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Ambiva a un futuro da tennista, però un grave problema al polso le ha stravolto i piani. Così, una volta superata la delusione, Lorena Vano ha virato sul padel e in un paio di stagioni è arrivata fra le prime 100 del World Padel Tour, ma la casertana cresciuta a Malaga non si accontenta: “A 22 anni ho ancora molto tempo davanti e sogno un posto in nazionale”
di Marco Caldara | 03 ottobre 2021
Nello sport, come nella vita, non tutto va sempre secondo i piani. L’importante, all’occorrenza, è sapersi reinventare trovando nuove soluzioni. L’ha fatto alla grandissima Lorena Vano, la 22enne nata a Caserta da papà napoletano e mamma spagnola, e cresciuta a Malaga dall’età di un anno, diventata l’ultima italiana ad arrivare fra le prime 100 della classifica del World Padel Tour.
Lorena sognava un futuro nel tennis di alto livello, e aveva gettato buone basi per riuscirci, ricevendo a 16 anni la chiamata dalla Federazione andalusa per allenarsi al centro di Siviglia. Poi un serio problema al polso sinistro l’ha obbligata a fermarsi, e dopo mesi e mesi passati fra consulti medici e lavoro fisioterapico è stata costretta a dire basta. “Avevo troppo dolore – racconta –, e per allenarmi e competere avevo bisogno di infiltrazioni continue. Dopo due anni di lotta continua e tanto sconforto, ho deciso che non era più il caso di continuare”.
La delusione era tanta, così è rimasta un anno senza praticare alcuno sport, poi un giorno si è avvicinata a quel padel che spopola nella sua Costa del Sol. “Ho iniziato a giocare con mio padre – continua –, che mi ha spinto a riprovarci. Non avevo intenzione di giocare in maniera competitiva, ma durante una partita si è palesato Josè Solano (allenatore della top-10 Bea Gonzalez) e mi ha proposto di andare ad allenarmi nella sua accademia a Malaga”. Era l’inizio del 2019 e le si è aperto un nuovo mondo, con una racchetta diversa ma le stesse ambizioni di prima.
“È esplosa di nuovo la passione – spiega –, perché nel padel, giocando il rovescio a una mano, il problema al polso non si pone. E oggi, per fortuna, ho comunque meno dolore rispetto a un tempo”. Sempre nel 2019 ha partecipato per la prima volta al Campionato di Serie A con la squadra del Misano Sporting Club, e poi ha fatto il suo esordio nel World Padel Tour a Minorca, iniziando la scalata che nel corso dell’estate l’ha condotta fino alla top-100. A esattamente due anni dal suo debutto nel circuito.
“Non c’è un segreto: i risultati sono frutto del duro lavoro che svolgo quotidianamente da quando ho deciso di fare sul serio col padel, e ripartire con la stessa ambizione di una volta, per crescere ogni giorno di più”. Da circa un anno la giocatrice di origini campane si allena ogni mattina al Finura Padel & Gym di Malaga col maestro Carlos Muñoz e il preparatore atletico Alberto Mateo (“due ottimi professionisti, mi hanno aiutato moltissimo”), mentre al pomeriggio lavora come insegnante al club Raquetas de Mijas. “Mi trovo benissimo, perché siamo come una famiglia. E i miei allievi sono davvero meravigliosi”.
Proprio al club Raquetas de Mijas, Lorena ha vinto il 15 agosto – giorno del suo compleanno – il Campionato under 23 dell’Andalusia, in coppia con la 19enne Carmen Castillón Gámez. “È stata un’emozione enorme – spiega – per tantissimi motivi. Perché ce l’ho fatta insieme a una mia cara amica, nel club in cui lavoro, e il titolo mi ha ripagato di tutti gli sforzi quotidiani. È la prova che l’impegno paga sempre”. Le due erano al primo torneo insieme: si sono accorte che il progetto funzionava a meraviglia e così hanno deciso di continuare a fare coppia anche nei tornei del World Padel Tour, raccogliendo risultati molto confortanti.
“Negli ultimi mesi – dice ancora l’azzurra – i miei risultati sono stati sempre migliori. Ho raggiunto due volte il Cuadro Final a livello Challenger e più volte la Previa nei tornei maggiori. Io e Carmen abbiamo trovato una buona intesa fin dal primo torneo insieme, e spero che si possa andare avanti così. I traguardi raggiunti mi spingono a impegnarmi ancora di più, non mi accontento. Sono certa che se continueremo ad allenarci e giocare come fatto sin qui, arriverà anche la prima qualificazione per un Cuadro Final nel World Padel Tour. Non è facile, perché oggi il livello del padel femminile è molto alto sin dai primissimi turni, ma dopotutto ho iniziato a giocare solo nel 2019. I miei 22 anni mi dicono che ho di fronte ancora tanto tempo per raggiungere i miei obiettivi”.
Nel frattempo, quello che si era posta per il 2021 l’ha praticamente raggiunto. Partita intorno alla 120esima posizione del ranking, puntava ad arrivare fra le prime 90, e nella classifica aggiornata lo scorso lunedì è al numero 92, a una ventina di punti dal traguardo. “Ci sono vicina, ed è il momento di fare ancora di più, di migliorare. Mi considero una giocatrice solida, che muove la palla con facilità grazie al passato nel tennis. Ma per essere più competitiva ho ancora dei colpi da migliorare”. Uno su tutti la bandeja, che nel tennis non esiste e quindi ha dovuto introdurla da zero nel suo gioco quando ha iniziato col padel.
Guardando ancora più lontano, invece, il sogno è lo stesso di tutte le colleghe: arrivare lassù in alto, fra le migliori giocatrici del ranking mondiale. Ma non solo. “Mi piacerebbe tanto – aggiunge – poter giocare in nazionale. Vivo in Spagna, ma sono italiana e rappresentare il mio paese sarebbe fantastico. In Italia ci sono ottime giocatrici (ben nove sono fra le prime 100 del ranking mondiale, ndr), ma mi auguro di poter dare il mio contributo per portare il padel italiano sempre più in alto”. A metà novembre ci saranno i Campionati del mondo, a Doha. Dovesse continuare a ottenere certi risultati…