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Padel

Studia all’alba in hotel, poi si prende lo scudetto di padel

Federica Del Gaiso si è laureata campionessa italiana FITPRA di padel (insieme a Noemi Bevilacqua) a poche ore dall’ultimo esame del quinto anno di giurisprudenza. Prima di scendere in campo nel Master di Paderno Dugnano si è svegliata prestissimo per studiare in stanza, e le ha portato bene. La loro vittoria corona il grande momento del padel in Umbria

di | 11 luglio 2021

Bandeja, uscita di parete e difesa? No, tutt’altro. Alla vigilia del trionfo nel Master finale del Campionato Italiano FITPRA di padel by Askoll, nei pensieri di Federica Del Gaiso c’era solo e soltanto l’ultimo esame di Giurisprudenza, da sostenere al rientro da Milano per completare il quinto anno, e dedicarsi finalmente alla tesi di laurea. “Sia sabato sia domenica – racconta la 24enne di Viterbo (ma di base a Terni) – mi sono svegliata all’alba, con l’ansia dell’esame. Così, per sentirmi a posto con la coscienza, ho dovuto studiare almeno un’oretta, nella mia stanza d’hotel. Solo dopo è giunto il momento di pensare al padel”.

Si è rivelato un buon modo per iniziare le due giornate che hanno incoronato lei e la compagna Noemi Bevilacqua come campionesse italiane amatoriali, nel maxi evento di successo del Country Sport Village di Paderno Dugnano. Pur formando la coppia più giovane dell’intera competizione, le due ragazze dell’Umbria erano fra le favorite, visto si sono qualificate per il Master vincendo quattro tornei di fila nel giro di un mese. “Arrivare alle finali era il nostro obiettivo – continua Federica –, perché ci faceva gola l’idea di viaggiare e andare a sfidare altre coppie col nostro stesso percorso. Eravamo consapevoli di poter ottenere un buon risultato, ma non pensavamo di vincere”.

Federica Del Gaiso (prima da sinistra) e Noemi Bevilacqua con le avversarie della finale, le romane Rosata e De Liguori

Invece ce l’hanno fatta in grande stile, perdendo solamente il primo set del primo incontro nella fase a gironi, e poi dominando tutte le altre sfide. “È stata una bellissima esperienza – dice la 18enne Noemi Bevilacqua, la più giovane dell’intero torneo femminile –, che ci lascerà per sempre un ricordo indimenticabile. Abbiamo trovato tante coppie di spessore, ma siamo state brave a rimanere aggrappate a ogni punto di ogni sfida, mettendoci sempre la testa”. È proprio questa una delle caratteristiche di una coppia nata un po’ per caso. “Ci siamo conosciute – continua Noemi – prendendo lezioni dallo stesso maestro. Abbiamo iniziato a giocare qualche torneo insieme, ha funzionato e da lì in poi non ci siamo più separate. Squadra che vince non si cambia: ci completiamo a vicenda”.

Conquistato lo scudetto di coppia, a settembre proveranno a prendersi (insieme ad altre quattro compagne) anche quello a squadre, col team del Circolo Lavoratori Terni nella Coppa Italia FITPRA by Noberasco. Una nuova chance per allargare l’elenco delle soddisfazioni. “Ci proveremo – dice ancora Federica –, ma già pensare a uno scudetto era inimmaginabile, visto che solo un anno e mezzo fa giocavo ancora a tennis”. È stata classificata 3.1, poi a causa degli impegni scolastici sempre più importanti si è trovata costretta a mollare l’agonismo, così ha iniziato a giocare a padel per puro divertimento. Scoprendo un potenziale da campionessa italiana.

La vittoria di Del Gaiso e Bevilaqua (unita alla finale nel doppio misto degli altri due ternani Fabrizio Frabotta e Irene Tocca) ha messo la ciliegina sulla torta al grande momento del padel in Umbria, regione dove il circuito FITPRA ha dato un ulteriore impulso all’enorme crescita della disciplina. “Siamo una regione di nemmeno 900.000 abitanti – dice Fabio Moscatelli, consigliere del Comitato Regionale Umbro con delega al padel – eppure entro fine anno toccheremo quota 100 campi. Lo scorso anno i tesserati erano 420, adesso sono 1.700. Abbiamo vissuto una vera esplosione, e una delle componenti principali è proprio la diffusione del circuito FITPRA. Dopo una prima fase di prova della disciplina, molti puntano a confrontarsi coi primi tornei: un desiderio che trova lo sfogo ideale in un circuito veloce, divertente e che punta forte su socializzazione e condivisione”. E che piace a tutti, donne in primis.

“Al club dove lavoro io – continua Moscatelli – ci sono quattro campi: certi pomeriggi capita che contemporaneamente giochino 16 donne. Appena abbiamo capito le potenzialità del padel, come dirigenti l’abbiamo promosso il più possibile, e i risultati si vedono. Gioca tantissima gente, con lo spirito giusto e un forte senso di appartenenza ai diversi club. È come se lo sviluppo del circuito FITPRA avesse ridato vita ad alcuni aspetti che col tempo erano andati persi, come la voglia degli atleti di socializzare e stare insieme. È questa la vittoria più grande”.

Vincitori e finalisti del Master del Campionato Italiano FITPRA di padel by Askoll, giocato a Paderno Dugnano (Milano)

Quelli di Del Gaiso e Bevilacqua erano solo alcuni dei sorrisi di un Master finale (il primo evento FITPRA di padel su scala nazionale) che ha creato grande entusiasmo, aprendo a tutte le età – dai 15 anni del campano Ignacio Miguel Corbo ai 66 del friulano Gianluigi Tagliapietra – e tracciando un percorso che il prossimo autunno verrà seguito anche dal Campionato nazionale FITPRA. Fino al 10 ottobre si può ancora partecipare alle varie tappe sparse in tutta Italia, per qualificarsi ai Master regionali che apriranno ai migliori le porte delle finali nazionali di novembre. Attesi – in sede da definire – anche alcuni dei volti già visti nella due giorni di Paderno Dugnano. Come quelli dei catanesi Francesco Arena e Dario Aversa, che hanno vinto lo scudetto e sono in testa anche alla classifica provinciale in vista del prossimo Master.

“Essere diventato campione italiano di padel FITPRA – dice Arena, 35 anni, nella vita impiegato per una nota ditta di spedizioni – mi pare ancora un sogno. Il livello di gioco era altissimo ma io e il mio compagno abbiamo resistito a tutto e a tutti, malgrado per buona parte della finale fossimo entrambi alle prese con i crampi. Sono felicissimo per il successo e ci tengo a dedicarlo a mio nonno Carmelo, scomparso il giorno prima della mia partenza per Milano”. Gli fa eco il compagno, 33 anni, nella vita imprenditore nel settore cosmetico. “È stata una bellissima esperienza – ha detto – e portare questo tiolo in Sicilia è un’emozione unica. I tanti chilometri percorsi per partecipare non potevano che essere onorati con una vittoria, figlia di tanta concentrazione e di un immensa voglia di portare il titolo a casa”. Ce l’hanno fatta, e i primi nomi nell’albo d’oro del Campionato Italiano FITPRA by Askoll rimarranno per sempre i loro. Mica male.

I catanesi Dario Aversa (sinistra) e Francesco Arena, vincitori dello scudetto nel doppio maschile

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