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Padel

I progetti di crescita del padel francese (che ricalca il modello italiano)

Con l’installazione di un campo da padel al Roland Garros, la FFT punta a offrire una vetrina importante a una disciplina che anche in Francia sta vivendo una crescita enorme. Hanno istituito un comitato padel, con Arnaud De Pasquale al timone e tantissimi obiettivi in vista del prossimo quadriennio. Numerose delle strategie di sviluppo ricordano quelle già attuate in Italia

di | 10 giugno 2021

Gli spettatori che negli ultimi due giorni hanno varcato i cancelli del Roland Garros si saranno accorti di una piccola ma significativa novità. Da mercoledì il Court 5, uno dei campi di recente costruzione affacciati sul nuovo Philippe Chatrier, ha cambiato volto, colore e superficie, in virtù dell’installazione di un campo da padel. Una scelta che la dice lunga sul percorso intrapreso dalla FFT, che – proprio come avviene in Italia con la nostra FIT – si occupa anche del padel e da qualche settimana ha istituito un comitato che punta a sviluppare la disciplina sul territorio francese, dove il padel sta vivendo un boom in linea con quello italiano.

I numeri assoluti sono inferiori, ma la crescita è comunque importante a tal punto che fra gli obiettivi del suo primo mandato il nuovo presidente della Federtennis francese Gilles Moretton (in carica da febbraio) ha fissato proprio quello di lavorare per favorire la diffusione del padel, tanto da affidare a una figura di spicco come Arnaud Di Pasquale il ruolo di presidente del nuovo comitato. A lui il compito di studiare le strategie per rendere la Francia uno dei paesi leader della scena internazionale, attraverso un piano che in tantissime parti ricalca quello già attuato in Italia nelle ultime stagioni.

Arnaud Di Pasquale: da marzo è direttore del nuovo comitato padel della Federtennis francese

Bronzo Olimpico a Sydney 2000, anno in cui è arrivato fra i primi 40 del ranking ATP, Di Pasquale è stato per ben cinque anni direttore del settore tecnico della FFT, e ora ha il timone del nuovo progetto padel federale, che al Roland Garros ha trovato la miglior vetrina che potesse augurarsi. Un po’ come successe nel 2014 al Foro Italico, con quel famoso incontro sul campo allestito su viale delle Olimpiadi che vide l’allora capitano giallorosso Francesco Totti in campo insieme a Roberto Mancini, al tempo allenatore dell’Inter e oggi commissario tecnico della nazionale. Così come quella sfida è servita a far conoscere il padel a migliaia di appassionati italiani, il campo allestito al Roland Garros può dare un ulteriore impulso allo sviluppo in terra francese.

In realtà il padel ai French Open non è una novità: la FFT aveva già installato un campo al torneo nel 2015, e con un testimonial d’eccezione come Henri Leconte, ma i tempi non erano ancora maturi. Lo sono certamente di più quest’oggi, visto che la Francia è campionessa europea in carica nel femminile, e ha trovato vari testimonial protagonisti nel World Padel Tour, su tutti la numero 31 del mondo Alix Collombon e Benjamin Tison, numero 92 e primo francese a entrare nella top-100 maschile.

Benjamin Tison, classe '89, di recente è diventato il primo francese a raggiungere la top-100 del WPT

Sfruttando la potenza della FFT a livello economico e di visibilità (proprio come successo in Italia, grazie alla FIT), De Pasquale e il suo team puntano a lavorare sul numero di club, campi e praticanti. In questa direzione è stato studiato un piano quadriennale con vari obiettivi da raggiungere entro il 2024, anno dei Giochi Olimpici di Parigi. Il padel non vi farà parte, ma gli investimenti a livello sportivo saranno numerosi e l’onda di entusiasmo portata dall’arrivo delle Olimpiadi darà una mano anche alla disciplina, proprio come successo durante la pandemia, quando il padel era (anche in Francia) uno dei pochi sport consentiti dalle restrizioni governative.

A livello di numeri, l’obiettivo della FFT è quello di aumentare il totale dei club dai 334 della data del suo insediamento fino a 600, con un conseguente aumento dei campi da 777 a 1.500. A livello di tesserati, invece, il target da raggiungere è 100.000 (contro i 25.000 del marzo scorso), mentre per il numero di praticanti si punta ai 500.000 (contro i circa 120.000 di oggi). Un obiettivo importante, ma che al ritmo di crescita attuale sembra alla portata. Per farlo, in Francia dovranno lavorare sulle donne: è stimato che a oggi, nel paese, l’83% dei giocatori siano uomini, una percentuale decisamente superiore alla media europea. In generale, grazie a tutte queste misure, l’obiettivo è dare sempre più visibilità al padel in modo da renderlo conosciuto almeno all’80% della popolazione, contro il 50% attuale.

Alix Collombon, numero 31 del WPT, è la principale testimonial del padel francese nel mondo

Oltre alle questioni di marketing, comunicazione e visibilità sui media nazionali, il comitato padel della FFT si concentrerà su altri due aspetti: la formazione degli insegnanti e i grandi eventi. A breve arriveranno corsi e qualifiche per gli insegnanti, e anche agli eventi verrà data un’importanza sempre maggiore. Il World Padel Tour dalla Francia è già passato, ma solo con un torneo Challenger (nel 2018 e nel 2019 a Parigi), mentre ora c’è la volontà di accaparrarsi presto una data del circuito principale. In più, c’è l’intenzione di dare sempre più spazio ai tornei FIP, come dimostra anche l’incontro dello scorso aprile con Luigi Carraro, presidente dell’International Padel Federation.

L’hanno invitato a Parigi per condividere con lui i progetti di sviluppo dell’attività di base, ma anche per mostrare le grandi ambizioni e l’intenzione di ricevere sempre più spazi nel calendario del Cupra FIP Tour. L’obiettivo è di organizzare una manciata di eventi all’anno, con un torneo del World Padel Tour che possa mostrare al pubblico francese i più forti giocatori al mondo, e una serie di eventi FIP che servano ai migliori giocatori del paese per fare esperienza internazionale e raccogliere punti per il ranking mondiale. Esattamente – anche in questo caso – come avviene in Italia. Evidentemente, da Parigi qualcuno si è accorto che certe idee funzionavano. E ha preso spunto.

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