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A Pechino s’interrompe a 16 la striscia positiva di Gauff, battuta in “semi” da Iga, che poi vince il titolo. Definite le protagoniste delle Finals di Cancun. Ad Hong Kong prima semifinale sul cemento per Trevisan ma il titolo lo vince Fernandez. A Zhengzhou semifinale per Paolini, titolo alla Zheng: Pegula firma Seoul. Tanto azzurro a Monastir: Paolini ci prova, Mertens esulta. Siniakova vince a Nanchang, Kotpatsch conquista Cluj Napoca: Haddad Maia si prende Zhuhai
di Tiziana Tricarico | 27 dicembre 2023
Finisce al primo turno la prima partecipazione di Elisabetta Cocciaretto e Martina Trevisan al “China Open”, ultimo WTA 1000 della stagione (montepremi 8.127.389 dollari) sul cemento dell’”Olympic Green Tennis Centre” di Pechino. Dopo un ottimo primo set la marchigiana, n.32 WTA, finisce per cedere 16 63 64 all’ucraina Kostyuk, n.45 del ranking. La mancina toscana, n.41 WTA, reduce dai quarti del “1000” di Guadalajara (con tanto di 4 match-point mancati contro la statunitense Dolehide), perde invece 63 76(2) con la tedesca Tatjana Maria, n.53 del ranking.
Prosegue la corsa di Jasmine Paolini, n.36 WTA, che dopo aver eliminato all’esordio la brasiliana Haddad Maia, n.19 WTA e 15esima testa di serie, completa la seconda rimonta di fila ai danni della wild card cinese Yan, n.147 del ranking, e raggiunge il terzo turno. Dove alla fine tanto “mission impossible” non era il match contro la regina del tennis mondiale. Nei suoi terzi ottavi da 1000 in stagione dopo Montreal e Cincinnati (in Ohio ha poi raggiunto i suoi primi quarti), infatti, la 27enne di Castelnuovo di Garfagnana, n.37 WTA, cede 64 76(4) ad Aryna Sabalenka, diventata numero uno del mondo dello Us Open. La ragazzona bielorussa ha messo a referto ben 16 ace ma anche 42 vincenti contro 22 gratuiti (10 contro 7 il bilancio di Paolini).
A PECHINO S’INTERROMPE LA STRISCIA DI “COCO”
Gauff, n.3 del ranking e del seeding, batte in due set nei quarti la greca Sakkari, n.6 WTA e sesta testa di serie, ed allunga a 16 la serie di vittorie consecutive: è la striscia più lunga di successi per una teen-ager nel circuito WTA dal 2017, quando Andreescu vinse 17 partite di fila tra il Roland Garros e Pechino. A fermare la statunitense è Iga Swiatek, n.2 del ranking e del seeding (capace nel 2022 di infilarne 37 consecutivi di successi), che in semifinale si impone 62 63.
Più combattuta la seconda “semi”, con la russa Liudmila Samsonova, n.22 WTA, che elimina 76(7) 63 la kazaka Elena Rybakina, n.5 del ranking e del seeding, battuta per la quarta volta in altrettanti confronti.
E SWIATEK FIRMA IL 5° TITOLO
Piange di gioia e d’orgoglio Iga, che si alleggerisce un po’ il peso sulle spalle e festeggia il quinto titolo della stagione. In finale Swiatek domina 62 62 Samsonova al termine di una partita praticamente perfetta, in cui la polacca non commette nemmeno un errore gratuito. In questo 2023 già campionessa al Roland Garros, Doha, Stoccarda e Varsavia, la 22enne di Varsavia diventa la prima giocatrice dai tempi di Serena Williams (2014-15) a vincere almeno 5 tornei a stagione per due anni di fila. "Sono felice, è un successo molto importante per me - dice Swiatek -. Non avrei mai pensato all'inizio del torneo di farcela, sono molto fiera di me. Eravamo un po’ tese: da ciò si poteva capire che questa era una finale. Penso di essermi adattata bene al gioco di ‘Liuda’”.
Iga, capace di conquistare almeno un WTA 1000 in tutte le ultime tre stagioni, raggiunge i 16 titoli in carriera. E con 630 punti da recuperare rispetto a Sabalenka nella Race to the WTA Finals, e 1.500 punti in palio a Cancun, si infiamma anche la lotta per il posto di numero uno di fine stagione.
DEFINITE LE PROTAGONISTE DELLE FINALS
Marketa Vondrousova, Ons Jabeur e Karolina Muchova sono le ultime tre tenniste a staccare il pass per le WTA Finals di Cancun, sul cemento messicano. Per le ceche Vondrousova e Muchova si tratta di un esordio assoluto mentre per la tunisina Jabeur è la seconda partecipazione consecutiva all’evento. Le tre si aggiungono ad Aryna Sabalenka, Iga Swiatek, Coco Gauff, Elena Rybakina e Jessica Pegula complentando il tabellone del torneo. Quel che è certo è che ci sarà una “maestra” tutta nuova.
PRIMA “SEMI” SUL CEMENTO PER MARTINA
Esordio positivo per Martina Trevisan nel “Prudential Hong Kong Tennis Open 2023” (WTA 250 - montepremi 259.303 dollari) sui campi in cemento di Hong Kong, in Cina. La 29enne mancina di Firenze, n.42 WTA e sesta testa di serie, all’esordio batte in due set la spagnola Bucsa, n.78 del ranking: poi si complica un po’ la vita contro la polacca Frech, n.70 WTA, superata 63 67(4) 63 dopo essersi smarrita nel tie-break del secondo set, ed aver rischiato di andare sotto di due break nel terzo prima di una fantastica rimonta.
Nei quarti - raggiunti per la quinta volta in stagione - Trevisan si impone 64 63 sulla belga Mertens, n.41 del ranking e terza favorita del seeding, festeggiando la prima semifinale in carriera sul cemento nel circuito WTA. La terza in assoluto dopo quelle raggiunte nel 2022 al Roland Garros (sconfitta da Gauff) e a Rabat, dove poi ha vinto il suo primo - e finora unico - trofeo WTA. Martina eguaglia anche il miglior risultato per un’italiana a Hong Kong: la semifinale di Francesca Schiavone nel 2014. Ma in semifinale cede 64 62 alla ceca Katerina Siniakova, n.85 WTA.
FERNANDEZ, CHE TRIS AD HONG KONG
A tornare a casa con il trofeo è Leylah Fernandez: la canadese, n.60 WTA, in semifinale s’impone 62 75 sulla russa Anna Blinkova, n.37 del ranking e 5 del seeding, ed in finale batte in rimonta per 36 64 64 Siniakova, conquistando il terzo trofeo dopo i due vinti sempre a Monterrey (2021 e 2022).
AZZURRE PROTAGONISTE A ZHENGZHOU
Buona la prima per Lucia Bronzetti nel “Zhengzhou Open” (WTA 500 - montepremi 780.637 dollari) sui campi in cemento della capitale della provincia di Henan, in Cina.
La 24enne di Villa Verucchio, n.63 WTA, entrata in tabellone come “alternate” (in un primo tempo era stata inserita nelle qualificazioni), supera in due set la wild card di casa Hanyu Guo, n.435 del ranking: al secondo turno perde 63 76(5) con la tunisina Jabeur, n.7 del ranking e quarta favorita del seeding. La 29enne di Ksar El Hellar, però, è poi costretta a ritirarsi per un problema al ginocchio.
Fa ancora meglio Jasmine Paolini: la 27enne di Castelnuovo di Garfagnana, n.31 WTA, lascia solo cinque giochi alla giapponese Uchijima, n.182 del ranking, entrata in tabellone come lucky loser dopo il forfait della russa Samsonova, n.22 del ranking, finalista al “1000” di Pechino. Poi - in un doppio anticipo di BJK Cup - supera in rimonta al secondo turno la francese Garcia, n.10 WTA e sesta testa di serie (36 64 75 lo score), e liquida nei quarti per 60 75 la tedesca a Laura Siegemund, n.113 WTA, raggiungendo la settima nonché più importante semifinale in carriera.
MA IL TROFEO LO VINCE ZHENG
Si chiude in semifinale la corsa di Paolini che, come accaduto a Palermo, cede alla cinese Qinwen Zheng, n.24 (62 63 lo score). La 21enne di Shiyan completa la sua settimana perfetta superando in finale per 26 62 64 la ceca Barbora Krejcikova, n.18 WTA e settima testa di serie (vincitrice in semifinale sulla russa Daria Kasatkina, n.22 del ranking ed 8 del seeding), conquistando il secondo trofeo in stagione (e in carriera) dopo Palermo.
SEOUL: PEGULA CALA IL POKER
Jessica Pegula rispetta il ruolo di prima favorita del seeding e vince il suo quarto titolo in carriera all’“Hana Bank Korea Open” (WTA 250 - montepremi 259.303 dollari) sul cemento di Seoul, la città dove è nata sua madre, abbandonata alla nascita fuori da una stazione di polizia, poi adottata e cresciuta negli USA.
Nella sua nona finale, la prima giocata contro un’avversaria fuori dalle prime 100 nel ranking WTA, la statunitense, n.4 del ranking, sconfigge 62 63 la cinese Yue Yuan, n.128 WTA, mai arrivata nemmeno ai quarti in un torneo del circuito maggiore prima di questa settimana.
Dall’1-2 del primo set Pegula vince otto game di fila e toglie ogni possibilità alla sua avversaria. Ma sotto 62 3-0 la 24enne diYangzhou tira fuori l’orgoglio e per due volte riesce a togliere la battuta all’americana, ma purtroppo per lei non riesce a difendere i propri turni di battuta.
"Mia madre è nata qui, per me è speciale aver vinto questo torneo - dice Pegula -. Negli ultimi anni la mia classifica è migliorata e ho avuto molto sostegno da parte dei tifosi qui, molto più di quanto mi sarei aspettata. Sono molto contenta che l'anno prossimo questo evento diventerà un WTA 500, spero che possano venire qui giocatrici con una classifica migliore. La città è splendida, mi sono divertita davvero molto".
MONASTIR TRICOLORE
Tanto azzurro in campo nel “Jasmin Open” (WTA 250 - montepremi 259.303 dollari) sul cemento di Monastir, in Tunisia. Lucrezia Stefanini, 125 WTA, si aggiudica in rimonta per 57 63 61 il derby tricolore contro Camilla Rosatello, n.305 del ranking, promossa dalle qualificazioni, recuperando un set ed un break di svantaggio. Poi la 25enne di Carmignano concede appena cinque game alla polacca Katarzyna Kawa, n.217 WTA, protagonista all’esordio dell’eliminazione 7-5 al terzo di Martina Trevisan, n.38 del ranking e terza favorita del seeding.
Nei quarti, però, è costretta a lasciare via libera alla francese Burel, n.74 del ranking ed ottava testa di serie, che stavolta non si concede i suoi soliti vuoti di concentrazione e chiude 63 61.
Parte bene anche Sara Errani, n.108 WTA, che si sbarazza per 62 (6)67 63 della slovena Zidansek, n.96 del ranking, staccando il pass per il secondo turno dove perde però la sfida tricolore (63 64 lo score) contro Lucia Bronzetti, n.62 WTA e sesta favorita del seeding, che all’esordio ha concesso solo due game alla slovacca Kukova, n.507 WTA, in gara con il ranking protetto.
JASMIN(E) OPEN
Esordio sul velluto per Jasmine Paolini, n.30 WTA (“best” dopo la sua prima semifinale in un “500”, in quel di Zhengzhou) e prima favorita del seeding, che regola 64 62 la sempre ostica francese Cornet, scesa al n.117 del ranking ma capace in carriera di sfiorare la top-ten (n.11 nel 2009). La 27enne di Castelnuovo di Garfagnana si ripete poi al secondo turno anche se lascia un set alla 17enne croata Marcinko, n.140 del ranking, ex numero uno del mondo junior, in tabellone grazie ad una wild card. Quindi nei quarti - i quinti in questo 2023 - Paolini vince 75 76(3) la sfida azzurra con Bronzetti, anche lei per la quinta volta in stagione - la decima in carriera - tra le migliori otto in un torneo del circuito maggiore. Poi in semifinale (l’ottava in carriera, la terza del 2023 dopo Palermo e Zhengzhou - sempre stoppata da Zheng -, la seconda consecutiva) la tennista toscana s’impone 62 46 62 sull’ucraina Tsurenko, n.34 WTA, centrando la sua quarta finale in carriera.
PAOLINI CI PROVA, MERTENS VINCE
Nella miglior sfida per il titolo possibile, quella tra le prime due favorite del tabellone, a vincere è Elise Mertens, n.36 del ranking e seconda testa di serie, che conferma il successo del 2022. In finale la belga batte Paolini per 63 60, assicurandosi tutti gli ultimi dieci game della partita e festeggiando l’ottavo trofeo WTA, il sesto sul cemento. Jasmine subisce invece la terza sconfitta all’ultimo atto: il titolo vinto a Portorose nel 2021 resta l’unico in carriera nel circuito maggiore, escludendo dunque i successi nei WTA 125, equiparabili ai Challenger, come il torneo di Firenze che ha vinto quest'anno. Salgono a quattro le sconfitte nelle sette finali con un’azzurra in campo nel circuito WTA nel 2023: in ogni caso un segnale positivo per il tennis femminile tricolore visto che sette erano state le finali giocate da tenniste italiane nei quattro anni precedenti (dal 2019 al 2022).
UN DOPPIO CHE PIU’ AZZURRO NON SI PUO’
A Monastir è azzurro invece il trofeo di doppio del “Jasmin Open”. A vincere il titolo sono infatti Sara Errani e Jasmine Paolini: in finale la 36enne di Massa Lombarda e la 27enne di Castelnuovo di Garfagnana - tornate a giocare in coppia dopo Melbourne 1 nel 2022 - battono 26 76(4) 10-6 la giapponese Mai Hontama e la serba Natalija Stevanovic, per la prima volta in campo insieme.
Le azzurre hanno ripreso per i capelli un match praticamente perso - erano sotto un set e 5-1 nel secondo - rendendosi protagoniste di una rimonta entusiasmante. Per Errani si tratta del 28esimo titolo di specialità: secondo trofeo, invece, per Paolini dopo quello vinto ad Amburgo nel 2021 in coppia con l’elvetica Teichmann.
DOMINIO CECO A NANCHANG
Una finale targata Repubblica Ceca - la prima nel circuito in due anni - per assegnare il trofeo del “Jiangxi Open” (WTA 250 - montepremi 259.303 dollari) sul cemento di Nanchang, in Cina. La vince Katerina Siniakova, n.60 del ranking, che ribalta una partita praticamente persa imponendosi per 16 76(5) 76(4), dopo tre ore e 33 minuti di partita, su Marie Bouzkova, n.29 WTA e terza favorita del seeding.
E’ il sesto match più lungo dell’anno nel circuito WTA, la prima finale a superare le tre ore. Ma non è la sfida per il titolo più lunga nella storia: il primato appartiene ancora alla finale dei Virginia Slims Championships del 1990 (le attuali WTA Finals) quando, in un match al meglio dei cinque set, Seles superò Sabatini in tre ore e 47 minuti. Per Siniakova - che riscatta la sconfitta contro Fernandez nella finale di Hong Kong - è il quinto titolo in carriera, il terzo sul cemento dopo Shenzhen 2017 e Portorose 2022.
KORPATSCH CONQUISTA CLUJ NAPOCA
Delusione per il pubblico di casa a Cluj-Napoca, in Romania. La finale del “Transylvania Open” (WTA 250 - montepremi 259.303 dollari) vede il successo della tedesca Tamara Korpatsch, n.105 del ranking, per la prima volta approdata all’ultimo atto di un torneo del circuito maggiore, che si impone 63 64 sulla beniamina di casa Elena-Gabriela Ruse, n.188 WTA, in tabellone grazie ad una wild card. La 28enne di Amburgo diventa la dodicesima giocatrice a trionfare per la prima volta nel circuito WTA nel 2023.
RITORNA IL “MASTERS B”
Dopo quattro anni di assenza torna il “WTA Elite Trophy Zhuhai” - già noto come Masters B o masterino - con due milioni e 600mila dollari di montepremi di scena sul veloce indoor del Zhuhai Hengqin International Tennis Centre della città nel sud della Cina. La formula del torneo prevede quattro gironi - identificati dai nomi di altrettanti fiori - round robin con tre giocatrici ciascuno: la prima di ciascun raggruppamento accede alle semifinali. Oltre al trofeo e all’assegno, la vincitrice del singolare ottiene 700 punti per il ranking WTA.
Beatriz Haddad Maia (n.8 del tabellone), prima nel Gruppo Camelia, raggiunge la sua prima finale stagionale - la quinta in carriera - grazie al successo per 64 61 sulla russa Kasatkina (n.6), vincitrice del Gruppo Azalea. Zheng Qinwen (n.7), vincitrice del Gruppo Orchidea, si aggiudica invece per 75 46 61 il derby tutto cinese (mai nella storia del torneo due tenniste di casa erano arrivate tra le prime quattro) contro Zhu Lin (n.12), in tabellone grazie ad una wild card e rivelazione della settimana (la 29enne di Wuxi, n.37 WTA, prima nel Gruppo Rosa). Per la 21enne di Shiyan, n.18 del ranking, è la quarta finale stagionale.
Ad iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro (l'ultimo non era quello di Sabalenka, nel 2019) è Haddad Maia: in finale la 27enne di San Paolo sconfigge 76(11) 76(4) Qinwen Zheng, chiudendo il percorso nel torneo senza perdere nemmeno un set. Per la brasiliana è il terzo titolo in carriera dopo Birmingham e Nottingham 2022, il primo sul cemento (superficie sulla quale aveva perso le sfide per il trofeo di Seoul 2017 e di Toronto 2022).
WTA FINALS, FORFAIT MUCHOVA
"Ho il cuore spezzato nell'annunciare che non potrò partecipare alle mie prime WTA Finals a Cancun". Con queste parole tristi Karolina Muchova annuncia sul suo profilo Instagram il forfait all'evento di fine anno della WTA sul cemento messicano. "Con il mio team ed i medici abbiamo provato di tutto fino all'ultimo per cercare di risolvere il problema al polso - aggiunge la 27enne di Olomuc - ma sfortunatamente i tempi di recupero sono molto più lunghi di quanto avessimo ipotizzato da principio e di conseguenza sono costretta a prendere questa decisione davvero spiacevole”. Al posto della ceca entra in tabellone la greca Maria Sakkari.