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Sembra essere tornato il vento in poppa per le due sorprendenti finaliste degli Us Open 2021. A pochi giorni dall’inizio dell’ultimo Slam stagionale, Emma e Leylah, entrambe classe 2002, si sono messe alle spalle il periodo difficile e tornano a meritare il ruolo di “promesse” del tennis mondiale
22 agosto 2024
Quando il 12 settembre del 2021 Leylah Fernandez ed Emma Raducanu giocarono la più sorprendente finale dello Us Open, furono in tanti a predire per le due giovani protagoniste un futuro luminoso. Non andò del tutto così. Infortuni importanti e tante difficoltà nel gestire le luci accecanti di una ribalta arrivata del tutto inaspettata hanno complicato il cammino di queste due atlete, entrambe canadesi di nascita, che sembrano però oggi aver ritrovato lo smalto per tornare a graffiare sul circuito.
Quel giorno di tre anni fa, una diciottenne classificata al n.150 del ranking Wta, partendo dalle qualificazioni, vinse lo Slam a stelle e strisce senza perdere un set in dieci partite e facendo arrivare le sue avversarie a 5 giochi in un singolo set solamente in un’occasione. In finale, la spuntò con il punteggio di 6-4 6-3 su un’altra debuttante teenager, Leylah Fernandez appunto, allora n.78 del mondo, che in quel match pagò un rendimento al servizio un po’ sotto le attese.
A sentire il parere di Tim Henman, il livello di gioco mostrato dalla Raducanu quest'anno conferma che la ragazza si sta muovendo nella giusta direzione: “Non ho dubbi che in futuro otterrà ancora grandi risultati. Se si guarda alla sua classifica e alla sua posizione nella Race (attualmente è n.47, ndr) ci si rende conto del suo valore, malgrado il numero limitato di tornei che ha giocato. Diamole un po' di tempo. Se riuscirà a gareggiare per 12 mesi senza interruzioni, tornerà a disputare i grandi eventi e sarà nuovamente testa di serie negli Slam”.
Quel tempo sembra essere arrivato per la 21enne britannica, che quest’anno ha raggiunto la semifinale a Nottingham, i quarti a Eastbourne e gli ottavi a Wimbledon. Da allora, però, l'ex numero 10 del mondo ha fatto parlare di sé più per le sue rinunce che per i suoi risultati. Saltate le Olimpiadi sul rosso per dedicarsi direttamente ai campi duri nordamericani, ha raggiunto i quarti di finale dell'evento Wta 500 di Washington, perdendo per un soffio contro Paula Badosa, ma da allora non ha più giocato. Ha deciso di saltare le qualificazioni dei “1000” a Toronto e Cincinnati sollevando nuove critiche sulla sua programmazione (critiche che già l’avevano colpita al momento della decisione di rinunciare al doppio misto parigino per l’addio del connazionale Andy Murray al tennis).
Attuale n.71 del ranking Wta, la Raducanu in carriera ha già conosciuto il brivido della top 10 (vanta un best ranking di n.10 datato 11 luglio 2022), ma il clamoroso successo allo Us Open rimane ad oggi il suo unico hurrà sul circuito professionistico. Ha lottato con gli infortuni e la forma fisica per tutto il 2022, scendendo fino al n.83. Ma nel 2023 ha dato segnali incoraggianti soprattutto dopo aver raggiunto il quarto turno a Indian Wells. Dopo l’ultimo torneo della stagione giocato a Stoccarda in aprile, ancora uno stop per sottoporsi a un intervento chirurgico a entrambe i polsi e alla caviglia (nel maggio 2023). Con la sua posizione in classifica nel frattempo precipitata al numero 285. Nel 2024, dopo una partenza in sordina, ha trovato un’incoraggiante serie di risultati positivi.
Dove il suo talento però non alimenta dubbi è sulla capacità di generare guadagni, con o senza racchetta. Se il suo montepremi in carriera supera “appena” i 4 milioni di dollari, i contratti con aziende di ogni settore valgono oro e, nell’anno fiscale conclusosi a febbraio 2023, la sua società - la Harbour 6 Ltd, fondata già nel 2020 - ha fatto registrare guadagni per oltre 11 milioni di euro.
Di due mesi più giovane, anche la mancina 21enne canadese Leylah Fernandez sembra aver ritrovato la giusta rotta verso una possibile top 10. Nativa di Montreal, ha già superato i cinque milioni di dollari di guadagni in carriera solo in montepremi ed è attualmente al n.24 Wta (ma vanta un best ranking di n.13 dell’agosto del 2022).
Professionista dal 2016, anche se il suo primo successo in un tabellone principale Wta è arrivato solo nel 2018, Leylah ha già all’attivo tre titoli del circuito: Hong Kong (2023) e Monterrey (nel 2022 e 2021). In quella memorabile edizione 2021 dell’Open degli Stati Uniti, la Fernandez sconfisse la campionessa in carica e allora n.3 del mondo Osaka nel 3° turno, la vincitrice del 2016 Kerber negli ottavi, la n.5 Svitolina nei quarti e la n.2 Sabalenka in semifinale, diventando la più giovane giocatrice a battere più avversarie top 5 nello stesso Major (l’ultima fu Serena Williams agli US Open del 1999).
Con il Canada, a Siviglia, ha poi vinto la scorsa edizione delle Billie Jean King Cup Finals - la prima per il suo Paese - conquistando il punto del successo proprio contro la nostra Jasmine Paolini.
Amante della danza (ama ballare la salsa con la sorella Bianca Jolie, sua recente compagna di doppio a Toronto) e dedita alla risoluzione di puzzle e del cubo di Rubik durante il tempo libero tra un match e l’altro, la Fernandez pochi giorni fa a Cincinnati si è presa lo scalpo della n.4 al mondo Elena Rybakina, salvando due match point (3-6 7-6 6-4 lo score) prima di arrendersi, in una partita tiratissima (7-5 6-7 7-6) a Jessica Pegula nei quarti di finale.
Notevole la sua recente stagione su erba, dove ha raggiunto i quarti a Birmingham per poi spingersi fino all’ultimo atto a Eastbourne dopo aver eliminato in semifinale la campionessa in carica Madison Keys, approdando alla sesta finale WTA della carriera, la prima sul verde. In finale però ha dovuto cedere il passo a Daria Kasatkina con lo score di 6-3 6-4.
Anche lei come Emma è in cerca di quell’acuto capace di rilanciare una carriera che, a soli 21 anni, può regalarle ancora tanti sorrisi. Lunedì 26 agosto partono i main draw degli Us Open. Quale occasione migliore…