-
Padel

Vetri, erba sintetica e regole: così il padel ha cambiato volto

Per guadagnarsi il boom dei giorni nostri, il padel ha dovuto passare da una grandissima evoluzione, abbandonando il cemento a favore dell’erba sintetica, introducendo le pareti di cristallo, cambiando materiali delle racchette e anche alcune regole. Con l’introduzione del Punto de Oro come ultima mossa per farsi amare da tv e telespettatori

di | 03 agosto 2021

Guardando i campioni del World Padel Tour viene da chiedersi come mai il padel sia esploso solamente da qualche tempo, dato che ogni sfida è in grado di offrire pathos, spettacolo e atletismo, garantendo un prodotto ottimo dal punto di vista dell’intrattenimento. Ma il padel non è sempre stato così, e dal primo boom di inizio Anni ’90 in Argentina ha subito varie modifiche nei regolamenti, nelle strutture e nei materiali di campi e racchette, che hanno contribuito a formare un prodotto in grado di conquistare un pubblico sempre più ampio, e di far segnare record di audience praticamente a ogni tappa del circuito.

“Il bello del padel – ha detto la leggenda Fernando Belasteguin – è che chi come me ha qualche anno in più deve continuare ad adattarsi alla sua evoluzione. Negli ultimi 32 anni (da quando ha iniziato a giocare a dieci, ndr) sono passato dal cemento all’erba sintetica, dalla pala di legno a quella di carbonio, e il nostro sport cambierà ancora. È grazie alla tecnologia che tanti giocatori riescono a competere ancora ad età piuttosto avanzate, pertanto non possiamo che essere felici di questi cambiamenti”.

La modifica più importante rispetto al padel del passato, come accennato dallo stesso “Bela”, è nei campi. Un tempo erano in cemento sia il fondo sia le pareti, mentre col tempo sono arrivati prima i vetri e poi l’erba sintetica, due evoluzioni che hanno cambiato completamente l’estetica del gioco, rendendolo appetibile anche alle tv. Oggi, talvolta sembra che le telecamere siano posizionate direttamente dentro al campo, mentre basta dare una sbirciata ai video su YouTube del padel Anni ’90 per rendersi conto che con le pareti di cemento seguire un match era molto meno divertente. Le telecamere erano posizionate in alto, lontano dall’azione, e venivano manovrate in continuazione. Quindi lo spettatore faticava a sentirsi coinvolto come avviene oggi, in tv il prodotto padel non funzionava e un calo dell’interesse era inevitabile.

In più, l’arrivo dei vetri sulle pareti di fondo (e di lato) e della superficie in erba sintetica hanno contribuito anche a salvaguardare la salute dei giocatori, in passato un grande interrogativo nell’universo padel. Infatti, ai campi con fondo e pareti in cemento era legato il mito (spesso falso) degli infortuni, che al padel è costato moltissimo in termini di popolarità, frenandone lo sviluppo sia dal punto di vista mediatico sia per quanto riguarda l’allargamento della base dei praticanti. Oggi, invece, la disciplina non dà più l’impressione di essere più usurante rispetto ad altre.

La conferma arriva osservando i giocatori di altissimo livello: l’età media dei primi dieci della classifica maschile del World Padel Tour è di 29,3 anni, che diventa di 30,3 se si allarga il raggio di ricerca ai primi 25. E rispetto al tennis (ma anche a tanti altri sport) ci sono parecchi casi di giocatori ancora molto competitivi dopo i quarant’anni. Come lo stesso “Bela”, che a 42 sta giocando ai livelli degli anni d’oro; Miguel Lamperti che a quasi 44 è di nuovo vicino ai primi 20 del ranking, o Juan Martin Diaz che non vincerà più come un tempo, ma nell’anno dei 46 resta ancora un signor giocatore.

“In passato – continua Belastaguin – è stato commesso l’errore di associare al padel l’etichetta di sport lesivo, ma non è così e tanti dati lo dimostrano. E l’evoluzione dei materiali ha contribuito a eliminare tanti altri possibili problemi”. Importantissimi, in questa direzione, anche i progressi tecnologici nelle racchette: un tempo erano di legno, mentre il mix fra fibra di vetro e carbonio utilizzato oggi, così come la gomma presente all’interno del nucleo, riducono di parecchio le vibrazioni che dal telaio vengono trasmesse al braccio. Una differenza importantissima per i professionisti, ma forse ancora di più per gli amatori, che essendo meno allenati rischiano più spesso di andare incontro a lesioni.

Dal cambio di materiale dei telai ne ha guadagnato anche lo spettacolo, visto che con le pale moderne è possibile colpire a grandi velocità e trovare effetti un tempo impossibili. Mentre l’erba sintetica di ultima generazione non aiuta solo le articolazioni di chi ci mette i piedi sopra, ma ha dato una grossa mano anche a livello televisivo. I primi tappeti che si sono diffusa sui campi da padel, infatti, richiedevano fino a quattro tonnellate di sabbia per campo, per fare in campo che la palla rimbalzasse sempre in maniera omogenea. I campi di ultima generazione, invece, richiedono solo un quarto della sabbia, ragion per cui – all’occhio di chi guarda dal divano di casa – pare non essercene traccia, fattore che rende l’immagine tv molto più attraente.

Infine, due importanti cambiamenti regolamentari. Il primo risale alla metà degli Anni ’90, quando venne eliminata la regola che impediva alla coppia in battuta di seguire il servizio a rete. Al tempo non era obbligatorio colpire il servizio sotto alla cintura (ma la palla andava comunque lasciata cadere a terra prima di essere colpita), quindi per limitare il vantaggio dei servitori gli era stato impedito di attaccare immediatamente. Poi, con l’inserimento dell’obbligo di colpire il servizio dal basso, la regola è stata – fortunatamente – eliminata, aumentando lo spettacolo.

L’altro cambiamento, molto più recente e molto più noto, è l’inserimento del Punto de Oro in qualsiasi situazione di 40-40. La regola è in vigore dal 2020 e ha eliminato il rischio che un game si protragga troppo a lungo, finendo per annoiare spettatori e telespettatori. C’è chi – su tutti Paquito Navarro, il quale l’ha ribadito anche di recente in una intervista col portale argentino Olè – ancora non ha digerito il cambiamento, in quanto ha livellato certe differenze e aumentato l’equilibrio, dando una mano alle coppie meno forti. Ma agli occhi di chi guarda il Punto de Oro ha reso gli incontri molto più avvincenti. Aumentando l’appeal del padel.

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti