“E’ stato un buon match – continua nell’analisi della sfida di quarto turno con il greco – ho giocato molto bene i primi due set ma dal terzo lui è salito ed è diventato impressionante. Da numero 8 o 9 del mondo quale è ha saputo trovare una strada per rientrare nel match. Per questo gli devo dire bravo. Non ricordo perfettamente i quattro i set point non concretizzati, ma chiaramente vincere un set in quel modo gli ha dato fiducia. Io sono calato un po’ nell’intensità, avrei potuto servir meglio, avrei potuto fare qualcosa di diverso, ma lui è stato bravo a salire di livello nel momento giusto. Non ho niente da rimproverarmi, sono contento del mio approccio a questa partita”.
Arnaldi, guerriero nato, non ha mai nascosto il suo gradimento per i palcoscenici più grandi, per gli Slam, i match tre su cinque, gli stadi grandi e, magari, il pubblico contro: “Mi esalto in queste situazioni, quando il match si fa fisico penso di riuscire a dare anche qualcosa in più. Sento che il mio livello sta crescendo, ho giocato benissimo contro due Top 10 e dopo New York ho raggiunto un altro quarto turno Slam. Tutto questo mi rende orgoglioso. Mi manca qualcosa, forse la continuità, ma da Parigi porto via tante sensazioni positive”. E virtualmente porta via anche un altro best ranking, sempre più a ridosso della Top 30.