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Negli ultimi 25 anni è capitato a sei giocatori di raggiungere gli ottavi di finale da qualificati (o da lucky loser). Ma ad altri tre è capitato persino di arrivare ai quarti di finale, cambiano radicalmente la propria carriera
21 agosto 2024
Può succedere: parti dalle qualificazioni e finisci lo Slam da star. Magari non da vincitore, ma da protagonista sì. È accaduto anche agli Us Open, dove ci sono stati tre casi di giocatori capaci di entrare dalla porta di servizio e poi di uscire – nei quarti di finale – con tutti gli onori del caso.
Il primo fu nel 1999 Nicolas Escudé, francese, non proprio la fama di essere un vincente. Il secondo, nove anni più tardi, il lussemburghese Gilles Muller. Il terzo, nel 2021, l'olandese Botic van de Zandschulp. Per tutti e tre, New York è stata una svolta imprevista e clamorosa, di quelle che cambiano la vita.
Us Open, le storie dei qualificati di successo
Nicolas Escudé, in realtà, la sua vita agonistica l'aveva già indirizzata un anno prima di quell'exploit, con la semifinale in Australia. Solo che poi tra problemi fisici ricorrenti e risultati che non arrivavano più, il francese si ritrovò a dover ricominciare quasi daccapo, giocando i Challenger e provando passo dopo passo a risalire la china. Ciò che gli diede la spinta fu proprio quell'edizione del Major nella Grande Mela di fine millennio, vinta poi da Andre Agassi su Todd Martin. Nicolas superò le 'quali' senza perdere un set, rischiò molto contro lo svedese Magnus Gustaffson all'esordio (sotto di due set, vinse il terzo al tie-break), poi andò liscio fino a quando trovò il miglior Agassi, ma quando era già tra gli otto più forti del torneo. L'anno dopo avrebbe raggiunto il suo best ranking, a quota 17 Atp.
Aveva invece 25 anni, Gilles Muller, quando nel 2008 si prese il grande tennis passando da carneade a primattore, cedendo nei quarti a Sua Maestà Roger Federer, ma dopo un torneo memorabile. Il mancino lussemburghese – che poi sarebbe arrivato a quota 21 Atp, ma solo nel 2017 – fino al 2008 non era riuscito a combinare granché. E negli Slam in seguito avrebbe agganciato i migliori 8 solo un'altra volta, a Wimbledon nel suo anno d'oro, il 2017 appunto. New York, tuttavia, per lui resta il luogo magico dove tutto è cominciato. Rischiò seriamente di perdere già all'esordio nelle qualificazioni contro l'algerino Lamine Ouahab. Poi di nuovo contro giocatori decisamente meglio attrezzati: Tommy Haas e Nico Almagro, battuti in 5 set. Ma quello era il suo torneo e ci volle un Federer deluxe (poi in trionfo) per batterlo, nemmeno così facilmente.
Dal 2008 al 2021, 13 anni senza exploit di questo genere. Poi, ecco Botic van de Zandschulp, olandese dal nome impronunciabile e dal tennis robusto. In quelle due settimane newyorchesi, spesso ingiocabile anche per chi aveva un ranking molto migliore del suo. Botic, oggi 75 Atp e con un best ranking di numero 22, fino agli Australian Open del 2021 non aveva mai preso parte ad alcuno Slam in tabellone. Va da sé che vederlo a quel punto del torneo negli States fu qualcosa di totalmente inatteso. Nelle qualificazioni rimontò per tre volte un set di ritardo (una delle quali contro Ben Shelton), poi nel main draw fu costretto a rincorrere addirittura da 0-2 contro Taberner, prima di battere Ruud, Bagnis e Schwartzman. Certo il tabellone aiutò, con tanti terraioli sul percorso, ma il tulipano fu capace anche di mettere paura a Medvedev, a segno in quattro set ma con il quinto a un passo.
E gli altri? Negli ultimi 25 anni è capitato ad altri sei giocatori di raggiungere gli ottavi di finale da qualificati (o da lucky loser). Lo scorso anno furono in due, lo svizzero Stricker e il croato Gojo, così come un paio arrivarono tra i migliori 16 nell'edizione record del 2021, sempre quella di van de Zandschulp: parliamo di due tedeschi, Peter Gojowczyk (sconfitto al quinto da Alcaraz) e Oscar Otte (battuto in 4 da Matteo Berrettini). In mezzo, nel 2022, l'impresa di Corentin Moutet, che da perdente sfortunato (fu sconfitto al terzo turno delle qualificazioni dal cinese Yibing Wu) riuscì a rientrare dalla finestra per battere Wawrinka, van de Zandschulp (sempre lui) e Cachin, per poi cedere in quattro set a Casper Ruud. A completare il gruppo un altro tedesco, Dominik Koepfer, negli ottavi nel 2019.