Simone e Andrea si muovono in sync sul campo da tennis, e caratterialmente si completano: “Lui è molto frizzante, ha molta energia e questo aiuta molto anche me sul campo da tennis, mi trasmette energia – spiega il bolognese -. Io sono più calmo ma mi fa piacere avere accanto qualcuno che sa caricarmi così. Da inizio anno abbiamo trovato tutti i meccanismi e la crescita si è vista subito; a Melbourne poi abbiamo preso fiducia e da lì è cambiata la stagione. Prima eravamo fuori dai Masters 1000, la finale in Australia ci ha aperto le porte. Abbiamo armi grandi e lo sappiamo, per questo ci siamo posti grandi obiettivi”.
Simone ha due grandi passioni, la pesca e il Bologna… e anche qui l’incontro con Andrea era nel destino: “Il mio prozio – racconta il torinese – era portiere del Bologna, Giuseppe Vavassori”. Simone annuisce con un sorriso: “Seguirò di sicuro il Bologna in Champions – conferma – , e poi si, l’altra mia passione è la pesca. Non la sua però…. si dovrebbe alzare troppo presto!”.
Tra le tante storie italiane raccontate in questi giorni a Parigi, quella di Jannik Sinner è la più sensazionale: “Gli abbiamo scritto ieri sera – raccontano – siamo molto felici. E’ un ragazzo d’oro, sia in campo, sia fuori dal campo. Essere numero 1 a 22 anni è qualcosa di pazzesco. Ha fatto la storia e trascina tutti noi in questa grande stagione. E’ il nostro portabandiera nel mondo, è un grande trascinatore e questo porterà tanti bambini su un campo da tennis. E Sinner doppista? Jan può giocar tutto, lo abbiamo visto in Davis. Può giocare benissimo anche in questa specialità ma credo avrà altri obiettivi di carriera e ora che è numero 1 si concentrerà sul singolo. Non credo intenda togliere tempo ed energie per giocare anche il doppio, magari lo farà in qualche evento durante l’anno, ma non sarà la sua priorità”.