il battistrada, e non potrebbe essere altrimenti. Per stare in piedi e avere aderenza le scarpe da tennis su erba presentano un disegno particolare, puntinato, una sorta di pattern a mini-tacchetti, ovviamente bassi e con trama molto fitta.
E per Wimbledon anche la suola dovrà essere bianca. Non come quella delle Nike di Roger che, nel 2013, avevano il battistrada arancione: a Wimbledon storsero il naso, ripresero ufficialmente lo svizzero e lo costrinsero a cambiare colore. Nel Tempio nel regole valgono per tutti…