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Malgrado il suo primo test a New York sia durato solo 60 minuti, il numero uno mette in guardia tutti: “Mi sono sentito benissimo fin da subito. Difendere il titolo? Non sento la pressione”. Vince anche Isner, che ritarda l'addio di qualche giorno: “Ma il mio corpo non mi permette più di lottare per risalire in classifica”
30 agosto 2023
Il tedesco Dominic Koepfer non era certo un avversario da mani nei capelli, ma nemmeno Carlos Alcaraz poteva attendersi un primo turno dello Us Open così breve, lungo appena 60 minuti causa ritiro del tedesco. Un privilegio (non necessario) che però non ha impedito al numero uno del mondo di testare il suo tennis e raccogliere risposte positive. “Anche se il mio avversario è stato costretto al ritiro – ha detto Alcaraz in conferenza stampa – sono comunque molto contento del tennis espresso. Non mi aspettavo di poter giocare così fin dal primo turno, invece ho iniziato alla grande, molto concentrato. Mi sono sentito benissimo per l’intera durata della partita e mi auguro di poter giocare a questo livello anche il prossimo turno. Ovviamente questo non è il modo migliore di vincere una partita, ma giocando nella sessione serale diciamo che aver finito prima del previsto non mi dispiace. Mi permetterà di recuperare meglio”.
Per la prima volta nella sua giovane carriera Alcaraz veste i panni del campione uscente in un torneo del Grande Slam, ma la situazione non pare spaventarlo. “È stato bello – ha raccontato – tornare sull’Arthur Ashe dopo la cavalcata dello scorso anno. Non vedevo l’ora di metterci piede di nuovo, ma non penso alla difesa del titolo. Sono concentrato per esprimere il mio miglior tennis e per provare a ritrovare il livello di gioco del 2022. Penso solo a questo, cercando di tenermi alla larga dalle pressioni”.
Indipendentemente da come andrà il torneo, lunedì 11 settembre in testa al ranking mondiale ci sarà Novak Djokovic, e non più lui. “Per me – ha continuato – il numero uno è un obiettivo. Sapevo che l’avrei perso dopo lo Us Open, ma vorrei riprendermelo il prima possibile. È ciò per cui lavoro. Ci sono ancora tanti tornei da qui alla fine dell’anno, quindi la possibilità ci sarà. Ci proverò”.
JOHN ISNER
“Scendere in campo sapendo che poteva essere il mio ultime match – ha detto dopo il successo contro l’argentino Facundo Diaz Acosta – da un certo punto di vista mi ha dato una mano a livello mentale. Se l’avessi perso sarebbe stata durissima, ma sono convinto della mia decisione di ritirarmi. Non ho dubbi in merito, è il mio corpo a dirmi che è giunto il momento di dire basta. Non mi sento più come cinque o dieci anni fa, ma in questo torneo sono ancora vivo. E sono felice di come ho giocato, evitando il quarto set. Le condizioni non erano facilissime: c’è umidità, fa caldo, si suda tanto. Sono stato fortunato a iniziare il mio incontro quando il campo era completamente in ombra”.
“All’inizio della stagione non programmavo di ritirarmi nel 2023, perché mi piacerebbe giocare questo sport ancora a lungo, ma alla condizione di poterlo fare ad alto livello. Oggi il mio ranking è il peggiore da quando sono arrivato nel Tour. Per 17 anni sono stato molto costante, e dover ricostruire oggi la classifica che desidero, sapendo come mi sento fisicamente, non è più una sfida che mi affascina. L’idea di dire basta è arrivata dopo il Roland Garros, la decisione a Wimbledon”.
“Giocare un ultimo grande torneo sarebbe incredibile. Di solito il mio livello cresce dopo il primo incontro, che per me è sempre il più complicato. Specialmente in una situazione come quella attuale, visto che ho giocato pochissime partite negli ultimi tempi. Se riuscirò a essere pronto fra due giorni per una nuova battaglia, posso diventare difficile da battere. Mi auguro di poter allungare questo ultimo torneo il più a lungo possibile”.
ANDY MURRAY
“Era un match complicato contro un avversario ricco di abilità, quindi sono felice di come ho giocato. Moutet (battuto in tre set, ndr) ha uno stile di gioco differente rispetto alla stragrande maggioranza degli altri giocatori del Tour. Ci sono stati tanti punti lunghi e alcuni momenti pericolosi: sono stato bravo a vincere in tre set”.
“Non sempre, quando mi rivolgo al mio angolo durante gli incontri, la situazione è la stessa. A volte è solo un modo per sfogare la mia frustrazione, altre invece è un modo di chiedere qualche consiglio. Oggi siamo autorizzati a comunicare con il nostro box e a ricevere un feedback da parte loro, cosa che prima non si poteva fare. In passato, quando mi rivolgevo a loro, per loro non era semplice perché non erano autorizzati a dire nulla, mentre oggi lo possono fare. Questo rende tutto più facile”.
“La mia intera famiglia è qui con me: non succede spesso, da quando è nato il nostro terzo figlio credo sia la prima volta che mia moglie e i bambini mi accompagnano all’estero. Sono felice di averli con me, anche se domani rientreranno a casa, così da permettere ai miei figli di smaltire il jet lag prima del rientro a scuola della prossima settimana. L’infortunio di Cincinnati mi ha impedito di giocare il torneo ma mi ha permesso di trascorrere più tempo insieme a loro. È stato bello, e credo di siano goduti New York”.