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Gioia Bolelli–Vavassori: “A Melbourne è cambiata la nostra stagione”

Gli azzurri battono in tre set Ram e Salisbury e centrano la seconda semifinale Slam consecutiva. E per il torinese arriva anche la Top 10

di | 05 giugno 2024

L'abbraccio di Simone Bolelli e Andrea Vavassori (Foto Sposito/FITP)

L'abbraccio di Simone Bolelli e Andrea Vavassori (Foto Sposito/FITP)

Le storie si intrecciano, e generalmente in questo Roland Garros si chiudono sempre allo stesso modo: con un gran sorriso e una nuova pagina della storia del tennis scritta con la penna azzurra. Quando Simone Bolelli Andrea Vavassori sono arrivati nella mixed zone del Roland Garros, Jasmine Paolini era ancora in campo, ancora in lotta per la prima semifinale Slam della sua carriera. Tabellone diverso, stessa storia: “Nella players lounge si parla solo italiano – scherzano Bolelli e Vavassori – è un bel momento e siamo tutti molto orgogliosi dei nostri risultati. Si vince tutti insieme, ci si trascina e credo che questo gruppo di italiani al vertice faccia bene anche ai giovani. Siamo orgogliosi di avere Jannik come portabandiera di questo movimento e poi guardate là Jasmine, è cresciuta tantissimo e Sarita è immortale… Siamo molto uniti, siamo vicini di età, abbiamo un bel rapporto ed è bello vivere queste emozioni tutti insieme”.
 
Con la semifinale raggiunta nello Slam parigino, la seconda consecutiva dopo quella di Melbourne, Vavassori e Bolelli sono numero 3 della Race, inoltre il torinese per la prima volta sale in ottava posizione del ranking di specialità: “Sono felice di condividere questo progetto con lui, siamo molto uniti e abbiamo grandi obiettivi. Sappiamo di poter fare delle grandi cose, la Top 10 è bella, ma non ci fermeremo qui”.
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Simone e Andrea si muovono in sync sul campo da tennis, e caratterialmente si completano: “Lui è molto frizzante, ha molta energia e questo aiuta molto anche me sul campo da tennis, mi trasmette energia – spiega il bolognese -. Io sono più calmo ma mi fa piacere avere accanto qualcuno che sa caricarmi così. Da inizio anno abbiamo trovato tutti i meccanismi e la crescita si è vista subito; a Melbourne poi abbiamo preso fiducia e da lì è cambiata la stagione. Prima eravamo fuori dai Masters 1000, la finale in Australia ci ha aperto le porte. Abbiamo armi grandi e lo sappiamo, per questo ci siamo posti grandi obiettivi”.
 
Simone ha due grandi passioni, la pesca e il Bologna… e anche qui l’incontro con Andrea era nel destino: “Il mio prozio – racconta il torinese – era portiere del Bologna, Giuseppe Vavassori”. Simone annuisce con un sorriso: “Seguirò di sicuro il Bologna in Champions – conferma – , e poi si, l’altra mia passione è la pesca. Non la sua però…. si dovrebbe alzare troppo presto!”.
 
Tra le tante storie italiane raccontate in questi giorni a Parigi, quella di Jannik Sinner è la più sensazionale: “Gli abbiamo scritto ieri sera – raccontano – siamo molto felici. E’ un ragazzo d’oro, sia in campo, sia fuori dal campo. Essere numero 1 a 22 anni è qualcosa di pazzesco. Ha fatto la storia e trascina tutti noi in questa grande stagione. E’ il nostro portabandiera nel mondo, è un grande trascinatore e questo porterà tanti bambini su un campo da tennis. E Sinner doppista? Jan può giocar tutto, lo abbiamo visto in Davis. Può giocare benissimo anche in questa specialità ma credo avrà altri obiettivi di carriera e ora che è numero 1 si concentrerà sul singolo. Non credo intenda togliere tempo ed energie per giocare anche il doppio, magari lo farà in qualche evento durante l’anno, ma non sarà la sua priorità”.
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