Luli parla veloce, ha gli occhi vispi e un giustificato orgoglio. La prima uscita ufficiale della sua giovane carriera sulla terra rossa del Roland Garros è stata la fotografia del suo momento d’oro. Luciano Darderi ha affrontato con personalità la sua prima volta in un main draw Slam: “E’ stata una partita difficile – racconta – era la mia prima volta in tabellone in uno Slam e dopo una bella stagione le aspettative erano alte. I primi game ero un po’ nervoso poi mi sono sciolto e sono riuscito a sfruttare le palle break che ho avuto a disposizione. Nel terzo set credo di esser salito molto di livello, ho giocato proprio bene, in linea con quello che ho fatto in questa stagione su terra rossa. Sono fiero di quel che ho fatto”.
Lotta e intensità, i match di Darderi sono sempre un concentrato di energia: “Io lotto sempre, fino alla fine. Quando esco dal campo so di aver dato tutto… non ricordo una partita in cui non ho dato il massimo. Il mio ‘click’ è stato il lavoro fatto sul campo giorno dopo giorno. Nel challenger di Todi ho fatto un bel salto di qualità e già in quel momento, anche se la classifica era più bassa, si vedeva che avevo il livello per far bene anche negli Atp. Non pensavo di vincere subito Cordoba ma già lì ho capito che il livello per far bene c’era. E’ stato un salto sia fisico, sia mentale e ora spero di continuare così e migliorare settimana dopo settimana. Gli obiettivi non mancano, a inizio 2024 puntavo alla top 100, ora sono numero 40. Sogno di entrare in Top 10 ma intanto vorrei provare a chiudere l'anno almeno nei 30".