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Da separati in casa, Ale Galan e Juan Lebron stanno gestendo il loro ultimo torneo insieme con grande professionalità. Ad Acapulco hanno vinto due buoni incontri, ma adesso viene il bello: a 17 giorni dai fatti che hanno portato alla rottura, gli ex numeri uno si troveranno di nuovo di fronte Yanguas e Garrido
di Marco Caldara | 22 marzo 2024
Rinunciare al torneo di Acapulco sarebbe stato fin troppo facile, così come partecipare giusto per onor di firma, perdere al primo turno e iniziare da subito a guardare al futuro. Ma Ale Galan e Juan Lebron, al di lì dei dissapori interni alla coppia che hanno portato alla rottura dopo quattro anni abbondanti di successi, sono due grandi professionisti e in Messico lo stanno dimostrando. Il loro ultimo torneo insieme è iniziato male, con un set perso per 6-2 in un amen contro i non irresistibili Jairo Bautista e Jaime “Chipi” Munoz, ed erano già pronti i processi al fatto che non ne volessero proprio più sapere di stare nella stessa metà campo.
Ma poi gli ex numeri uno del mondo hanno saputo raddrizzare la situazione e vinto in rimonta quel match, quindi hanno risolto senza difficoltà il successivo (6-2 6-1 contro i qualificati Gonzalez-Santigosa) e come sei delle altre prime otto coppie del mondo hanno prenotato il loro posto nei quarti di finale in Messico. Unici “intrusi” Edu Alonso ed Alex Arroyo, al posto – e non fa già più notizia – di Fernando Belasteguin e Lucho Capra, capaci di vincere solamente una partita in tre tornei e prossimi al forfait dal quarto, il P2 della prossima settimana a Puerto Cabello.
Non andranno in Venezuela, poi prenderanno strade diverse come tanti altri big, compresi appunto Galan e Lebron i quali hanno però deciso – e non era scontato – di provarci fino in fondo. L’obiettivo? Conquistare il loro 34esimo titolo insieme e vincere nella terra natia del padel, per allungare a 11 l’elenco delle nazioni nelle quali hanno conquistato almeno un torneo del circuito maggiore, dopo Spagna (19), Italia (3), Svezia (3), Portogallo (2), Belgio, Argentina, Finlandia, Germania, Francia e Arabia Saudita.
Oppure, semplicemente, Galan e Lebron hanno deciso di pensare ognuno per se stesso, da separati in casa, dando ragione alle parole di Sanyo Gutierrez che ha ribadito – una volta di più – come ormai il padel sia diventato uno sport individuale (o di individualisti), ma da giocare in coppia. Un buon rapporto umano aiuta, ma essere amici non è una condizione necessaria per vincere, incassare punti e prize money.
Per Galan e Lebron, in Messico il bello viene ora: fin dalla pubblicazione del tabellone i due spagnoli sapevano che in caso di approdo ai quarti di finale si sarebbero probabilmente trovati nuovamente di fronte Mike Yanguas e Javi Garrido, avversari nella controversa partita di 17 giorni fa nel Major del Qatar, vinta in tre set dagli outsider (6-7 7-6 6-4) e diventata la goccia che ha fatto traboccare un vaso fin troppo pieno ormai da un po’. Eppure, la coppia numero 2 del seeding ha onorato l’impegno e così l’attesa rivincita è servita, venerdì nel terzo incontro dalle 18 italiane sul Campo Centrale dell’Arena GNP Seguros, in diretta su SuperTennis.
Una sfida che desta enorme curiosità dopo le tensioni del Qatar, dove Lebron ha discusso con Yanguas ed è quasi arrivato alle mani con coach Juani Mieres, seduto sulla panchina della coppia avversaria. Dopo essersi scusato pubblicamente sui social, resta da capire se il “Lobo” l’ha fatto anche di persona (inizialmente Yanguas aveva detto di no), il che favorirebbe un clima un tantino più sereno. Qualora non fosse successo, invece, non è da escludere che gli animi possano scaldarsi di nuovo, ora che Lebron non ha davvero più nulla da perdere dopo il benservito del suo storico partner.
Quel che è certo è che per Ale y Juan c’è l’opportunità di prendersi la rivincita da una cocente sconfitta, nonché l’occasione per chiudere positivamente un capitolo tutt’altro che felice della loro lunga – e ormai agli sgoccioli – storia d’amore sportivo.