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Gigante svela a SuperTennis: "Idolo Nadal. Il mio obiettivo? La continuità"

SuperTennis ha intervistato Matteo Gigante dopo la vittoria al Challenger di Nonthaburi, il Bangkok Open 3

23 gennaio 2024

"Mi piace molto Shapovalov. L'idolo rimane Nadal. l'ispirazione, come stile di gioco, può essere Fognini". Tre pennellate per l'autoritratto di Matteo Gigante nell'intervista a SuperTennis dopo la vittoria al Bangkok Open 3, Challenger 75 che si è giocato a Nonthaburi, 20 km a nord della capitale thailandese.

"Non è stata una settimana facile. Avevamo preparato questa trasferta per gli Australian Open, che non sono andati come volevo" ha spiegato il mancino romano, sconfitto al primo turno delle qualificazioni dall'australiano Dane Sweeny. "Sono andato in Thailandia per fare l'ultimo torneo di questo mese, ma ho avuto tanta difficoltrà ad ambientarmi e stare lucido durante gli allenamenti". Il torneo è iniziato in salita. Gigante ha perso 6-1 il primo set del match di primo turno contro il francese Arthur Weber, ma poi è andato in crescendo fino a conquistare il suo terzo titolo Challenger battendo in finale il coreano Seongchan Hong.

"Il primo set della prima partita è stato un disastro. Sono molto conmtento di come ho saputo reagire: fino alla semifinale ho vinto solo partite al terzo set. E' stato il torneo più difficile della mia vita - ha detto . Per come avevo chiuso l'anno scorso non mi aspettavo di partire così bene". Gigante, infatti, nel 2023 ha vinto una sola partita da agosto, dopo il titolo al Challenger di Cordenons.

Con il successo in Thailandia, secondo le proiezioni in tempo reale della classifica ATP, che sarà pubblicata solo al termine dell'Australian Open, è virtualmente numero 154 del mondo: il suo best ranking. Ma gli obiettivi, dice, "non sono mai legati alla classifica. Sono legati al livello di gioco, a stare bene fisicamente e mentalmente tutto l'anno senza avere troppi alti e bassi come invece mi è successo l'anno scorso".

Quest'anno il romano ha cambiato anche guida tecnica. Si è affidato a Marco Gulisano, già nello staff di Matteo Berrettini. "La collaborazione con marco gulisano sta andando molto bene, ci conoscevamo già. Sono molto contento e vedo anche lui molto carico - ha spiegato -. In queste settimane abbiamo cercato di mettere in gioco il mio tennis, più che guardare agli avversari. E in preparazione il lavoro lo abbiamo concentrato sul diritto e il servizio. Il mio è un tennis abbastanza esplosito. Ho tante carte in mano da giocare, e non è facile scegliere quella giusta al momento giusto".

Iscritto a febbraio alle qualificazioni degli ATP 250 sul duro indoor a Montpellier e Marsiglia, Gigante ha seguito da Nonthamburi il percorso all'Australian Open degli amici Giulio Zeppieri, sconfitto al secondo turno dal Top 20 Cameron Norrie dopo essere stato avanti di due set e Flavio Cobolli, arrivato fino al terzo turno prima di cedere ad Alex De Minaur. "Ci siamo sentiti ogni giorno con Flavio e Giulio. Sono stato molto contento per loro ma allo stesso tempo ci volevo stare anche io lì, spero di arrivarci il prima possibile" ha detto. Importanti, ha sottolineato, gli esempi dei giovani italiani come loro e come Matteo Arnaldi, arrivato alle soglie della Top 40 e nella nazionale che a Malaga ha conquistato la seconda Coppa Davis nella storia dell'Italia. "Matteo è un lavoratore pazzesco, è normale che se lavora tanto poi i risultati si vedono. Penso che il lavoro sia la base di tutto, devo imparare a stare sempre sul pezzo anche se mi viene un po' complicato".

Oltre al tennis, la sua grande passione, mai nascosta, è la Juventus. "Mentre eravamo a Melbourne - racconta -, mi ero svegliato la notte di Salernitana-Juve. L'allenamento non è andato bene quel giorno: Marco mi ha rimproverato ma la Juve aveva vinto, ero contentissimo". 

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