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Dopo l’oro olimpico, supera il primato di settimane da numero 1 o 2 del mondo, punta a quello dei tornei vinti di Connors, agli 8 Wimbledon di Federer ma soprattutto agli US Open dove ha perso ben 6 finali su 10, più ancora che al Roland Garros
di Vincenzo Martucci | 21 agosto 2024
Abbiamo lasciato Novak Djokovic commosso e felice con l’oro olimpico al collo a Parigi, l’abbiamo rivisto ancor più felice mentre festeggiava orgoglioso accanto al popolo di Belgrado le medaglie olimpiche di Parigi, lo ritroviamo più sorridente ancora, su Instagram, mentre indica i bagagli per New York, dove promette di ancora protagonista agli US Open trasmessi in diretta su SuperTennis già da questa settimana, in cui vanno di scena le qualificazioni, in chiaro e gratis, per tutti.
Eppure li ha vinti “solo” 4 volte, una appena più del Roland Garros sulla superficie più ostica, la terra rossa (dove aveva però lo stimolo del rivale più ostico, Rafa Nadal), addirittura 6 volte meno degli Australian Open, su un cemento appena diverso ma sempre cemento, uno Slam che però si disputa in un periodo totalmente diverso della stagione.
All’inizio, quando le batterie sono belle cariche e non alla fine quando le energie psico-fisiche del 37enne campione che ha già realizzato tutti gli obiettivi - anche più volte - sono al lumicino dopo i tanti bracci di ferro contro avversari sempre più giovani ed agguerriti. Forse davvero il campione di gomma soffre la frenesia della città che non dorme mai, il brusio nell’aria e sugli spalti, il pubblico indisciplinato e violento, le night session che accendono micce incontrollabili soprattutto per il suo carattere già sulfureo di natura. Forse non ha mai dimenticato lo sgarbo delle frontiere chiuse quando, in piena pandemia, era il numero 1 No Vax. Chissà. Ma lui comunque torna alla carica, come sempre, come con tutti gli avversari concreti ed astratti, più forte e deciso che mai nella rincorsa a se stesso e a nuovi record.
La gioia di Novak Djokovic per il trionfo allo US Open 2023 (Getty Images)
Nella sua collezione di primati spiccano i 24 Slam, più dei totem che ha abbattuto, gli straordinari, mitici, esemplari, Federer e Nadal, ma da lunedì scorso ci sono anche 597 settimane al primo o al massimo al secondo posto della classifica mondiale dei tennisti professionisti, una più del "Maciste di Spagna" col quale ha vissuto la sfida più lunga del suo sport, con 60 puntate, aggiudicandosene 31.
Nole I di Serbia è già sicuro di arrivare a quota 599, con le due prossime settimane agli US Open, una cifra mostruosa, l’ennesima, che gli dà nuova linfa per andare comunque avanti dopo la verifica del Roland Garros a cinque cerchi dove s’è imposto di testa, fisico e tennis a un avversario tanto più giovane come il 21enne Carlos Alcaraz. Che poi è l’erede designato - e legittimo - proprio del leggendario mancino di Maiorca.
Anche se il numero 1 non sembra più in cima ai suoi pensieri dopo aver tenuto lo scettro per 428 settimane-record (contro le 310 di Federer), nel corso di 13 anni, concludendo il circuito ATP per ben 8 stagioni sul trono, Novak, dopo aver superato di 2 lunghezze Rafa negli urrà Majors (24 a 22) e nei Masters 1000 (40 a 36) e Roger il Magnifico nei Masters (7 a 6), forse punta al primato di tornei totali vinti, cioé a Jimmy Connors, lontano 10 tacche (109 a 99), seminando strada facendo i 103 del solito Federer. Cui magari invidia ancora, però, gli 8 Wimbledon contro i suoi 7: Roger aveva perso 4 finali, Nole è a quota 2, entrambe ne hanno cedute due di fila, lo svizzero proprio contro Novak, il serbo gli ultimi due anni contro Alcaraz.
Già, ma che versione sarà quella di Djokovic agli US Open dopo la sbornia olimpica? A New York il fenomenale guerriero, fenomeno della transizione difesa-attacco, non solo ha vinto “poco” ma ha anche perso molto, addirittura 6 finali su 10, dal 2007 (2 più che al ben più ostico Roland Garros). E ogni volta che è tornato a mordere la Grande Mela senza restarne avvelenato ha impiegato almeno un paio di stagioni. Che farà stavolta da campione in carica, salvato dalle frenate di Alcaraz e Zverev e quindi numero 2 del tabellone?