Quello che la tennista di Bagni di Lucca proverà domani, Sara lo ha vissuto nel 2012: “Essere in una finale Slam è speciale, è un momento che ricorderà per sempre. Se posso essere di aiuto, anche solo un 1 %, sarebbe straordinario. Spero possa viverlo nel miglior modo possibile. Si deve divertire e deve crederci. Essere nel suo box è speciale anche per me, siamo grandi amiche e sono state delle settimane indimenticabili. Crediamo in lei, e anche se il match è difficilissimo, lei è forte... come è difficile parlare con lei qui davanti!”, e ci scappa un altro sorriso.
La Errani nel 2012 scese in campo contro quella che in quel momento era la testa di serie numero 2, probabilmente la migliore versione di Maria Sharapova; più o meno quello che Jasmine vivrà nella finale di sabato contro la dominatrice del tour Iga Swiatek: “Come gestire una sfida così? Eh, non lo so, altrimenti avrei gestito meglio anche la mia finale – dice Sara - ; ovviamente non sarà facile ma contro queste campionesse cerchi sempre di volere strafare, cerchi sempre di fare il triplo, invece credo sia importante mantenere comunque il proprio stile di gioco. E’ importante rimanere aggrappati al proprio gioco, e crederci sempre, punto su punto. Jas deve provare a spingere ed essere aggressiva e ordinata. L’altra è potente ma anche Jas lo è, a velocità di palla può tenerle testa. Dovrà avere la pazienza di accettare i punti più lunghi, spingendo sempre”.