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Una infinità di storie legate alla pioggia caduta a Wimbledon durante il torneo. Dalle edizioni più calde a quelle più piovose, dai "middle sunday" al tetto sul Centre Court e sul campo n° 1.
di Luca Marianantoni | 04 luglio 2023
Nessun match è finito sui campi senza tetto. E' questa la triste realtà di una giornata destinata a passare agli annali. Per Wimbledon la pioggia rimane una costante assoluta che accompagna la storia di un torneo ultracentenario.
Nel "The Wimbledon Compendium", ideato dal leggendario bibliotecario Alan Little, c'è un capitolo dedicato alla pioggia. Basta avere la pazienza e si scoprono, nel dettaglio, un sacco di curiosità. Per ogni edizione del torneo (nel dettaglio dal 1922 in avanti, cioè da quando il torneo ha sede a Church Road) c'è un lungo rapporto meteo che ricorda quando e quanto ha piovuto, quali sono state le edizioni più bagnate e quelle in cui non è caduta neppure una goccia d'acqua.
Si scopre che nell'edizione del 1924 ha piovuto solo per 2 ore scarse, che il tempo per il torneo del 1930 fu giudicato "eccellente" e che la prima edizione senza una goccia d'acqua è stata quella del 1931. Condizioni meteo brillanti anche nel 1949. Una delle edizioni più calde è stata quella del 1976, apostrofata dal rarissimo "No rain during meeting". Passano 12 mesi e ci risiamo: per la prima volta due edizioni di fila senza pioggia.
Tempo pessimo per l'edizione del 1982, la prima giocata sull'arco di due settimane: in quell'edizione la pioggia è caduta abbondante in 10 giorni su 14 e negli ultimi 8 giorni del torneo i match sono stati tutti programmati con largo anticipo rispetto alla tradizione. Tempo superbo per l'edizione del 1984, interrotto solo da due brevi scrosci.
1985 da record, oltre che per la vittoria del diciassette Boris Becker, per la pioggia caduta in tutti i primi 6 giorni di gare. Storica la pioggia caduta nel secondo venerdì del torneo, quello riservato alle semifinali uomini: quasi 4 centimetri d'acqua caduti in appena 20 minuti.
Nel 1991 si registra invece la peggior prima settimana della storia: lunedì non si gioca, martedì vengono completati appena 6 singolari maschili, mercoledì 2, giovedì 5. Per la prima volta la direzione del torneo impone di giocare nella domenica di mezzo per recuperare il tempo perso.
Nel 1993 non piove mai, fa caldissimo e l'erba si trasforma da verde in erba battuta di colore giallo-marrone. Nel 1995 invece non piove mai e nel 1997 si torna a giocare di domenica per compensare i due giorni consecutivi (giovedì e venerdì) senza neppure un quindici giocato. E' la prima volta che accade dal lontano 1909.
Nel 2004 piove tutto il mercoledì e tutto il sabato e si torna, per la terza volta nella storia, a giocare nella domenica di mezzo. Dal 2009 il Centre Court ha il tetto e in quella edizione piove solo per alcuni minuti nella tarda serata del secondo lunedì. Non piove mai invece nel 2010. Nel 2016 piove tantissimo e si torna a giocare nella domenica di mezzo. Dal 2019 anche il campo n° 1 ha il tetto, ma nonostante tutti questi sforzi la pioggia è sempre in grado di distruggere la programmazione di Wimbledon, facendo salvi i pochi match garantiti sui due campi con il tetto.