Gli ultimi minuti di partita sono stati pieni di emozioni contrastanti: “Non mi ero accorta che si era fatta male – spiega Jasmine - , mi è sembrato strano che chiedesse l’MTO sul 5-4 e servizio. In quel cambio campo mi sono detta di rimanere concentrata e attiva perché la partita non era finita. Poi ho visto che zoppicava…. ero nervosa, speravo di poter sfruttare questa chance ma ovviamente mi è dispiaciuto vederla uscire dal campo in quel modo. Non si stava ritirando per prevenzione ma perché si era fatta male, e mi è dispiaciuto davvero”.
La Paolini è la sesta azzurra della storia nei quarti di finale di Wimbledon (dopo Lucia Valerio 1933, Laura Golarsa 1989, Silvia Farina 2003, Francesca Schiavone 2009 e Camila Giorgi 2018, ndr), ma mai nessuna è riuscita ad andare avanti: “Come si fa ad andare oltre? Ah, boh… ancora non lo so – sorride - . Il prossimo turno sarà durissimo".
Jasmine affronterà Emma Navarro che ha sorpreso 64 63 Cori Gauff e ha così raggiunto il primo quarto di finale Slam della sua carriera. "Con la Navarro non ho ancora mai vinto, è una tennista straordinaria, una delle mie giocatrici preferite. Gioca a tennis in modo speciale; si muove bene, ha una buona velocità di braccio e per certi versi è più simile a me”.
Per Jasmine si tratta del secondo quarto di finale consecutivo a livello Slam, un traguardo che qui vuol dire anche l’ingresso nel Last 8 Club: “Per il momento la mia priorità è la prossima partita… a questo club ci penserò più avanti – dice ridendo - . Giocare due quarti di finale Slam è speciale, ma li ho vissuti in modo diverso… oggi dopo quello che è accaduto non c’è stato modo di essere troppo felice, sarebbe stato irrispettoso per la mia avversaria. Quello di Parigi è stato il primo, forse l’ho sentito un po’ di più”.