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La durata media di un tubo di palle da padel è piuttosto scarsa, con conseguenze anche per il portafoglio. Ma esistono sul mercato degli accessori, come Tubox3, che dopo ogni utilizzo permettono di ristabilire all’interno del tubo la pressione originale, favorendo una maggiore durata delle palline
di Marco Caldara | 02 settembre 2021
In particolar modo chi si è avvicinato alla disciplina dopo un passato nel tennis, si sarà accorto che mediamente un set di palline da padel tende a durare molto meno rispetto a quanto avviene nel tennis. I motivi dell’usura superiore rispetto al tennis sono molteplici: una minor pressione iniziale (no, le palline da tennis e padel non sono uguali), il maggior numero di impatti subiti all’interno di un unico punto (nel tennis non si sono vetri e griglie) e anche il fatto che un tubo contenga tre palline e non quattro come nel tennis, quindi al termine di un’ora di gioco il numero di colpi presi da ogni singola palla è sicuramente maggiore rispetto a quanto avviene nel tennis.
Spesso, l’usura è talmente elevata che anche a livelli amatoriali può diventare necessario sostituire le palline solamente dopo un paio di partite fra amici, perché le prestazioni calano insieme alla pressione e quando le palline iniziano a sgonfiarsi diventa difficile eseguire con efficacia alcune delle soluzioni tipiche del padel. Ma quello di cambiare palline di continuo, aggiungendo un’ulteriore voce di spesa a una passione che già non sempre risulta fra le più economiche, non è l’unica soluzione.
Da qualche tempo esiste Tubox3, un prodotto targato TuboPlus studiato appositamente per allungare la vita media delle palline da padel (esiste anche la versione Tubox4, da tennis), e che di recente è uscito sul mercato con la sua ultima versione trasparente. L’obiettivo dell’accessorio è proprio quello di fare in modo che le palline conservino la loro pressione, che per quelle da padel è originariamente di 1,75 atmosfere.
Anche se è scontato dirlo, le palline non perdono pressione solamente durante l’utilizzo, ma anche quando vengono riposte nel tubo in attesa della partita successiva, ragion per cui ristabilire all’interno del tubo la pressione originale (quella presente prima dell’apertura) può favorire la conservazione e quindi la durata media delle palline, per la gioia del portafoglio e – aspetto da non dimenticare – anche dell’ambiente.
L’accessorio, venduto insieme a una pompa in alluminio dotata di manometro (e sul mercato a un prezzo che si aggira intorno ai 30 euro), è di facilissimo utilizzo. Sostanzialmente si tratta di un tubo come quelli classici, ma composto da due parti e di un materiale molto più resistente. È sufficiente riporre le palline al suo interno, chiuderlo bene con il tappo studiato ad hoc per sigillare il prodotto, e poi pompare aria attraverso l’apposito beccuccio, esattamente come se stessimo gonfiando la ruota di una bicicletta.
A quel punto, una volta raggiunta la pressione desiderata, basta chiudere con il tappino e il gioco è fatto. Tubox3 può sopportare fino a una pressione di 3 atmosfere, di molto superiore a quelle delle palline. Prima di un nuovo utilizzo delle palle, invece, basta svitare il tappino e utilizzarlo per favorire l’uscita dell’aria (come avviene per le biciclette), e poi aprire il tubo.
Da non sottovalutare anche il fatto che utilizzare delle palline in buone condizioni e dotate della giusta pressione può diventare importante in un’ottica di prevenzione degli infortuni. In primis perché le vibrazioni trasmesse al gomito sono minori, e poi perché giocare con palle che hanno perso buona parte della pressione originale ci porterà a forzare certi movimenti per compensare la scarsa velocità della palline, con possibili conseguenze per schiena, ginocchia, gomiti e quant’altro.
Quindi, è sempre bene utilizzare palle in buone condizioni, cambiandole spesso oppure affidandosi a soluzioni innovative come Tubox3, che permettono di risparmiare facendo anche del bene al pianeta.