Il rush finale. Djokovic fa 100 anche all'US Open

L'Open degli Stati Uniti arriva alle battute decisive con tre semifinalisti che in passato hanno già vinto il torneo (Djokovic, Alcaraz e Medvedev), più l'outsider americano Ben Shelton.
Nell'attuale secolo questa situazione si è proposta altre quattro volte: nel 2018 avevano raggiunto le semifinali Nadal, Djokovic e Del Potro con l'intruso Nishikori, nel 2015 Djokovic, Federer e Cilic più Wawrinka che poi avrebbe vinto il titolo l'anno successivo, nel 2005 Federer, Agassi e Hewitt con l'intruso Ginepri e infine nel 2002 Agassi, Sampras e Hewitt con Schalken outsider.
Le probabilità di successo di Ben Shelton sono dunque poche. L'ultima volta che il più debole in classifica tra i quattro semifinalisti ha vinto il titolo è stato Marin Cilic nel 2014. Il croato era numero 16 del mondo, Nishikori battuto in finale era 11, Federer superato in semifinale era 3 e Djokovic era 1.
Negli ultimi 50 anni solo tre tennisti sono riusciti a raggiungere la finale all'Open degli Stati Uniti senza essere teste di serie come Shelton: Andre Agassi nel 1994 che poi vinse il titolo, Greg Rusedski nel 1997 e Mark Philippoussis nel 1998, entrambi superati in finale da Patrick Rafter.
Novak Djokovic invece è quello che ha la strada meno complicata per arrivare al titolo ed è anche quello che ha il favore dei bookmaker. Il serbo, che lunedì prossimo tornerà numero 1 del mondo per la 390 esima settimana in carriera, cerca la decima finale record a Flushing Meadows dopo quelle del 2007, 2010, 2011, 2012, 2013, 2015, 2016, 2018 e 2021, e soprattutto il quarto titolo dopo le vittorie di 2011, 2015 e 2018.

Solo Bill Tilden è riuscito ad andare in doppio cifra raggiungendo la decima finale nel 1929 a 11 anni dalla prima del 1918. Djokovic invece, se arriva alla decima in questa edizione, impiegherebbe 16 anni (la prima nel 2007).
Nole non perde contro un tennista americano da 30 match (ultima sconfitta contro Querrey al terzo turno di Wimbledon 2016) e da 14 negli Slam (sempre da Querrey). A Flushing Meadows non ha mai perso contro giocatori americani: 12 incontri e 12 successi.

FORZA 100 - Nole giocherà contro Shelton la centesima partita all'Open degli Stati Uniti con un bilancio di 86 partite vinte e 13 sconfitte. Le 13 sconfitte sono state ottenute contro 9 giocatori: una volta contro Verdasco, Hewitt, Murray, Nishikori, Carreno Busta e Medvedev, due volte contro Wawrinka e Nadal, tre volte contro Federer.
Djokovic è il secondo giocatore della storia dopo Federer a toccare quota 100 partite giocate in almeno 3 Slam differenti. In Australia ha giocato la partita numero 100 soltanto Federer (nella vittoriosa finale del 2017 contro Nadal), a Parigi hanno giocato la partita numero 100 Nadal (il quarto di finale del 2020 contro il nostro Sinner) e Djokovic (l'ottavo di finale vinto nel 2022 contro Diego Schwartzman), a Wimbledon Federer (contro Raonic nel vittorioso quarto di finale del 2017), Connors (contro Aaron Krickstein nel vittorioso secondo turno del 1991) e Djokovic (contro Hubert Hurkacz nel vittorioso ottavo di finale di quest'anno), all'Open degli Stati Uniti Connors (1988, terzo turno contro Aldrich), Federer (2019, vittoria al secondo turno su Dzumhur), Seixas (1968, secondo turno vittoria su Tom Gorman) e ora Djokovic (venerdì contro Shelton). Nessun giocatore, nei 9 precedenti, ha mai perso la partita numero 100 in uno Slam.
Più aperta, sulla carta, la sfida tra Medvedev e Alcaraz che poi sono gli ultimi due vincitori del torneo. L'ultima volta che una delle due semifinali è stata giocata dai vincitori delle ultime due edizioni è stato nel 1998 quando Patrick Rafter (campione in carica) superò Sampras (campione nel 1996) per 67 64 26 64 63. E in finale Rafter confermò il titolo battendo il connazionale Philippoussis per 63 36 62 60.