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Slam

Sinner, la ricetta anti Rublev: servizio, difesa e contrattacco

Jannik Sinner si prepara per affrontare Andrey Rublev negli ottavi dell'Australian Open. Tutto sulla vigilia dell'azzurro

di | 22 gennaio 2024

Australian Open, il sorriso di Jannik Sinner (Getty Images)

Australian Open, il sorriso di Jannik Sinner (Getty Images)

L’appuntamento è all’una di pomeriggio al National Tennis Centre, a distanza di sicurezza dai 55mila tifosi che affollano i viali di Melbourne Park. Il team Sinner opta per un allenamento indoor, perché il bagno di folla nei campi secondari, quelli accessibili al pubblico, può riempire il serbatoio di energie emotive ma può anche consumarne. Il contatto con i tifosi può distrarre anche uno come Jannik, che la poker face ce l’ha nel sangue ma che è meno impassibile di quanto debba far credere.

Nei prossimi due giorni, poi, le temperature supereranno i 30 gradi e non è escluso che il tetto sul centrale possa essere chiuso. Soprattutto, il processo di crescita passa invariabilmente per l’ampliamento della comfort zone. Da sempre, Simone Vagnozzi vuole esporre Jannik a tutte le variabili, per farlo sentire gradualmente a suo agio in ogni situazione, per rendere il sistema operativo dell’altoatesino sempre più veloce e flessibile, capace di adattarsi in tempi rapidi ai diversi contesti. Sempre più smart di fronte alle problematiche. Del resto la vita, come il tennis e come il Monopoli, è fatta di imprevisti e probabilità.

Il primo blocco dell’allenamento è dedicato al servizio. Sinner lo aveva prannunciato ieri, commentando la vittoria negli ottavi degli Australian Open contro Karen Khachanov. “Non è stato sufficiente, domani dovremo lavorarci per migliorare”, aveva dichiarato.

E poco importa che il fondamentale fosse migliorato nel corso del match e che durante l’incontro la percentuale di prime palle fosse salita costantemente, passando dal 49% del primo set al 58% del terzo. Qualcosa evidentemente s’era inceppato e il meccanismo andava oliato.

Jannik, agli ordini di Simone Vagnozzi (e davanti allo sguardo del preparatore Umberto Ferrara e del fisioterapista Giacomo Naldi), prova decine di servizi, da destra come da sinistra. Ieri sera Rublev ha brekkato 8 volte de Minaur; nel terzo turno aveva strappato il servizio 3 volte a Korda: contro un ribattitore del genere, il numero 1 d’Italia dovrà alzare il numero delle prime, sperando che l’incidenza rimanga in linea con quella degli ultimi due incontri, quando Jannik ha ottenuto il 78% dei punti con la prima contro Baez e il 79% contro Khachanov.

Il servizio sarà uno degli ingredienti della pasta al pomodoro che l’azzurro metterà sul tavolo della Rod Laver arena pregustando la sua prima semifinale nell’Happy Slam. Per il resto dovrà rispondere con la stessa efficacia della prima settimana australiana, ma dovrà anche replicare la prestazione offerta in difesa contro Khachanov. Jannik dovrà saper indossare l’armatura quando dall’altra parte della rete pioveranno proiettili scagliati dal russo col dritto inside-out. Anche per questo Vagnozzi lo invita a provare decine di rovesci su palla bassa, perché Sinner dovrà saper accettare il ruolo di incudine e aspettare il momento giusto per contrattaccare.

Jannik Sinner in allenamento all'Australian open (screen da video SuperTennis)

Se sull’aspetto tecnico e tattico la prima e l’ultima parola spettano a Simone Vagnozzi, sul piano attitudinale la strategia sarà un lavoro di squadra. Allo stesso tempo, sul piano psicologico Jannik si presenta alla sfida di domani con un vantaggio ancora più evidente: Rublev ha vinto solo 2 dei 6 precedenti, ed entrambi per ritiro, e soffre il complesso dei quarti Slam.

Il russo – numero 5 del mondo - non ha mai raggiunto una semifinale major, e se è vero che ha quasi sempre trovato avversari più forti di lui (tre volte l’amico Medvedev, due Djokovic, una Nadal e una – sulla terra- Tsitsipas), è altrettanto vero che il 26enne di Mosca non ha sfruttato le due occasioni sulla carta migliori (Tiafoe a New York e Cilic a Parigi, entrambi nel ’22) e che nei 9 quarti di finale Slam disputati ha raccolto in totale appena 3 set.

Insomma, gli ingredienti per guadagnarsi un’altra semifinale Slam - 192 giorni dopo quella di Wimbledon - ci sono tutti.

 

SINNER E RUBLEV: IL BILANCIO CONTRO TOP 10 NEGLI SLAM

Sinner ha un record di 2 vittorie e 9 sconfitte contro i Top 10 negli Slam (l'ultimo contro Tsitsipas all'Australian Open 2023). Rublev, invece, ha vinto 10 dei 15 incontri giocati nei major contro avversari compresi tra i primi 10 del mondo

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