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Melbourne: Sabalenka, che rivincita con Gauff! Finale contro Zheng

La bielorussa (n.2), campionessa in carica, supera in due set lottati la statunitense (n.4) che l’aveva sconfitta nella finale dell’ultimo Us Open. L’altra finalista è la cinese (n.12) che ferma la corsa della qualificata ucraina Yastremska

di | 25 gennaio 2024

Un bel primo piano di Aryna Sabalenka (foto Getty Images)

Non vedeva l’ora di affrontarla e di prendersi la sua rivincita e l’ha fatto Aryna Sabalenka, che approda per la terza volta all’ultimo atto in uno Slam, la seconda consecutiva a Melbourne (prima a riuscirci dopo Serena Williams, 2016-2017). Nella prima semifinale degli Australian Open la 25enne di Minsk, n.2 del ranking e del seeding, nonché campionessa in carica, ha sconfitto 76(2) 64, in poco meno di un’ora e tre quarti di partita, la statunitense Coco Gauff, n.4 Wta e quarta testa di serie, che perde la sua imbattibilità in stagione, iniziata con il titolo bis ad Auckland, fermandosi a dieci successi. La 19enne di Atlanta, Georgia, perde così la sua prima “semi” Slam in carriera delle tre disputate: per la bielorussa si tratta invece del terzo successo in otto semifinali Major.

“Sono felice di essere di nuovo in finale. Sono rimasta lì con la testa, sempre pronta a giocare un colpo in più. La chiave è stata anche il vostro sostegno perché l’ultima volta avevo tutto il pubblico contro (si giocava a New York…) - ha detto ringraziando il pubblico -. Lei è una tennista fantastica, una combattente, mi piace molto giocare contro di lei, indipendentemente da quale è poi il risultato”. Poi ha autografato un’asciugamani Jelena Dokic - l’ex campionessa che l’ha intervistata in campo a fine match - da mettere all’asta per donne e bambini in difficoltà.

Gran serata al servizio della ragazzona di Minsk: 4 ace (e 2 doppi falli), il 76% di prime in campo con il quale ha portato a casa il 70% dei punti oltre ad un 50% dei punti vinti anche con la seconda di servizio. Nota dolente la bassa percentuale di trasformazione di palle-break, solo quattro su dieci (tre su quattro l’americana). A referto 33 vincenti a fronte di 28 gratuiti ((22 contro 20 il bilancio di Gauff).

Il match. Il bilancio dei precedenti vede la statunitense in vantaggio per 4-2 e l’ultima volta che si erano incontrate - come detto - in palio c’era il trofeo dello Us Open. Nel primo set parte a tutta di Sabalenka che vince tutti i primi sette punti e poi con una risposta micidiale costringe Gauff all’errore strappandole la battuta (2-0).

Un paio di gratuiti della bielorussa ed un diritto vincente dell’americana a chiudere riconsegnano il break a Gauff (2-1) che poi con un servizio vincente firma il riaggancio (2-2). Nel sesto game, con un vincente di diritto Aryna si riprende il break di vantaggio e stavolta, con un ace, lo conferma allungando sul 5-2.

Coco prova a restare in scia (5-3), ancora con un diritto vincente: nel nono gioco con un doppio fallo Sabalenka concede la chance del contro-break e poi con un errore di diritto permette alla sua avversaria di rientrare (5-4). Con una prima al corpo sopra i 190 chilometri orari Gauff annulla un set-point nel decimo game e poi su un errore di rovescio della sua avversaria rimette tutto in discussione (5-5).

Aryna combina un disastro nell’undicesimo gioco: sbaglia tre diritti di fila, l’ultimo - clamoroso - sotto rete a campo aperto, tirato non solo dalla parte di Coco ma anche abbondantemente in corridoio, e concede il break (6-5). La statunitense, però, sempre con un diritto fuori misura restituisce il favore (6-6).

E a decidere è il tie-break. Stavolta Aryna non si distrae, fa la differenza con il servizio volando 4-0 (parziale di otto punti consecutivi), poi 6-1 e chiudendo al secondo set-point grazie ad una prima esterna potentissima che Coco riesce a malapena ad intercettare (7 a 2).

Nel primo gioco del secondo parziale Sabalenka spreca una prima palla-break sotterrando in rete una volée di rovescio tutt’altro che impossibile mentre la seconda la cancella Gauff con un ace. Il servizio torna a scandire il punteggio, con entrambe che concedono poco o nulla in risposta.

Il saluto a fine match tra Gauff e Sabalenka (foto Getty Images)

Nel settimo gioco Aryna manca un’altra chance di prendersi un break di vantaggio spedendo fuori il rovescio (4-3). In quello successivo con quattro diritti devastanti la bielorussa risale da 0-30 (4-4). Nel nono game cancella una prima palla-break ma sulla seconda il suo rovescio incrociato finisce in corridoio e Sabalenka può andare a servire per il match avanti 5-4.

Con un diritto che più lungolinea non si può Gauff annulla il primo match-point ma sul secondo la prima vincente di Aryna non perdona (6-4).

Continua a danzare sulla “Rod Laver Arena” la signora in rosso. Forse non sempre con la leggiadria di una ballerina ma sicuramente con un’efficacia devastante! Sembra non conoscere ostacoli Sabalenka che sabato si giocherà il suo secondo titolo a Melbourne con la cinese Zheng Qinwen, n.15 del ranking e 12 del seeding, già sconfitta piuttosto nettamente lo scorso anno nei quarti a New York. L’obiettivo per Aryna è diventare la prima giocatrice a vincere due trofei di fila dai tempi di Azarenka (2012-2013).

Prima finale Slam per Zheng Qinwen

Nella semifinale della parte alta del tabellone, infatti, la cinese Zheng Qinwen, n.15 del ranking e 12 del seeding, ha avuto la meglio per 64 64, in poco meno di un’ora e tre quarti di gioco, l’ucraina Dayana Yastremska, n.93 del ranking, promossa dalle qualificazioni, centrando la sua prima finale in un Major. La 21enne di Shiyan, che si è già assicurata un posto in top ten per la prima volta in carriera (seconda tennista di sempre del suo Paese dopo Na Li), diventa la seconda cinese a raggiungere l’ultimo atto a Melbourne dopo la campionessa del 2014 Li Na (finalista anche nel 2011 e nel 2013).

“E’ semplicemente incredibile! Sono molto soddisfatta di come ho giocato oggi e super orgogliosa di essere per la prima volta in finale qui”, ha commentato Zheng, esplosa lo scorso anno vincendo i tornei di Palermo e Zhengzhou ed entrando per la prima volta in top 20 (premiata dalla WTA come “Most Improved Player of the Year”. "Di sicuro la sensazione è stata pazzesca: arrivare alla mia prima finale Slam. Questo era il mio sogno fin da quando ero ragazzina. Quindi in questo momento sono sicuramente molto felice, ma so che c'è ancora un'altra battaglia da combattere. E per questo sto provando a controllare le mie emozioni...". 

Il match. La tensione è la protagonista assoluta in avvio di quella che è la loro prima sfida mentre la brevità degli scambi (meno di 5 colpi) resterà una costante per l’intera durata dell’incontro riguardando in media tre punti su quattro.

Yastremska prende subito un break di vantaggio nel primo set (2-0) alla quinta palla utile ma, dopo aver recuperato da 0-40 ed aver sprecato una chance del 3-0 con un doppio fallo, restituisce il break con un altro doppio fallo (2-1). Ne approfitta Zheng che con un vincente di rovescio la riagguanta sul 2-2.

Nel “fatidico” settimo gioco di nuovo Dayana - che ogni tanto si tocca l’addome - di nuovo risale da 0-40 ma poi sbaglia un rovescio lungolinea, forse la sua arma migliore in questo Australian Open, e Qinwen torna avanti di un break (4-3).

Al cambio campo l’ucraina chiede un “medical time out” ed esce dal campo per farsi trattare. Alla ripresa dell’incontro Yastremska manca una chance per il contro-break e Zheng sale 5-3 grazie alla volèe di rovescio della sua avversaria che non raggiunge nemmeno la rete. L’ucraina prova a restare in scia (5-4) ma la cinese chiude 6-4 alla prima opportunità.

Zheng centra il break già nel terzo gioco della seconda frazione contro una Yastremska meno brillante che si ritrova 0-40 con qualche errore di troppo e non riesce a recuperare (2-1). Con due risposte sbagliate consecutive l’ucraina spreca altrettante opportunità di contro-break, la cinese ne annulla una terza ma la quarta è quella buona per la 23enne di Odessa (2-2).

Se si esclude il terzo game, Qinwen è molto solida al servizio mentre Dayana nel settimo gioco subisce un nuovo break, stavolta addirittura a zero (4-3). La 21enne di Shiyan conferma il vantaggio (5-3), Yastremska prova restare attaccata (5-4) ma Zheng chiude 6-4 al primo match-point con un servizio vincente. 

Dayana Yastremska (foto Getty Images)

Si interrompe al nono match il sogno “Happy Slam” di Yastremska: la 23enne di Odessa saluta Melbourne con la prima semifinale Major in carriera raggiunta senza mai dimenticare i problemi del suo Paese: l’ultima qualificata ad andare così avanti in uno Slam Major era stata la britannica Emma Raducanu, che agli Us Open del 2021 aveva completato l’opera conquistando il trofeo (senza perdere un set).

Dayana può consolarsi con un balzo di oltre 60 posizioni nel ranking che da lunedì la riporterà in top 30.

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