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Lo svizzero, vincitore al primo turno contro Andy Murray, commenta la sua performance: "Non ho mai smesso di allenarmi, sapevo di aver ritrovato il livello giusto". E sul suo rivale: "Vent'anni di sfide, ci rispettiamo molto e Andy è un giocatore straordinario"
27 maggio 2024
Vent'anni di sfide racchiuse in un primo turno Slam, lì dove si erano già sfidati tre volte in carriera. Non è stato un match come gli altri, quello vinto da Stan Wawrinka contro Andy Murray - il ventitreesimo complessivo -, una vittoria in tre set dal significato speciale, tanto per l'avversario che aveva di fronte quanto per il risultato e la performance offerta dall'ex n.3 del mondo. Intervenuto a fine match in conferenza stampa, lo svizzero è però partito dalla fine, e da quel lungo saluto a rete che i due si sono scambiati a fine match: "E' stato un momento emozionante, ormai siamo vicini alla fine delle nostre carriere e ci siamo affrontati così tante volte negli ultimi vent'anni. E' stato stupendo giocare di sera sulla Chatrier, non mi era mai successo prima. Lui è un ragazzo fantastico, un giocatore fantastico, uno che non molla mai. Ci rispettiamo molto".
Check out the highlights of our first night session, Wawrinka ?? Murray #RolandGarros pic.twitter.com/3d9sAUPWuZ
— Roland-Garros (@rolandgarros) May 26, 2024
"Da quando è arrivato sul circuito Andy ha fatto davvero tutto quel che ha potuto. Da giovane era un lottatore enorme, riusciva a trovare sempre una soluzione - ha aggiunto ancora Wawrinka davanti ai microfoni - E' ancora oggi uno dei giocatori che lavora più sodo. E' da più di vent'anni che ha sempre voluto migliorare riuscendo sempre a perfezionare il suo gioco. Al Roland Garros ha giocato una semifinale, è arrivato in finale, è diventato n.1. Ha ottenuto tutto quel che un tennista può pensare di ottenere. E' davvero un campione straordinario e lo rispetto molto. Mi sono divertito a sfidarlo durante questi vent'anni, abbiamo fatto davvero tante battaglie e speriamo di poter proseguire ancora per un po'".
"Why do I play? To be here in front of so many people, with so much support. It warms my heart." ??
— Roland-Garros (@rolandgarros) May 26, 2024
Stan Wawrinka with an emotional on-court interview with Alex Corretja ???#RolandGarros pic.twitter.com/ebv1JawBZE
Oltre a quelli emotivi, il match ha però offerto contenuti tecnici che hanno confermato a Wawrinka di essere tornato sulla strada giusta per godersi al meglio quest'ultima fase della sua carriera: "Penso di aver giocato il mio miglior match della stagione. Mi sono mosso bene, ho avvertito buone sensazioni e giocato in modo aggressivo. Le condizioni poi mi sono piaciute e sono davvero soddisfatto del livello della mia performance".
"Why do I play? To be here in front of so many people, with so much support. It warms my heart." ??
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"Negli ultimi anni ho lavorato davvero tanto, specialmente dopo tutti gli infortuni che ho avuto. Anche lì, non mi sono mai fermato. Non ho vinto molte partite quest'anno, mentalmente sono mancato quando si è trattato di chiudere match come questo. Ma oggi, come detto, ho giocato un gran match e sono molto felice di avere l'occasione di disputare un'altra partita".
Nessuna illusione, però. Giunto a quest'età Wawrinka sa bene quali fossero i problemi su cui bisognava intervenire. Una ricetta fatta di solo lavoro, fiducioso che il campo primo o poi avrebbe confermato le sensazioni che lui andava avvertendo nelle ultime sessioni: "Non so se il match di questa sera sia stato quel click di cui avevo bisogno, io non ho fatto altro che continuare ad allenarmi ogni giorno. Come ho già detto, nelle ultime settimane sapevo di essere arrivato a un livello soddisfacente e che si trattava solo di trasferirlo in campo per provare a vincere delle partite".
Le ultime parole Wawrinka le ha volute dedicare al personale del Roland Garros, torneo a lui caro e nel corso del quale non si è mai sottratto alle tante richieste che gli sono giunte da tifosi, appassionati e addetti ai lavori: "Per me è sempre stato un piacere trascorrere del tempo con i raccattapalle. In Francia, qui al Roland Garros, parlano francese e con loro mi sono sempre trovato bene. Oggi che non sono più così giovane mi capita quando gioco in Francia di chiacchierare con le persone che curano gli spostamenti del torneo, e loro mi dicono 'mi ricordo che in quell'anno ti portai io a quella partita' e cose così. Amo la passione che ci mettono, gliela leggi negli occhi, e se posso restituirgliene un po' è davvero un piacere per me. Lo stesso vale per i raccattapalle: sono davvero contento di poterlo fare per il Roland Garros, e anche questo è uno dei motivi che mi ha spinto a continuare, perché mi piace continuare a intrattenermi con loro".