Sul cemento della Florida la statunitense mette la firma su un torneo da favola, proprio nel suo ultimo anno sul tour, superando in finale in due set la kazaka, quarta favorita del seeding. Per Danielle è il titolo più prestigioso della carriera
di Tiziana Tricarico | 30 marzo 2024
Niente è così bello come vincere a casa tua. Per giunta il tuo titolo più prestigioso ed in quello che hai già detto essere il tuo ultimo anno nel circuito. Danielle Collins se lo merita tutto il suo trionfo nel “Miami Open”, quarto WTA 1000 stagionale (combined con il secondo ATP Masters 1000 del 2024) dotato di un montepremi di 8.770.480 dollari che si è concluso sui campi in cemento dell’impianto dell’Hard Rock Stadium (la “casa” dei Miami Dolphins di football NFL), in Florida. Per la statunitense si tratta del terzo titolo in carriera, il più importante, su quattro finali disputate: aveva conquistato i trofei di Palermo e San Jose nel 2021 mentre aveva perso la finale dell’Australian Open 2022 contro la beniamina di casa Ashleigh Barty.
In finale la 30enne di St.Peterburg, Florida, n.53 WTA, per la prima volta in carriera approdata alla sfida per il titolo in un “1000” (il suo preferito, dove era già stata semifinalista nel 2018, stoppata da Ostapenko), ha battuto 75 63, dopo oltre due ore di lotta, la kazaka Elena Rybakina, n.4 del ranking e del seeding, che incassa la quarta sconfitta di questo 2024 (a fronte di 22 vittorie) e che per il secondo anno di fila costretta ad accontentarsi del trofeo più piccolo (dodici mesi fa fu battuta da Kvitova). Grazie a questo successo Collins guadagna 31 posizioni e risale al n.22 WTA, lei che vanta come “best ranking” la settima posizione raggiunta a luglio del 2022.
“E’ stata una battaglia vincere questo torneo - ha detto Danielle -. Tutte le partite di questa settimana sono state dure. Giocare contro le più forti del mondo non è semplice”. Poi si rivolge alla sua avversaria: “Hai fatto un torneo incredibile. Negli ultimi due anni hai ottenuto risultati straordinari e li hai meritati tutti. Sono sicura che tu giocherai altre finali qui”. I ringraziamenti al direttore del torneo James Blake: “Sono cresciuta venendo a vedere questo torneo e tu hai fatto un lavoro fantastico in questi anni”. Sembra proprio un discorso di commiato il suo: “Grazie a tutto il mio team: siete le prime persone che incontro la mattina e le ultime che saluto la sera. Ricordo tutte le finali che ho giocato, che non sono tante: ma nessuna è paragonabile a questa. Ho giocato davanti alla mia famiglia, ai miei amici e a tutti i miei fan. Ero già emozionata negli spogliatoi, ben prima di entrare in campo…aver vinto questo trofeo è un sogno diventato realtà”.
Ha vinto la giocatrice che ha spinto di più, che ha rischiato di più, che lo ha voluto di più. Forse anche perché consapevole di un’occasione quasi irripetibile. Rybakina invece ha sbagliato troppo, soprattutto nei momenti decisivi, ed ha perso la sfida anche sul piano della personalità e della presenza in campo.
Incredibile ma vero Collins è stata determinante proprio al servizio (che è il colpo migliore della kazaka): 4 ace contro 3 doppi falli ma il 62.1% di prime in campo con il quale ha vinto il 74.6% dei punti ed un discreto (per lei) 41.7% di punti ottenuti anche con la seconda. Ma soprattutto ha annullato dieci delle undici palle-break concesse. A referto 24 vincenti a fronte di 37 gratuiti (27 contro 41 il bilancio di Rybakina).
"I used to beg my dad to take me here and he said, 'You can go when you play in the tournament.'"
— wta (@WTA) March 30, 2024
Danielle Collins just WON the tournament!#MiamiOpen pic.twitter.com/s2bN4gvGIV
La kazaka era avanti per 3-1 nel bilancio dei confronti diretti e si era imposta proprio negli ultimi tre (il più recente negli ottavi ad Abi Dhabi lo scorso febbraio). Rybakina subito in difficoltà, costretta ad annullare una palla-break già nel secondo gioco del primo set (1-1).
Ma a rischiare davvero tanto è Collins - seconda giocatrice con il ranking più basso ad arrivare in fondo a Miami dopo Naomi Osaka, che era n.77 WTA quando raggiunse l’ultimo atto nel 2022 - che di palle-break nel settimo game deve cancellarne addirittura quattro (le prime due grazie al servizio) prima di salire 4-3.
Scampato il pericolo la statunitense riprende a spingere, con una vena un tantino polemica verso il suo box: nell’undicesimo gioco Danielle salva con grinta un’altra palla-break (6-5). Nel game successivo Rybakina recupera da 15-40 ma la terza palla-break/set-point le è fatale perché il suo rovescio finisce lungo di poco. E Collins incamera il 7-5.
Il mood vincente di Danielle prosegue anche in avvio di seconda frazione dove centra il break già nel secondo game, complice qualche insicurezza di troppo di Elena, e con il quarto gioco vinto consecutivamente sale 2-0.
Arriva, però, la reazione della kazaka che, dopo aver rischiato per due volte di andare sotto 3-0, mette a segno il contro-break grazie ad un rovescio lungolinea imprendibile (2-1). E poco dopo la riagguanta sul 2-2.
Nel settimo game Rybakina spreca con una risposta di lunga di rovescio su una seconda di servizio una prima palla-break, poi una seconda chance sotterrando in rete il rovescio ed anche una terza con un rovescio lungo di un soffio: e Collins si salva (4-3).
Nel gioco successivo è la kazaka che obbliga la statunitense a sbagliare il passante di rovescio sulla prima palla-break ma sulla seconda spedisce fuori il diritto permettendo a Danielle di allungare sul 5-3.
L’americana arriva a due punti dalla vittoria, la 24enne moscovita non sfrutta una chance di riaprire la partita, poi annulla con un diritto incrociato stretto un match-point a Collins, la quale ne spreca un secondo mettendo fuori di un soffio il rovescio lungolinea: la kazaka manca una seconda chance di contro-break, la statunitense il terzo match-point (rovescio incrociato in rete) ma sul quarto Danielle può gioire perché il suo rovescio incrociato non perdona (6-3). E poi non riesce a trattenere le lacrime.
Sembra un pugile dopo il ko, invece, Rybakina, abbastanza delusa per aver perso la seconda finale di fila a Miami da favorita: “Sono state due belle settimane, sono stati match duri e vi ringrazio per avermi sostenuto. Ci riproverò l’anno venturo”, le sue parole durante la cerimonia di premiazione.